M5S Verbania: Una campagna elettorale fatta sul cem è come prendere in giro i cittadini

Riceviamo e pubblichiamo la posizione sul CEM del M5S

  
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Una campagna elettorale fatta sul cem è come prendere in giro i cittadini,
un ottimo deterrente per non parlare di altro: dei problemi della gente.

C’è chi vuol buttare giù tutto a prescindere (Bava), chi si dimentica che è la Sinistra che, con la sua brillante idea, ha imposto già allora il Teatro, ora spostato e rimodulati all’Arena (Marchionini) e chi azzarda “l’operazione verità” sul CEM (Cristina). Insomma, non ci facciamo mancare nulla.

Centro eventi multifunzionale: dov'è la verità?

Già, dov’è la verità? Leggiamo: “in questi anni sul Cem si è detto di tutto e di più”. VERO, si è detto molto, ma saputo poco. Vero anche - come riferisce lo stesso ex primo cittadino - che il C.E.M. è stato parte degli argomenti trattati nella famigerata lettera anonima da egli ricevuta. [Cfr. Lettera inviata il 14 aprile scorso a “Verbania Notizie”] Una vera e propria spy-story in chiave verbanese.
Il Cem indebiterà il Comune: PROBABILE.

“Il “teatro Zanotti” prevedeva come fonte di finanziamento principale un mutuo da 8 milioni di euro”: VERO. Infatti, nel compiere simili imprese, destra e sinistra pari sono. Venendo all’attualità, a nostro modesto avviso il piano finanziario è traballante e regge il suo equilibrio solo sul basso impegno per mutui (€ 850.000). Di contro - quale esempio non esaustivo - già nel 2011 i revisori dei conti evidenziavano come i 2.800.000 euro messi a disposizione da CA.RI.PLO ( pari al allora 16.52 % del valore dell’opera) necessitassero di conferma da parte dell’erogante. Il contributo, infatti, erano stato deliberato ( nell’anno 2008) per “recupero dell’edificio ex camera del lavoro da adibire a nuovo teatro comunale e riqualificazione Piazza del Mercato” che è cosa leggermente diversa dal C.E.M. Peraltro, per quanto è dato sapere, pure trascorsi sei anni di detta conferma non si ha traccia. Perché non si è formalmente chiesta? Al di là che la fondazione può liberamente decidere di attribuire comunque i fondi, tale conferma, la si ritiene un dettaglio trascurabile? E se, stando i tempi di crisi, venisse meno? La risposta è semplice, debiti, ovviamente.

Non si sa quanto costerà alla fine e il Comune dovrà aggiungere dei soldi: PROBABILE.
“Il Cem è interamente finanziato e i lavori procedono secondo i tempi”. Risposta che non dice nulla. Conferma, le candidate, il parallelo rispetto dei costi preventivati? Il tutto nell’ovvia considerazione che ogni euro in aumento dovrà essere finanziato a bilancio comunale.
Il piano di gestione non è credibile: VERO.
“Quello del “teatro Zanotti” prevedeva una chiusura in perdita”, quello del Cem un pareggio. Diciamo che forse il primo era per lo meno più franco nell’esporre la realtà con dei costi. Nel merito, diciamo che il piano di gestione del CEM prevede, unicamente, quella data in concessione al soggetto privato. E se quest’ultimo non ci fosse? Se la gara andasse deserta per gli alti costi da sostenere? Il bilancio comunale reggerebbe l’impatto? Vengono, inoltre, citati esempi gestionali ben poco rispondenti. Osserviamo - sempre ad esempio non esaustivo - che il teatro comunale di Monfalcone incide su una struttura cinema preesistente ed è stato realizzato con una spesa minima. Può, inoltre, contare su un bacino d’utenza comprendente la vicina (20 km) Trieste.

Se si fermano i lavori non ci sono costi per il Comune: FALSO (Purtroppo).
Concordiamo. Come abbiamo detto in svariate occasioni, che ad oggi non conviene fermare i lavori proprio per non incorrere in tali rischi. Ovviamente, ciò non vuole dire che approviamo il progetto, anzi, ma solo che, qualora venissero meno una o più fonti di finanziamento, oppure si verificassero maggiori costi, noi NON li scaricheremo sui cittadini, ma ridurremo l’entità dell’opera.

Con i soldi del Pisu si poteva fare altro: VERO
“I fondi PISU erano finalizzati a opere pubbliche strutturali che avessero l’obiettivo di migliorare la città”. Vero, con ciò lasciando ampi spazi di manovra (dieci milioni di euro) per cambiare il volto, anche economico, di Verbania. In quest’ottica, ci chiediamo e vi chiediamo, il C.E.M. era la soluzione? Se ad amministrare fossimo stati noi, il progetto, unitamente ad altre opzioni, sarebbe stato sottoposto a referendum, con ciò lasciando l’ultima parola ai cittadini. Tra l’altro in tempi non sospetti noi presentammo una proposta concreta al commissario (cit. ns. articolo “questo cem non s’ha da fare”)


I fondi Pisu sono per il recupero di aree degradate e l’arena non lo era: VERO.
Come ogni cittadino di Verbania sa, l’arena e le opere accessorie erano, piaccia o no, tutto, meno che degradate.

Il CEM non rispetta l’ambiente: VERO.
Con tutto il rispetto per la “Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici”, ci permettiamo di dire che - a noi - l’uso di una simile quantità di cemento in riva al lago non piace!

Il CEM (Centro Eventi Multifunzionale) sarà subito oggetto di un'inchiesta per chiarire la reale consistenza dei fondi a disposizione e per verificare che l'opera possa completarsi secondo i tempi prestabiliti.
Anche se ci troviamo in profondo disaccordo con questo progetto non bloccheremo l'opera trascinando il comune in contenziosi milionari, lasciando la città con l'ennesima opera incompiuta in pieno centro città. Inoltre considerando che ad oggi la copertura finanziaria è discutibile anche sulla base della relazione dei revisori dei conti, che non garantisce la copertura di tutti i 17 milioni previsti a bilancio per il completamento dell’opera stessa e posto che riteniamo il costo dell’opera sproporzionato rispetto ai benefici che ne deriverebbero, pensiamo di rimodularla adattando il progetto alle esigenze della comunità e possibilmente convertendolo ove possibile in ecosostenibile.

MoVimento e Stelle Verbania
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