M5S torna su fusione Verbania - Cossogno

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Movimento Cinque Stelle Verbania, riguardante la fusione tra i comuni di Verbania e Cossogno.

  
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Il MoVimento 5 Stelle è favorevole alla fusione tra piccoli comuni in quanto ottimizzano le risorse economiche ed umane, sempre più scarse per la pubblica amministrazione migliorando i servizi. Cossogno e Verbania però non sono due piccoli comuni. o meglio, abbiamo un Davide e Golia dove il paese più piccolo ha un' estensione territoriale di 40 km quadrati di territorio analoga al territorio Verbanese (che ne ha 37,6) ma che ha una popolazione di 658 abitanti mentre Verbania ne ha più di 30.800, Cossogno rischia di diventare solo periferia di Verbania che ad oggi, a parte l'ingresso nel Parco della Val Grande (di fatto già avvenuto) e il riconoscimento di comune montano, non comprendiamo quali grandi benefici potrà portare.

Il MoVimento 5 Stelle di Verbania ha depositato, già a marzo 2017, un ordine del giorno che impegnava l'amministrazione a redigere uno studio di fattibilità a lungo termine sulla fusione e il Sindaco di Verbania al rispetto del volere popolare. Sono passati otto mesi e, non solo non è mai stato discusso il punto in consiglio comunale, ma nemmeno l'amministrazione ha ritenuto opportuno valutare la possibilità di far elaborare uno studio di fattibilità completo e a lungo termine. Il nostro intento era quello di poter valutare attentamente e nel dettaglio le ripercussioni di tale scelta, scelte che vanno approfondite attivando le competenze in grado di valutarne tutti gli aspetti, cosa che ad esempio avviene normalmente in una fusione di due società: si redigono dei Businnes Plan facendo proiezioni a lungo termine e se ne definiscono con precisione gli obbiettivi ed i costi.

E' sotto gli occhi di tutti il disastro della riforma Del Rio sulle Provincie, non vorremmo si verificasse la stessa cosa a causa di una superficialità evitabile.

Ci siamo trovati a votare in Consiglio Comunale l'indizione di un Referendum senza avere le informazioni complete e necessarie per tale decisione e ci siamo astenuti, ecco non possiamo accettare che i cittadini vadano a votare un Referendum ad esprimere un voto non consapevole. Questo è il solito metodo della vecchia politica che blatera “fidatevi di noi”, “é per il bene comune”, ma poi, nei fatti, troppo spesso non avviene.

Nei documenti proposti troviamo solo considerazioni generiche dove i numeri fanno riferimento ai vantaggi dei contributi per la fusione ed al pregresso, ma la sostanza è che non abbiamo un vero studio di fattibilità a lungo termine, e ci stiamo facendo ingolosire dai contributi e dallo sblocco delle assunzioni. Cossogno non ce la fa economicamente a investire e ha bisogno di un comune più grande e ciò ricadrà sui nostri conti. Per 10 anni avremo contributi, ma quando non ci saranno più, cosa succederà? Questa è la solita visione a breve termine della politica nella speranza solo che vada tutto liscio,. Sicuri di potercelo permettere?

Decideranno i cittadini su una scelta già fatta dall'amministrazione: ricordiamo che la regione Piemonte potrà comunque non rispettare il volere popolare dato che il referendum è consultivo e non vincolante, sicuri che non sia già stato tutto deciso altrove? Anche per questo chiedevamo e chiediamo ancora oggi al Sindaco, nero su bianco, di impegnarsi a far si che, comunque vada, sia rispettato il volere popolare, sia che vinca il si alla fusione, che il no.
Un'altro punto è venuto alla luce in Consiglio Comunale: il Referendum sarà accorpato alle Politiche del 2108, in un Comune dove le deroghe al regolamento sembrano applicate regolarmente: quando è stato indetto il Referendum sul forno crematorio non si è voluto accorparlo alla riforma del Senato, ben sapendo che si sarebbe superato il quorum.

“UN POLITICO GUARDA ALLE PROSSIME ELEZIONI. UNO STATISTA GUARDA ALLA PROSSIMA GENERAZIONE (Alcide De Gasperi)
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