Sacco: "Scuole alberghiere arretrate"

A margine del Convegno nazionale dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, Marco Sacco lancia la provocazione: "le scuole alberghiere in Piemonte? Arretrate. I nostri giovani partono svantaggiati".

  
a-
+
“Le scuole alberghiere non hanno fondi e sostegno, si basano su un programma didattico arretrato che non regge il passo con le tecniche utilizzate oggi in cucina. Il sistema alberghiero italiano, e nello specifico di quello piemontese, ha bisogno di nuova linfa”.

A lanciare la provocazione è lo chef pluristellato Marco Sacco, che ha preso parte qualche giorno fa al primo Convegno nazionale dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto di cui fa parte, alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.

“Gli insegnanti, aggiunge lo chef, non hanno neppure la possibilità di aggiornarsi come dovrebbero. La conseguenza è che i giovani che si affacciano in questo mondo partono con un gap strutturale”. Sacco, due stelle Michelin al ristorante Piccolo Lago di Verbania, è conosciuto e stimato per essere un vero e proprio scopritore e allenatore di giovani promesse nel settore, capace di valorizzarne la componente di talento e amore per il mestiere. Tra i suoi allievi di spicco Paolo Griffa, tra i 4 candidati italiani per la finalissima del Bocuse D’or 2019.

L’agenda di Marco Sacco nel 2018 ha già in previsione una serie di lezioni tematiche presso le classi dell’ ”Istituto superiore Alberghiero E. Maggia" di Stresa, dove interverrà in veste di Ambasciatore del Gusto e in qualità di fondatore del Movimento Gente di Lago, progetto volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e a creare una vera e propria cultura basta sulla valorizzazione e ricchezza delle acque interne e dei pesci di lago. Si tratta di un legame di stretta collaborazione con la scuola di Stresa, dove Sacco è spesso chiamato nelle vesti di docente “Voglio contribuire a valorizzare il più possibile una struttura che ancora oggi gode di grande prestigio”.

“Anche per quanto riguarda l’ambito dell’accoglienza, spiega ancora Sacco, il settore ha bisogno di giovani professionisti competenti, fondamentali in un settore come quello turistico, per vincere le sfide che l’alta cucina made in Italy ha lanciato nel mondo. I nostri giovani sono i più richiesti all’Estero proprio perché hanno nel loro dna i geni dell’accoglienza e del savoir faire”.

Qualche giorno fa anche Carlo Cracco, consigliere dell'associazione italiana Ambasciatore del Gusto presieduta da Cristina Bowerman, proprio in sede di convegno aveva fatto un appello al Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) per creare “un sistema integrazione nella formazione dei ragazzi che stanno per affacciarsi nel lavoro della ristorazione”.
Leggi QUI il post completo