Disegno di legge sulla Zona Economica Speciale

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Forza Italia - Verbania, riguardante la presentazione di un disegno di legge per una Zona Economica Speciale nel territorio del Verbano Cusio Ossola.

  
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La Zes per il Vco è ufficialmente un disegno di legge. La deputata di Forza Italia Mirella Cristina ha depositato alla Camera un ddl per istituire una Zona Economica Speciale nel territorio del Verbano Cusio Ossola.

«Ho volutamente atteso che si completasse la consultazione referendaria sul passaggio del Vco dal Piemonte alla Lombardia per evitare che si creassero contrasti ed equivoci con la campagna del referendum – afferma Cristina –. Ciononostante il lavoro di Forza Italia, anche attraverso i nostri gazebo nelle piazze, è continuato senza sosta e questo è un ulteriore passo in avanti, oltre che una risposta a chi, sull’onda dello smacco personale ricevuto dagli elettori, ha affermato che da noi arrivano solo parole».

Il fallimento del referendum non cancella una condizione di disagio economico e sociale che solo un intervento legislativo di carattere strutturale può affrontare. Alla base del disegno di legge c’è infatti l’esigenza di predisporre un incisivo intervento di rilancio del tessuto socio-economico del Vco, che subisce da anni la forte concorrenza fiscale della confinante Svizzera e in particolar modo del Ticino, e una condizione di marginalità rispetto alle politiche di investimento della Regione Piemonte.

«L'idea alla base di una Zona Economica Speciale – spiega Massimo Manzini, coautore assieme a Cristina del disegno di legge – parte dal presupposto che lo strumento individuato possa essere in grado di stimolare una rapida crescita economica. Una Zes è una zona delimitata all'interno di uno Stato in cui sono applicate specifiche leggi finanziarie ed economiche. Le leggi sono redatte con l'obiettivo di attrarre investitori stranieri che potrebbero essere interessati a produrre, scambiare e commerciare in una zona dove ricevono un trattamento di favore sia dal punto di vista fiscale e burocratico sia dal punto di vista logistico. All'interno della Zes le tasse (Ires, Iva, Imu) sono ridotte e le aziende che vi si insediano pagano tariffe più basse e hanno meno oneri per le nuove assunzioni. Inoltre, cosa non meno importante, sono previste molte semplificazioni burocratiche e una forte detassazione anche per il reinvestimento degli utili delle imprese sul territorio».

Queste agevolazioni non solo favorirebbero il rilancio di un'area economicamente in via di impoverimento industriale, ma permetterebbero anche di consolidare le attività turistiche e dei comparti affini, considerando che il turismo vede il Verbano Cusio Ossola destinatario di 3 milioni di presenze annue, ovvero il 40% del comparto turistico piemontese.
Il disegno di legge è stato già vagliato da uno degli uffici legislativi della Camera, che l’ha giudicato ben scritto e adeguatamente coperto dal punto di vista finanziario. «Ora – conclude Cristina – ci appelliamo a tutte le altre forze politiche, senza alcuna preclusione e con la massima disponibilità, affinché sostengano questo disegno di legge. E lo stesso facciamo al comitato per il sì al referendum, che abbiamo visto con piacere riconvertirsi rapidamente sulle posizioni che Forza Italia sostiene da più di un anno.

Dire che il Vco deve diventare come Sondrio, significa sostenere la Zes, visto che una zona economica speciale è proprio ciò che la Regione Lombardia vorrebbe per la propria provincia montana. Inoltre, il disegno di legge si allinea perfettamente anche con il lavoro fatto dal nostro consigliere regionale Luca Bona. Proprio questa settimana si è concluso nella I Commissione del Consiglio regionale l’iter della legge per l’applicazione dell’autonomia differenziata per il Piemonte e gli emendamenti di Bona, uno riguardante la fiscalità interna del Piemonte con possibilità di creare agevolazioni fiscali per le aree montane, quelle di confine e quelle colpite da calamità naturali e l’altro riguardante i rapporti diretti di collaborazione con gli Stati confinanti, sono stati votati all’unanimità».

Dunque, il cammino non solo è avviato, ma è molto più avanti.

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