Il VCO è Piemonte su esito Referendum

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di "il vco è piemonte!", gruppo di cittadini auto-organizzatisi, riguardante l'esito del referendum sul passaggio a Regione Lombardia.

  
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È con viva soddisfazione e amore per la nostra terra che il gruppo Il VCO è Piemonte! prende atto del fallimento del referendum che si è svolto ieri, 21 ottobre 2018, per amputare il Piemonte e regalare il VCO alla Lombardia.

Tuttavia, alcune considerazioni sono doverose.

L'affluenza si è fermata al 33%, ben sotto il quorum necessario - chiara scelta di campo a favore

del Piemonte. Se qualcuno pensava, con questa sciagurata iniziativa, di lucrare politicamente in vista delle prossime elezioni regionali, dovrà ricredersi.

Il VCO ha dimostrato un profondo senso di appartenenza al Piemonte - a scorno di quanti millantavano fantasmatiche appartenenze "insubri" e lombarde, del tutto strumentali a una politica filo milanese e pan-lombardista: i cittadini hanno dato un chiaro segnale di non voler svendere la propria identità per quattro (ma proprio quattro) soldi e che un’operazione come quella proposta è stata avvertita come ideologica, prima ancora che elettoralistica.

Il referendum, che lascia 400mila € di debiti alla Provincia, è stato impostato sulla base di "motivazioni" che chiamare strumentali e inconsistenti è un gentile eufemismo: secondo i promotori, uno dei punti qualificanti per il passaggio in Lombardia sarebbe stato il minor costo della licenza di pesca... E via di questo passo, prospettando inesistenti "ritorni" alla Lombardia (che, a differenza del millenario Piemonte, è una creazione postunitaria). A nostro giudizio, una follia; gli elettori hanno saputo correttamente valutare la proposta.

Tutta la campagna referendaria ha volutamente e accuratamente tralasciato di affrontare il vero problema che affligge il VCO e il Piemonte tutto, concentrandosi invece su rivendicazioni bislacche e inconsistenti: la mancanza di autonomia e delle relative risorse. Si è preferito addossare la colpa di tutto alla Regione Piemonte (su cui, pure, ci sarebbe da ridire tantissimo...) e si è accuratamente evitato anche il minimo cenno allo Stato - che tiene del tutto i cordoni della borsa e opera con un centralismo dirigista da una Capitale sempre più lontana e sempre più insensibile alle esigenze delle nostre terre. Al riguardo ricordiamo che ogni mese il Piemonte "regala" allo Stato circa un miliardo di Euro in tasse: altro che l'addizionale regionale irpef o i canoni idrici!

In questo senso ci sentiamo di affermare che l'unica strada da percorrere per risolvere i problemi del VCO (e del Piemonte tutto) non può essere altro che quella di lottare per conquistare per la Regione il regime di Autonomia speciale, come quello vigente in Trentino - Alto Adige / Süd Tirol (che, per inciso, è tutt'altra cosa dal regime di "autonomia differenziata" oggi proposto). Solo in questo modo il VCO potrà prendere in mano il proprio futuro e assicurarsi un avvenire prospero e felice.

Alla luce dei risultati del referendum ci aspettiamo che nessuno di coloro che hanno ideato, organizzato e condotto la fallimentare operazione venga candidato l'anno prossimo - magari con la scusa capziosa e strumentale della necessità di garantire una maggiore rappresentatività al VCO. Recenti dichiarazioni fanno, purtroppo, già temere una possibile strumentalizzazione in tal senso e una "riconversione" di certi personaggi in vista delle elezioni regionali dell'anno prossimo: costoro, se ci tengono, si candidino, piuttosto, in Lombardia.

I Piemontesi e i movimenti che si sono schierati per il "NO" vigileranno attentamente.

Il VCO è Piemonte!
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