Zacchera: forse qualcuno si scuserà

Riportiamo dal sito di Marco Zacchera l'ultimo numero della Newsletter "Il Punto", argomenti trattati: A Verbania svolazzano corvi (e corvetti); Sbarchi incontrollati; Troppa retorica il 25 aprile; Marò.

  
a-
+
VERBANIA: VOLANO (?) I CORVI
Vorrei ringraziare chi personalmente continua ad esprimermi solidarietà e amicizia in merito alle vicende che l’anno scorso mi portarono a decidere di dimettermi da sindaco di Verbania. A questo proposito NON sono rimasto sorpreso da alcune candidature nella lista del “Nuovo Centro Destra” – che appoggia come sindaco il mio ex assessore Marco Parachini - di persone che avrebbero secondo me dovuto astenersi dal partecipare a questa campagna elettorale innanzitutto per una questione di buon gusto, ma soprattutto per quello che hanno combinato nel recente passato. Il tempo è galantuomo e chiarirà molte cose, ma mi auguro solo che la Giustizia faccia presto il suo corso perchè credo di avere almeno questo diritto e poi (anche se non mi illudo) insisto a pensare che alla fine qualcuno verrà pur a chiedermi scusa.

SCAFISTI E SBARCHI
Gli sbarchi di clandestini solo nel Canale di Sicilia sono passati nei primi tre mesi di quest’anno da 2.460 nel 2013 ad oltre 22.000, quasi DIECI VOLTE TANTO. In questi giorni c’è una media di 700 - 1.000 sbarchi al giorno, a fine aprile gli arrivi saranno quindi più di 30.000 e la stagione estiva, con mare calmo e condizioni meteo più accettabili, deve ancora incominciare.
La gran parte di queste persone appena sbarcata è evasa dai centri di accoglienza e si è immediatamente resa irreperibile tanto che NON E’ STATA NEPPURE IDENTIFICATA. Forse c’è qualcosa che non va, anche perchè in questo periodo - se è encomiabile il lavoro di chi salva vite umane - QUANTI SCAFISTI SONO STATI ARRESTATI? Quasi nessuno… Alla fine finiscono infatti per essere raccolti anche loro, poi subito fanno perdere le loro tracce, salvo ritornare al punto di partenza e ripartire con il prossimo carico di carne umana. Vi sembra giusto? Sul dettaglio il silenzio ufficiale è di rigore.
Il problema non è dare una doverosa assistenza umanitaria a chi è in difficoltà, ma che è stato assurdo diffondere il tam tam del “venite, tanto vi prendiamo tutti” che è stato il messaggio raccolto e subito sfruttato al di là del mare dove turbe di disperati hanno poco da perdere se non sperare in un futuro comunque migliore. Non è così che si crea l’integrazione, non è così che si aiuta la gente, il nostro governo non sembra proprio capirlo

LE IPOCRISIE DEL 25 APRILE
Quest’anno è stato ricordato il 69° anniversario del 25 Aprile e sarà il 70° della Repubblica dell’Ossola. Mi ero un po’ illuso che il tempo trascorso permettesse una più serena rilettura di quel periodo storico. Nessuno mette in dubbio che dai sacrifici della lotta partigiana nacquero la Costituzione e il nostro attuale regime democratico, ma penso che - proprio per sottolinearne le virtù - non si debba avere timori dal raccontare la verità che è fatta di luci, ma anche di ombre.
Eppure nulla sembra cambiare nelle commemorazioni con una verità “ufficiale” che non va mai ridiscussa e non importa se è stridente con i fatti: non bisogna parlarne e basta!
I lettori de IL PUNTO sanno che due mesi fa Gianpaolo Pansa ha recuperato in un suo libro “Bella Ciao – la controstoria della Resistenza” una mia tesina di storia contemporanea sulla nascita della “Repubblica dell’Ossola” e pensavo che - ricorrendo quest’anno il 70° anniversario di quell’episodio storico - sarebbe stato interessarne parlarne dalle nostre parti, anche se sembra che nessuno sia mai “profeta in patria”.
Per questo a marzo inviai una lettera alla Presidente della “Casa della Resistenza” di Fondotoce proponendo un incontro-dibattito su questo specifico tema. Non avendo ricevuto risposta ho rimandato la mia lettera e questa volta la risposta è arrivata.
Non se ne farà nulla – come peraltro temevo – perché (La Casa della Resistenza) “Tratta di una memoria attiva, che guarda ormai al futuro più che al passato…. Per questi motivi la sua richiesta di aprire dibattiti su episodi controversi, per altro ben noti, su attribuzioni di responsabilità legati a singoli personaggi o luoghi, ci appare una poco anacronistica e non del tutto coerente con gli obiettivi che la “Casa”, anche statutariamente, si è proposta e si propone”. A parte il fatto che io specificatamente proponevo di affrontare un tema (la nascita della Repubblica ossolana) che non ha connotati “controversi” ma che al più sono quasi sconosciuti, resta – totale - l’ipocrisia.
Francamente non mi va di aprire altre polemiche, ma – come ho comunque replicato alla Presidente – non trovo giusto che questa Istituzione (che ovviamente vive con contributi pubblici) non abbia un minimo di coraggio nell’ aprire un dibattuto su nessun tema “scomodo” e mi chiedo come possano i visitatori avere una opinione corretta dei fatti se la storia è solo indirizzata e letta sempre a senso unico.
Non che sia una novità: nell’ultima mostra sulle foibe - pochi anni fa - ospitata nei locali della “Casa”, si riusciva addirittura a non citare mai nei pannelli la parola “comunista” o “partigiani” alludendo ai responsabili di quei crimini (eccidi comunque “legittimati” come reazioni alle violenze fasciste!). Oggi potete provare a verificare nella sua biblioteca specializzata per esempio quanti libri ci siano di Gianpaolo Pansa e questa mancanza di coraggio nell’accettare un minimo di pluralismo offusca la trasparenza e sprofonda nella retorica, altro che cercare di ricostruire e capire e vivere insieme la nostra storia nazionale!
RICORDO CHE CHI VOLESSE LEGGERE LA MIA TESINA PUO’ RICHIEDERMELA AL MIO INDIRIZZO MAIL marco.zacchera@libero.it

MARO’
Dopo due anni e tre mesi l’Italia “cambia strategia” e avvia (adesso!!!) un arbitrato internazionale per la vicenda dei marò. E’ il gioco dell’oca e quindi si lanciano i dadi e si riparte da capo. Poveri loro, anche se l’ennesima promessa “Li riporteremo a casa” è stata occasione di risentire il nome del ministro degli esteri Mogherini che era completamente sparita dai monitor. Se i nostri due militari si fossero tenuti qui quando furono mandati in licenza a casa... Ma, visto il successivo dispregio indiano di ogni norma e tempo di attesa (dopo 26 mesi non c’è neppure il capo di accusa!), se semplicemente adesso si andassero a prendere?
Leggi QUI il post completo