Verbania Civica su forno crematorio

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Gruppo civico Verbania Civica, riguardante la questione forno crematorio a Verbania.

  
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Avremmo voluto evitare di dire che avevamo ragione, ma avevamo ragione. Nel 2016 il partito politico di maggioranza, per sterili polemiche politiche, ritenne di ostacolare il progetto di esternalizzazione del forno crematorio voluto dall’amministrazione Marchionini per dotare Verbania di un servizio moderno, efficiente e con personale specializzato senza pesare sulle casse comunali, come quello operante a Domodossola, che in questo periodo emergenziale accoglie non solo le salme provenienti da Verbania e dalle provincie del VCO e Novara ma anche da alcune provincie lombarde, principalmente Milano, rappresentando un importante aiuto per questi comuni in difficoltà, mentre a Verbania le salme devo essere stipate presso la chiesa di San Giuseppe a Pallanza in attesa di cremazione, poiché nel pieno della pandemia la domanda supera l’offerta di un servizio che arriva al massimo a 5 cremazioni al giorno.

Un servizio già allora obsoleto che nel volgere di pochi anni avrebbe perso ulteriormente di efficienza aumentando i costi e riducendo margini e qualità dell’offerta agli utenti. Cosa che è puntualmente avvenuta principalmente a causa dell’anzianità dell’impianto che in questi anni ha visto continui interventi di manutenzione straordinaria a carico del comune per contenere le emissioni e la riduzione del personale specializzato.

Tutto ciò perché il partito politico di maggioranza era scettico riguardo l’affidamento del servizio ad un privato (che era noto essere la Altair di Domodossola, solida azienda impegnata da anni nel settore delle cremazioni con ben 17 forni operanti in Italia in sicurezza ed efficienza, quindi del tutto affidabile) ritenendo necessario imporre nuovi e più stringenti paletti per l’elaborazione del nuovo bando per l’individuazione di un partner che desse maggiori garanzie economiche e ambientali a tutela della cittadinanza: bando che per ben quattro anni non è mai arrivato, lasciando alla città un forno inefficiente, oggi più che mai necessario per aiutare la cittadinanza in questo straziante aspetto di emergenza coronavirus.

Diversamente noi, come gruppo civico di maggioranza allora in consiglio comunale, ritenemmo che fare l’interesse della cittadinanza fosse appoggiare un progetto che, prevedendo l’esternalizzazione di un servizio necessario ma non essenziale, avrebbe permesso il risparmio di consistenti fondi da destinare ai reali servizi senziali (principalmente edilizia scolastica e cura della città) senza sottrarre operai alle manutenzioni cittadine (come in effetti avvenuto) e dotando la città di un servizio rinnovato tecnologicamente e quindi maggiormente efficiente, con personale dedicato altamente specializzato, prevedendo inoltre un canone annuale predeterminato e anche la gestione di tutti i servizi cimiteriali, quindi cura e manutenzione adeguate dei cimiteri cittadini.

Dall’anno scorso la maggioranza politica consiliare si è finalmente resa conto di come il forno crematorio sia rapidamente deperito, divenendo inefficiente, in perdita (nel 2014 le cremazioni furono 1000, nel 2019 circa 250) e spesso fermo, costringendo le famiglie verbanesi a rivolgersi altrove, principalmente a Domodossola, sobbarcandosi le spese di trasporto delle salme dei propri cari estinti. La neo amministrazione Marchionini si è quindi vista costretta a correre ai ripari facendo ciò che non le fu consentito nel 2015: in primis deliberando il rimborso ai verbanesi delle spese di trasporto, al fine di lenire in parte il disagio ad essi causato, quindi mettendo rapidamente a punto il nuovo bando di esternalizzazione la cui procedura è partita a marzo ma andata deserta probabilmente anche a causa dell’attuale emergenza sanitaria che vede molto impegnate le aziende di cremazione.

Pare comunque che la stessa Altair voglia riproporsi per la gestione del forno e dei servizi cimiteriali: se così fosse noi di Verbania Civica ci auguriamo che questa volta la “buona politica” sia realmente quella tesa all’ottenimento degli interessi della cittadinanza di Verbania e non quella delle contrapposizioni politiche partitiche che molto poco interessano e servono ai cittadini.
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