Comitato Salute VCO: "Piuttosto che niente... è meglio piuttosto"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comitato Salute VCO, inerente alle decizioni di Regione Piemonte sulla sanità locale.

  
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L’annuncio di questa Amministrazione Regionale di aver programmato la costruzione di ben sei nuovi ospedali in Piemonte escludendo il VCO da questo elenco e che ha visto sabato scorso 29 gennaio la calata in forze a Cuneo e a Savigliano fornisce alcune indicazioni:

È cominciata la campagna elettorale per il 2024 di questa Amministrazione che ovviamente vuole essere confermata dagli elettori e la inizia proprio nel suo bacino elettorale dove sono andati ad “annunciare” di aver programmato la costruzione dei nuovi ospedali. Peccato che non esista una delibera a sostegno di questo “annuncio”. In tre anni questa Amministrazione non è riuscita a dare l’avvio ai lavori al progetto già pronto per la “città della salute” di Torino, come pure è fermo al palo il nuovo ospedale di Novara. Su queste basi, appare perlomeno azzardato solo pensare che riescano a dare concretezza a ben sei ospedali.

Escludendo il VCO dall’elenco, non solo si conferma la volontà di non procedere su Ornavasso, ma si esclude il VCO anche da ogni investimento futuro con buona pace per coloro che sostengono il contrario. A questa Amministrazione regionale il VCO “non gliene può fregar de meno” come recita un detto popolare. Eppure, qui ci sono ben due Parlamentari eletti nelle liste dei Partiti che sostengono questa Giunta, ed è espressione di questo territorio anche il Capogruppo della maggioranza in Consiglio regionale. Va tutto bene anche per loro?

Appare ancor più evidente che il VCO è stato volutamente lasciato solo a litigare dopo che lo stesso Presidente Cirio ha creato cinicamente ad arte un motivo, non trascurabile, di divisione la sera del 25 ottobre 2019, “annunciando” l’intenzione di fare un nuovo ospedale in Ossola e utilizzando in proposito l’ambizione del Sindaco di Domodossola che si è lasciato trascinare nella trappola, insieme al nostro rappresentante in Consiglio regionale.

Che fare ora?

Da tempo diciamo che questa volontà punitiva va contrastata energicamente, ma con un territorio così diviso, chi è in grado di assumerne la guida?

Riteniamo che siano i Sindaci a farsene carico che, come “autorità sanitaria” sul territorio, sono i primi responsabili della salute dei loro amministrati. È evidente che in questo caso il problema non lo si risolve guardando al proprio campanile ma solo mediando positivamente fra le giuste esigenze dei cittadini.

È difficile ma non impossibile, perché in archivio esiste ancora il “protocollo d’intesa” firmato a dicembre del 2015 dalla maggioranza dei Sindaci del VCO e che ha fatto iniziare l’iter per la realizzazione del progetto per Ornavasso.
Tante contestazioni “verbali” a questo progetto non hanno però prodotto nessuna proposta alternativa concreta. Il progetto è sempre lì pronto ad aspettare che qualcuno lo realizzi senza indugio.

Quindi, come dicevano i nostri vecchi, piuttosto che niente … meglio piuttosto.
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