"Avvicinare le Montagne": comprensorio tra Antigorio e Divedro

Riceviamo e pubblichiamo, due comunicati, uno di Alberto Preioni (Lega) e l'altro del Comitato Salviamo il Paesaggio Valdossola riguardanti il progetto "Avvicinare le Montagne", per realizzare un comprensorio tra le valli Antigorio e Divedro.

  
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COMUNICATO PREIONI (LEGA)
Devero Preioni (Lega): interventi importanti, la Regione appoggia lo sviluppo turistico ed economico del Vco.

Torino-09-01-2020 - “La Lega in primis e la maggioranza regionale tutta, appoggiano lo sviluppo turistico ed economico del Verbano Cusio Ossola. Il progetto "Avvicinare le montagne" ha come obiettivo quello di realizzare un comprensorio tra le valli Antigorio e Divedro, un progetto che per dimensione ed importanza rappresenta una pietra miliare nel rilancio della montagna.

Siamo favorevoli all'investimento da parte di privati, per una cifra peraltro assai considerevole che si aggira attorno ai 200 milioni di euro e che creerà ben 450 posti di lavoro, più un indotto calcolabile in un altro migliaio di occupati.

Trovo irrazionali le lamentele, anche a fronte del fatto che l'ambiente sarà tutelato, che non si entra nell'area del Parco e che così procedendo si va a sviluppare il territorio ossolano e non solo, grazie a miglioramenti di cui usufruiranno tutti coloro, residenti e turisti, che amano la montagna: gli alpinisti, gli sciatori, gli escursionisti, chi va in mountain bike e tutti gli altri.

Nessuno vuole distruggere l'ambiente, anzi è proprio l'ambiente il motore del progetto.

La montagna vive se i nostri giovani avranno prospettive di lavoro, e questo progetto avrà uno sviluppo positivo per tutto il Vco. E' impensabile pensare di vincolare ad un area wilderness l'intera Ossola. La tutela delle Terre Alte e della sua popolazione è al contrario legata alla manutenzione e al presidio del territorio, mentre rincorrendo teorie di ambientalismo oltranziste le conseguenze sono il dissesto, l'inselvatichimento e l'abbandono ".

Alberto Preioni, presidente Gruppo Lega Salvini Piemonte, commenta il progetto discusso oggi in Commissione a Torino, dove sono state ascoltate le parti.


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COMUNICATO COMITATO SALVIAMO IL PAESAGGIO VALDOSSOLA
“ Avvicinare le Montagne”: le Amministrazioni facciano chiarezza.
Nuovi alberghi, bar, ristoranti, seggiovie, teleferiche, bacini per la neve artificiale, piste; con relative strade, parcheggi, servizi. Dove? Dalla località di San Domenico, negli affascinanti spazi montani verso la leggendaria Alpe Devero da un lato e l’incontaminato Teggiolo dall’altro, in aree al limitare del Parco Devero Veglia, in gran parte protette da norme italiane e dell’Unione Europea. E’ il contenuto del tanto discusso Piano Strategico “Avvicinare le Montagne” proposto dalla Provincia del VCO e da quattro Comuni. Costo dell’intervento: quasi 43 milioni di euro di spesa pubblica e più di 130 dell’investitore privato, la San Domenico Ski srl.

Il Comitato Tutela Devero oggi è invitato in audizione presso la Quinta Commissione del Consiglio regionale Piemonte per manifestare le proprie obiezioni. Al Consiglio da poco eletto espone le criticità di ordine ambientale e normativo già altre volte sollevate, condivise da 91.000 persone che hanno firmato la petizione Salviamo l’Alpe Devero” su change.org, cui chiunque può aggiungersi se ne condivide le motivazioni.

Cosa chiede il Comitato?
1. Chiede conto alle Istituzioni delle previsioni economiche del Piano: da parte dei promotori manca una relazione che descriva i tempi di rientro degli investimenti del Piano Strategico. Secondo stime effettuate sulla base dei dati dichiarati in "Avvicinare le Montagne", comparando i possibili ricavi con altre stazioni sciistiche rinomate, anche ipotizzando per ogni parametro un valore molto ottimistico (numero di presenze, di posti letto, di giorni d’apertura in inverno e in estate, massimo innevamento senza flessioni, etc.), i costi degli interventi non risultano ripagabili in tempi utili. Infatti il Pay Back Period dell’investimento (gli anni necessari per ripagare l’investimento e cominciare a guadagnare) risulterebbe essere di 30 e di 48 anni a seconda che si tratti delle attività sportive (sci, MTB, trekking) o della ricettività. A questi anni occorre però aggiungere il tempo necessario per arrivare ai dati di fatturato utilizzati nello studio comparativo (che si riferiscono a località sciistiche da tempo avviate) e alla costruzione delle infrastrutture (almeno 7-8 anni di camion, scavi, ruspe, elicotteri, gru, movimenti di terra, con conseguente abbandono del Devero da parte dei turisti): se si dovessero correggere quindi i dati arriveremmo a Pay Back Period di 50 e di 70 anni. Con un termine così lungo il business sembra evidentemente insostenibile, anche perché supera la vita utile degli impianti stessi. Pur trattandosi di un ipotetico scenario di sviluppo economico, i risultati dell’analisi comparativa sono così sconfortanti da accendere una lampadina di allarme sulla sostenibilità economica di «Avvicinare le montagne». Si invitano dunque le Amministrazioni a richiedere all’investitore dati precisi e dimostrabili in merito alla sostenibilità economica del progetto.

2. Chiede alla Regione garanzie: l’investimento ha uno stabile retroterra finanziario? Chi lo sosterrà? Quali i rischi di abbandono di un’operazione che si presenta così poco sostenibile? La Società San Domenico Ski srl, con socio unico e bilanci in deficit, in caso di fallimento dell’operazione risponderà solo con i 40.000 euro del suo capitale sociale. Quale è la garanzia finanziaria che le Amministrazioni hanno richiesto per questa
operazione così impattante sul territorio pubblico?

3. Il Comitato infine chiede trasparenza sui finanziatori: chi sono i beneficiari ultimi dell’investimento? San Domenico Ski è detenuta da una società svizzera i cui soci sono anonimi. Come è possibile che le istituzioni approvino un colossale progetto con impatti devastanti sull’ambiente e sul tessuto economico e culturale del territorio pubblico con un partner “anonimo”?

I rischi dell’operazione appaiono elevati, e lo scenario da evitare è chiaro: oltre ai danni ambientali della pesante infrastrutturazione in un’ area tra le più integre delle Alpi –per non dire dei lunghissimi tempi di realizzazione - con i dati a disposizione si può ipotizzare il rischio di un fallimento economico che, senza alcun garante, ricadrebbe sul bilancio pubblico e lascerebbe ulteriori scheletri abbandonati nel paesaggio.

E’ uno scempio e una speculazione sul territorio, bene comune, ancora più intollerabile ora che la popolazione sta maturando consapevolezza sul mutato contesto climatico e sull’urgenza di salvaguardare l’ambiente.
Nell’ultimo anno 180.000 persone hanno raggiunto l’Alpe Devero per camminare e godere la montagna in questa magica area non infrastrutturata.

Il Comitato invita le Istituzioni: perchè non mettere a disposizione parte dei 43 milioni di euro di fondi pubblici previsti dal Piano Strategico per un sostegno alle Comunità locali (messa in sicurezza della strada di accesso, recettività diffusa e sostenibile), al di là e indipendentemente da “Avvicinare le Montagne”?
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