Il Centro Studi Confindustria stima il crollo per marzo e aprile

Il commento di Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte: a imprese e famiglie tutto il sostegno possibile, ma ci sono ancora ritardi su finanziamenti garantiti dallo Stato e CIG.

  
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Aspettavamo questo giorno, la ripresa delle attività. Certo, è un riavvio segnato da limitazioni e nuove norme di comportamento per cittadini e lavoratori, essenziali alla tutela della salute. Le aziende stanno dimostrando capacità di adattamento nel rispettare le prescrizioni e grande energia, applicando quanto previsto dai protocolli e auspichiamo di poter recuperare produttività e posizioni di mercato, anche se sappiamo che sarà un percorso lungo.

Lo dicono chiaramente gli ultimi dati del Centro Studi Confindustria: la produzione industriale in marzo e aprile registra una perdita di oltre il 50% e non possiamo attenderci, con la fine del lockdown, un recupero veloce, da un lato per la prudenza che le famiglie nel riprendere le abitudini di spesa precedenti, dall’altro per il fatto che le imprese dovranno smaltire scorte accumulate negli ultimi mesi. Plausibile quindi che la maggior parte delle aziende lavorerà a regime ridotto per diverso tempo: i dati relativi agli ordini parlano infatti di un calo in volume del 44,6% in aprile su marzo (-42,1% annuo), quando sono diminuiti del 23,7% su febbraio (-52,7% annuo).

Uno scenario estremamente incerto, dunque, dove imprese e famiglie hanno bisogno di tutto il sostegno possibile, mentre il Governo tarda a dare risposte, in particolare per quello che riguarda i finanziamenti garantiti dallo Stato e le tutele per i dipendenti, la CIG straordinaria che tarda a essere versata.
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