Con Silvia per Verbania su fusione Cossogno-Verbania

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato della Lista civica Con Silvia per Verbania, riguardante la questione fusione tra Verbania e Cossogno.

  
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In questi ultimi giorni, a meno di un mese dal referendum consultivo sulla fusione per incorporazione tra Cossogno e Verbania, si assiste alla presa di posizione dell'ex Sindaco di Verbania Marco Zacchera, del Sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella (papabile candidato alle elezioni amministrative 2019 proprio a Verbania) e di Forza Italia Verbania. Le loro dichiarazioni sottolineano come il percorso della fusione sia stato affrontato fin dall’inizio in modo del tutto estemporaneo ed in assenza totale di un disegno strategico: un'operazione-spot ad uso e consumo del Sindaco Marchionini. L'amministrazione comunale di Verbania, anziché promuovere a scatola chiusa l’ipotesi di fusione con Cossogno, avrebbe dovuto semmai valutare un percorso di ascolto con tutti i Comuni confinanti della fascia collinare per approfondire eventuali opportunità o sinergie".

Queste "valutazioni" paiono propaganda squisitamente politica in contraddizione con le loro stesse dichiarazioni.
Zacchera afferma infatti come le fusioni siano importanti per la salvaguardia dei piccoli comuni dell'entroterra del Verbano, come da lui gia' proposto in passato, salvo criticare la scelta fatta solo per mettere a posto i conti (e i pasticci) del Comune di Cossogno, alludendo a suo dire, alla mala amministrazione di Silvia Marchionini, proponendo di inserire nella fusione i Comuni di S. Benardino Verbano, Vignone e Arizzano e l'istituzione di una città metropolitana tra comuni contigui senza però evidenziarne i vantaggi. Riteniamo invece che in un territorio come il nostro Verbania debba fondersi con quei comuni con i quali ha instaurato da anni un'intensa attività di condivisione dei servizi al fine di creare una città pedemontana che faccia da tramite tra lago e monti con l'ingresso, finalmente concreto, nel Parco Nazionale della Val grande.

Affermare poi che gli incentivi statali concessi in caso di fusione non consentiranno l'accesso ad alcun finanziamento futuro ci pare fantasioso: Verbania quest'anno ha ottenuto gli 8 milioni di € del Bando Periferie e 4,8 del FESR, non si vede perché in futuro non possa ottenerne di altri come comune più ampio. E, come sottolineato dal parlamentare PD Enrico Borghi, fautore dell'omonima legge sulla salvaguardia dei piccoli comuni e territori montani, la fusione non cancellerà l'identità montana di Cossogno consentendogli quindi di accedere ai finanziamenti previsti dalla legge.
Albertella e Forza Italia Verbania ricordano invece come le forze politiche di sinistra nel 2016 suggerirono ai cittadini l'astensione al referendum ribadendo il diritto all'astensionismo.

Nulla di più vero, ma cio' dipende dalle situazioni: vogliamo a tal proposito rammentare lodo che allora si parlò per le trivelle di referendum inconsistente e pretestuoso, esattamente come quello messo in campo a Verbania per il forno crematorio, oltre che distogliere fondi comunali per altre necessità. Qui parliamo invece di un'occasione unica per tutti, cittadini, città e territori sui quali investire per il futuro, a cominciare da quelle infrastrutture inesistenti o obsolete per la messa in sicurezza del territorio di cui spesso Albertella parla nelle sue esternazioni pubblichee (SS 34 e SS 631) o di altre opere ormai non più rimandabili come la circonvallazione a Verbania (come riproposta ultimamente da Forza Italia) che solo finanziamenti consistenti potrebbero rendere realizzabili, e un incentivo di 3 milioni all'anno per 10 anni di cui 600.000 a Cossogno (lo evidenziamo anche a Forza Italia che parla di cifre vaghe e ballerine) è sicuramente consistente.

Concludendo, per sottolineare a tutti ancora una volta come questa operazione non sia frutto di una "pensata dell'ultimo momento priva di progettazione strategica" da parte degli amministratori verbanesi e cossognesi ma un serio progetto nato in tempi non sospetti quasi venti anni fa, vogliamo citare le testuali parole di un intervento di Giacomo Ramoni, ex Sindaco di Cossogno fautore del processo di avvicinamento e integrazione tra i due comuni fin dal 1999, scritte nel 2017 e che avrebbe voluto leggere in qualità di Consigliere Comunale di maggioranza in occasione del consiglio comunale a Cossogno in cui si delibero' per la fusione con Verbania:
"Non impiegherò più di cinque minuti per un riassunto essenziale dei rapporti tra Cossogno e Verbania nella loro storia recente. E lo farò come Consigliere Comunale di Cossogno.

Quando una proposta incide così profondamente nella attività istituzionale dei comuni e nella vita dei loro abitanti, occorre esporre tutti gli elementi e gli argomenti necessari per una completa ed adeguata informazione.
La proposta di fusione è stata illustrata nei procedimenti necessari per la sua attuazione dal Sindaco e commentata dal Vice Presidente della Regione. A me preme mettere in risalto come il percorso di avvicinamento e il processo d’integrazione con Verbania dati ormai da molti anni ad opera della Amministrazione Comunale della lista Insieme per Cossogno. Per quel che mi riguarda posso tranquillamente affermare che l’ho proposto fin dal 1999-2004, quando sono stato eletto Sindaco di Cossogno. Valga per tutto l’immediato affidamento del sistema idrico integrato alla SPV (Servizi Pubblici Verbanesi) nel 2000, ancor prima che la legge obbligasse l’adesione all’Autorità dell’acqua.

