Montani contrario al progetto ex Acetati

Dopo l’incontro di ieri per la presentazione del Masterplan per il recupero dell’area ex Acetati, al quale hanno partecipato il primo cittadino, esponenti della società industriale e un folto gruppo di commercianti tutti contrari, il senatore della Lega Enrico Montani interviene in una nota.

  
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«Ho aspettato a prendere una posizione - afferma Montani - perché ho sperato per il bene della città che l’Amministrazione, a seguito delle proteste di questi giorni arrivate da ogni parte, facesse un passo indietro, dimostrando una maturità che purtroppo non si è rivelata tale.

La scelta di realizzare un maxi parco commerciale nel cuore della città non può che essere giudicata negativamente - si legge nel comunicato - ed è chiara la posizione nettamente contraria espressa dalla maggior parte di colore che erano presenti alla riunione al Maggiore. Sindaco e giunta hanno agito senza prendere in considerazione la posizione dei verbanesi, cosa che la Lega farà attraverso i questionari distribuiti nei gazebo, e soprattutto senza tener conto del fatto che la nascita dell’ennesimo centro commerciale avrà come conseguenza la morte di tanti piccoli negozi di Intra e Pallanza che rappresentano il vero tessuto economico e sociale della città.

Tra l’altro - prosegue la nota - è una vera presa in giro da parte del sindaco organizzare incontri e visite all’Acetati dopo aver già deciso il destino di quell’area e senza aver ascoltato la città. Il sindaco si è fatta paladina della “Società Acetati” e non degli interessi dei nostri cittadini. Chiedo che venga fatto un passo indietro e ridiscussa una posizione che ad oggi è nociva per Verbania.

La Lega combatterà in tutte le sedi opportune questa battaglia a fianco di commercianti e cittadini: prima di tutto, non ci sono dubbi, vengono i verbanesi». Montani, infine, nutre «perplessità sulle reali motivazioni che hanno indotto a stringere questo patto con gli industriali e sull’effettivo compimento della bonifica dell’area» e attacca il pd verbanese «completamente assente, assoggettato alle scelte scellerate del sindaco e privo del coraggio necessario per alzare la voce».
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