Vb doc su referendum fusione

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Verbania Documenti, a commento dei risultati del referendum per la fusione Verbania Cossogno.

  
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Così come abbiamo sostenuto con convinzione il SI' alla fusione di Verbania e Cossogno, ora prendiamo atto che i cittadini non l'hanno voluta o se ne sono disinteressati. Questo è il responso inequivocabile, che va rispettato.

Ciò non di meno, nel bailamme delle dichiarazioni che abbiamo sentito dopo il voto, non riusciamo a cogliere la prospettiva che ci si vuole dare: accantonare l'idea e non parlarne più? attendere qualche tempo (quanto) e riproporla? pensare, forse, che si potrebbe riprovare e costruirla in un altro modo?

Tutto possibile, magari; quel che a noi pare certo, invece, è che un treno sia passato e lo si sia guardato sfilare sotto i nostri occhi.

In un Paese e in una Regione costellati da 1000 e 1000 campanili, sempre più spesso ridotti a pochi abitanti, magari anche anziani, con territori ampi da curare e salvaguardare con grande fatica, con il rischio quotidiano di vedere sparire servizi essenziali per chi resta, con sempre minore "forza contrattuale" per riuscire ad avere fondi per amministrare e per investire, restare fermi a guardare il treno che passa non aiuta a risolvere i problemi.

Se le precedenti (e ormai morte) Comunità montane si fossero trasformate nel tempo in Comuni unici di valle, il ragionamento oggi potrebbe essere molto diverso.

Ma così non è stato e le Unioni dei Comuni non suppliscono affatto a un serio e ragionevole ridisegno amministrativo, assolutamente indispensabile.

Può darsi che un giorno qualcuno per decreto decida per chi non vuole decidere e così - con buona pace di tutti - ci prenderemo quel che viene.

Ma non sarebbe meglio pensarci prima che ciò accada, quando cioè si può scegliere in libertà?
Questo semplice interrogativo resta tutto intero e irrisolto dopo il voto di domenica; non può essere ignorato o nascosto.
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