Posso testimoniare, come Consigliere Comunale di Cossogno, la coerenza lungo questo percorso nel decennio del Sindaco Marchionini e in questi tre anni del Sindaco Camossi a completamento di un efficace lavoro che spero possa concludersi positivamente. Nella persona dell’attuale Sindaco di Verbania si congiungono situazioni che possono agevolare la soluzione per la doppia esperienza raggiunta.

Si tratta di un percorso che è stato attuato non soltanto sul piano istituzionale e amministrativo, che ha portato alla stipula di convenzioni per importanti servizi municipali, ma vissuto anche su quello politico, cercando di definire in ogni occasione le ragioni dei rapporti di Verbania con il suo territorio, e sul piano sociale e culturale, che ha visto all’opera le associazioni cossognesi che hanno intessuto legami e organizzato manifestazioni con associazioni e istituzioni verbanesi.

Li vogliamo ricordare questi rapporti che sono quelli che favoriscono la mentalità aperta di una popolazione che evita così il rischio di regredire su sé stessa cercando con determinazione le soluzioni necessarie a testimoniare una volontà dichiarata di far emergere una storia comune tra Verbania e Cossogno.

Convegni, riunioni, lotte sociali e sindacali come quelle per la salvaguardia dell’ufficio postale, che hanno prolungato per anni la sua apertura quotidiana, anche se ora le tre giornate settimanali non ci soddisfano e siamo costretti a considerarle sufficienti.

Il “toc d’argento”, con il quale non premiamo solo il benemerito di un paese ma contemporaneamente un verbanese che abbia dato un contributo al paese stesso o alla sua popolazione. Così abbiamo dato il toc a Franco Bozzuto a nome e per conto dei diplomati che hanno costituito la classe dirigente del paese; a Giulio Gasparini, che fu segretario comunale a Cossogno in prima nomina ed è tornato a farlo da noi in anni recenti quando era contemporaneamente segretario in Provincia.

Ricordo il ruolo della Biblioteca di Cossogno e dell’Associazione Le Ruenche, per la definizione di libri e mostre sulla cultura montana e il suo rapporto con quella cittadina. I rapporti con il Museo del Paesaggio con la direzione di Gianni Pizzigoni, con dieci pubblicazioni annuali con il patrocinio del Museo e una sala dello stesso interamente dedicata all’esposizione di un telaio cossognese dell’inizio del ‘900 di Caterina Massera. I rapporti con il CAI di Intra per la Maratona della Valle Intrasca che da anni coinvolge anche lo splendido Motto di Aurelio, sovrastante Cossogno. Con l’Associazione sportiva AVIS Marathon Verbania che da dieci anni ha trovato a Cossogno i luoghi idonei per lo svolgimento del Km verticale, manifestazione sportiva ormai di livello nazionale.

La Casa della Resistenza e l’ANPI di Verbania e di Fondotoce per Pogallo e per il 25 aprile al Circolo Operario Cossognese. Il 1° Maggio, ancora presso lo stesso Circolo, con il Sindacato e le associazioni di categoria di artigiani e commercianti di Verbania per individuare possibili iniziative per la piccola economia paesana.
L’Associazione Cuori di Donna, partita da Cossogno, ha svolto e svolge attività di solidarietà sociale a Verbania. E tante altre iniziative che hanno costituito l’obiettivo della lista Insieme che dal 1999 amministra Cossogno, che dimostra come ci sia un intero campo sociale costituito dalla comunità paesana, che è disponibile e pronta per questa nuova esperienza.

Credo di dover sottolineare anche l’impegno per la costituzione di una classe dirigente del paese che, come verifichiamo, dal 2014 ha debordato oltre i propri confini nella persona dell’attuale Sindaco di Verbania. Del resto non è un caso che nel corso di una storia comune ben tre sindaci siano stati di Cossogno e di Verbania. Oltre a Ramoni e a Marchionini, una incursione nella storia mi permette infatti di ricordare che Stefano Ammenti è stato sindaco a Cossogno dal 1960 al 1965 e poi a Verbania dal 1965 al 1970.

E’ sul terreno che ho descritto che hanno trovato attuazione le convenzioni in vigore da anni con il comune di Verbania. Devo ricordare infine, per completezza di informazione, che non è stato trascurato l’esame di soluzioni diverse da quella proposta.

L’Acquamondo è una struttura costituita a Cossogno dal Comune e dal Parco della Valgrande. Proposta sin dagli anni ’90 dall’allora Amministrazione comunale di Cossogno quando la presenza della frazione popolata di Cicogna permise la creazione del Parco. Una scelta a favore dell’intero territorio, che ora si potrebbe completare con l’entrata di Verbania nel Parco. E’ in questa struttura che Cossogno ha organizzato un convegno il 28 febbraio 2015 per l’esame di una proposta di unione fra i due comuni, anche se già in quel convegno il relatore aveva illustrato l’iter procedurale per la fusione di comuni.

La normativa successivamente esaminata riguardante la fusione per incorporazione, con la costituzione di un Municipio, e la conferma dei cospicui contributi statali (oltre che regionali) per un decennio hanno fatto decidere per questa più adeguata soluzione.

Credo che vada riconosciuto a Cossogno il merito di una proposta all’altezza della miglior normativa vigente come conclusione di un percorso che non ha tralasciato nulla affinché si possa arrivare ad una conclusione che è concreta, adeguata, attuabile e, soprattutto, finanziata e utile ad entrambi i comuni".
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