Spazio Bimbi: Sovrappeso e obesità infantile

Numerosi studi hanno evidenziato una forte sottostima da parte dei genitori nel giudicare il livello di sovrappeso dei propri figli. E’ invece solo attraverso la consapevolezza del reale peso di un figlio che è possibile attuare delle modalità correttive a lungo termine

  
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L’obesità è oggi considerata l’epidemia del nuovo millennio, le cui principali vittime sono bambini. L’obesità è una malattia caratterizzata da un eccesso di tessuto adiposo, con conseguente aumento abnorme di peso, che può generare diversi problemi di salute.

Si parla di obesità infantile quando il peso di un bambino supera del 20% il peso ideale (in base al sesso e all’altezza), di sovrappeso se lo supera del 10-20%. I super-obesi, invece, sono quei bambini il cui peso supera del 40% i valori normali.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i bambini in eccesso ponderale nel mondo sono 44 milioni, individuando in bevande zuccherate e cibo spazzatura le principali cause dell’obesità infantile. In tutti gli Stati membri dell’UE la diffusione di sovrappeso e obesità nei bambini e negli adolescenti ha raggiunto dimensioni epidemiche ed è particolarmente preoccupante.

Soffermandosi sulle abitudini alimentari, nel 2014 emerge che l’8% dei bambini salta la prima colazione, il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine) e il 52% fa una merenda di metà mattina abbondante. Il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura e il 41% dichiara che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate (Nardone et al., 2016). L’obesità è dovuta, quindi, ad un insieme di concause: predisposizione genetica e differenze metaboliche, aspetti fisiologici della regolazione del peso, ambiente familiare e condizioni socioeconomiche ambientali, scarsa educazione alimentare e stile di vita (spesso troppo sedentario).

I bambini che hanno questi problemi con il cibo sono spesso a rischio per la perdita di autostima e sviluppano un senso di insicurezza, che li può portare all’isolamento: escono meno di casa, stanno più tempo davanti alla televisione e ai videogiochi, e non vogliono partecipare ad attività con i coetanei.

Secondo uno studio dei ricercatori dell’University of Gothenburg, in Svezia, un’alimentazione salutare è associata ad una migliore autostima e a minori problemi emotivi, come l’avere pochi amici o l’essere presi di mira o “bullizzati”, nei bambini dai 2 ai 9 anni, indipendentemente dal loro peso corporeo.

Come conoscere la reale condizione del peso di un figlio? Il ruolo del pediatra è fondamentale in termini di prevenzione, attraverso un controllo periodico dello stato di salute e dell’andamento di crescita con una valutazione dello stato ponderale attraverso le curve dei percentili di Bmi (o Imc, l’indice di massa corporea). Queste sono disponibili sin dalla nascita e non a caso, infatti, già a quell’età è possibile rilevare un eventuale eccesso di peso ed occuparsene, modificando le abitudini alimentari.

Dott.ssa Michela Bottacchi
La Girandola-Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it Leggi QUI il post completo