Nobili: Maxiemendamento riforma ‘zoppa’

"Si dà il via a una riforma ‘zoppa’ che non porterà ai risultati vantati dal Governo. Riconoscimento di margini di autonomia grazie alla specificità montana."

  
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"Giunta e Presidente in carica fino a fine anno per preparare il passaggio al nuove ente di secondo grado. Apriremo un tavolo di lavoro con Comuni e Regione.

Il maxiemendamento votato mercoledì dal Senato, e che in toto nei contenuti va a sostituirsi al disegno di legge Delrio in materia di disposizioni sulle città metropolitane, province, unione e fusioni di comuni – se approvato nei prossimi giorni alla Camera – darà il via a una riforma soltanto parziale, con risparmi alla spesa pubblica di un’entità tale che non giustifica la confusione istituzionale che genererà riflettendosi sui servizi ai cittadini.

Rincresce che il Governo e la maggioranza parlamentare ostinatamente non abbiamo voluto accogliere le istanze avanzate dall’Unione delle Province che miravano a un riordino di maggiore impatto: con la loro riduzione nel numero, il taglio di enti e agenzie nate negli anni sovrapponendosi alle funzioni provinciali, l’assegnazione alle Province di competenze quali quelle di programmazione e gestione del ciclo idrico integrato e dei rifiuti, mantenendo loro un riconoscimento in Costituzione e la possibilità di un filo diretto con la cittadinanza attraverso l’elezione diretta degli organi politici, che – con questa riforma – restano ma di ‘secondo grado’.

Un cambiamento di facciata utile solo ad essere spacciato come risultato dall’agenda di governo. Speriamo almeno s’incardini in una riforma più organica ed amplia che porti al superamento del Senato e al riordino del sistema politico e amministrativo delle Regioni”.

Così il Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola e dell’Unione delle Province del Piemonte Massimo Nobili commenta la prospettiva disegnata da quanto approvato ieri a Palazzo Madama e che conduce le Province a retrocedere ad enti di secondo grado dal prossimo 1° gennaio 2015, ma con in capo il grosso delle funzioni di sempre e risorse ridotte al di là dell’insostenibile.

“Per il VCO il dato positivo a risaltare, se sarà confermato che nella ‘casistica’ possa rientrare anche il nostro territorio sì montano ma non al 100%, è il riconoscimento di una specificità che gli garantirà maggiore autonomia amministrativa. Certo – continua Nobili – dobbiamo ricevere conferme che non si tratti di un vuoto ‘titolo accademico’, un po’ come accaduto con l’articolo 8 dello Statuto Regionale, ma una sostanziale garanzia di assegnazione di maggiori funzioni e di pari passo di proporzionate risorse per poterle svolgere e sostenere”.

“Con quanto votato ieri, come Presidente e Giunta resteremo dunque in carica – ad indennità zero come deciso deliberatamente e senza nessuna imposizione normativa già dallo scorso gennaio – fino a fine anno con i consueti compiti amministrativi e in più con l’incarico di preparare l’ente alla trasformazione e al passaggio di consegne, al quale – conclude Nobili – lavoreremo aprendo un tavolo di confronto istituzionale, con i Comuni e la Regione, per capire come sia meglio procedere”. Leggi QUI il post completo