Piemonte: idroelettrico verso gestione autonoma

La Regione si apre al mercato dell’energia riassegnando 67 concessioni che storicamente erano in capo allo Stato.

  
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Una piccola rivoluzione per i produttori, ma anche per piazza Castello che dopo l’approvazione in giunta del ddl denominato “assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico” compie il primo passo verso la gestione autonoma di dighe e invasi utilizzati per la produzione di energia. Il dispositivo è composto da 23 articoli destinati a disciplinare il settore dopo il passaggio dal Demanio alle Regioni delle infrastrutture. Saranno però soltanto le concessioni superiori a 3.000 kw quelle da riassegnare con bandi di evidenza pubblica. Undici di queste sono scadute e le procedure di assegnazione dovranno partire entro il 2022, cioè a due anni dall’approvazione del ddl che adesso passa all’esame del Consiglio regionale.

L’assessore regionale alla tutela delle Acque, sottolinea che si tratta della prima forma di autonomia regionale in ambito energetico e di sviluppo di energia rinnovabile. Il meccanismo di “apertura alla concorrenza” a cui verrà sottoposta l’assegnazione in concessione della risorsa idrica e delle opere regionali – evidenzia l’assessore - risulta particolarmente innovativo rispetto al passato, in quanto sarà possibile inserire nei bandi specifici criteri di individuazione della migliore offerta; un meccanismo che sarà orientato in modo da ottenere miglioramenti nell’ambito della produzione di energia rinnovabile, della riqualificazione ambientale dei bacini a valle degli invasi, degli interventi di compensazione a beneficio dei territori interessati. La Regione prevede di dare particolare risalto alla possibilità di favorire usi plurimi delle acque, ad esempio associando all’uso idroelettrico quello idropotabile e la rigenerazione dell’acqua mediante impianti di pompaggio.
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