Una Verbania Possibile su relazione CEM

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Una Verbania Possibile, riguardante la relazione della Commissione sul CEM.

  
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Evidenze Commissione di Inchiesta e controllo sul C.E.M.

Questo comunicato stampa si rende necessario alla luce delle dichiarazioni che il Sindaco ha reso nel Consiglio Comunale del 28 marzo 2019 e, successivamente, nella conferenza stampa di presentazione del programma della stagione teatrale del Teatro Maggiore del 1° aprile (!).

In entrambe le occasioni, infatti, il Sindaco di Verbania ha minimizzato, se non irriso, le evidenze emerse dalla relazione della Commissione di Inchiesta e Controllo sul C.E.M. sostenendo che non è uscito nulla di significativo.

Ora non è dato sapere se il Sindaco fa questa affermazione perché non ha letto o non ha compreso la relazione, ma di certo sostenere che non è emerso nulla di significativo ha una chiara valenza politica, volta ad ignorare, con immaginabili conseguenze, l’evidenza di un disastro annunciato e, poi, compiuto.

In perfetta coerenza con l’ottica dello struzzo che nascondendo la testa crede di non essere visto (perché non vede) ed al contempo crede che nessuno veda (e comprenda), durante la citata conferenza stampa il Sindaco si pavoneggia (continuando la metafora avicola) che le entrate derivate dall’acquisto dei biglietti degli spettacoli del Maggiore hanno coperto i costi degli spettacoli stessi, dimostrando così ben poca stima dei suoi ascoltatori e dei suoi elettori quando pensa veramente che costoro possano credere che il mero costo degli spettacoli sia l’unica voce di spesa del CEM, tentando di nascondere una perdita di esercizio che, per i primi due anni, si è aggirata intorno a 700.000,00 € l’anno.
Salvo smentita dal rendiconto 2018, si fa rilevare che il costo di “mantenimento” del Maggiore (pur escluso il recente esborso di € 340.000,00 per adeguamento, non ancora raggiunto, alla normativa antincendio) per gli anni 2016-2017 è ammontato a circa 1.000.000,00 di € l’anno, a fronte di incassi (compresi i contributi regionali) di circa 300.000,00 €: in questo milione di Euro rientrano, a mero titolo esemplificativo, per l’anno 2017: € 410.288,50 per la produzione degli spettacoli; € 210.302,60 per servizi ausiliari per la produzione degli spettacoli; € 72.785,65 per spese di promozione, pubblicità, coordinamento, organizzazione; € 271.775,37 per spese per avviamento, manutenzione, gestione della struttura € 130.000,00 solo di consumi elettrici!); € 104.957,80 per retribuzione del personale.

Da ora in poi, si dovrebbe occupare di tutto la Fondazione, dietro contributo del Comune di soli 250.000,00€ l'anno, senza migliore dettaglio su chi pagherà cosa tra tutti questi costi.

Di fronte a questi costi di gestione, necessari quanto innegabili, proporre in conferenza stampa solo le entrate relative agli incassi dei biglietti e le uscite per il costo degli spettacoli è fuorviante se non offensivo per chi ascolta: sarebbe come rassicurare un naufrago in procinto di affogare che l’acqua non è poi così fredda.

Nella relazione resa dalla Commissione consiliare di Inchiesta e controllo sul C.E.M. vi sono tutti gli spunti (senza necessità di indicare nomi e cognomi ma individuati esclusivamente per ruoli di riferimento) per avviare una seria ed ormai improrogabile riflessione sul futuro di questo teatro e della sua economia, riflessione che, evidentemente, non interessa né interesserà questa Amministrazione.

"Il punto di partenza per produrre miglioramento è riconoscerne la necessità. Questo riconoscimento deriva dall'individuazione di un problema. Se nessun problema viene individuato, il miglioramento non verrà riconosciuto come necessario" (Masaaki Imai).
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