Preioni e Dago: contenimento lupi

Preioni e Dago (Lega Salvini Piemonte): “I territori montani hanno ragione: contro i lupi serve un vero contenimento. Siamo pronti a fare la nostra parte in consiglio regionale”.

  
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L’Uncem, l’Unione dei Comuni montani, e le Comunità Montane del Piemonte tornano a denunciare con un ordine del giorno l’emergenza causata dal proliferare dei lupi, che stanno sempre più minacciando i nostri allevamenti alpestri. Un allarme già lanciato dal gruppo Lega Salvini Piemonte in consiglio regionale, che ora scende a fianco dei territori di montagna per chiedere un più incisivo piano di contenimento che salvaguardi le greggi e gli allevatori.

“Siamo pronti a fare la nostra parte, anche incontrando i promotori di questo ordine del giorno – commenta il capogruppo del Carroccio a Palazzo Lascaris Alberto Preioni – anche perché è evidente che le strategie di contenimento fin qui adottate dal governo si stanno rilevando inefficaci. Le azioni territoriali decise dal ministro Costa, ispirate forse più all’animalismo che alla reale conoscenza delle difficoltà vissute dai nostri allevatori, non hanno risolto il problema. Anzi, in questi mesi si sono moltiplicati gli avvistamenti e gli attacchi, mentre chi svolge un’attività fondamentale per la montagna come è appunto l’allevamento in quota è stato lasciato solo. Occorre un cambio di passo che sia realmente risolutivo, magari prendendo spunto da quanto messo in campo dai Paesi confinanti dove sono già stati adottati piani di abbattimento selettivo”.

“Come Regione Piemonte – aggiunge il consigliere della Lega Angelo Dago, presidente della Quinta commissione Ambiente – abbiamo inviato numerose richieste al ministro Costa chiedendogli un intervento per il contenimento dei lupi. Tutte sono state rimandate al mittente. Certamente questo ordine del giorno di Uncem e Comunità Montane rafforzerà questa nostra azione: qualsiasi segnalazione che ci arriverà dai nostri territori verrà girata al ministro, richiedendo di andare in deroga al divieto di abbattimento come già avviene in Francia”.
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