AstroNews: La Luna dimenticata

Forse per anni di attenzione continua rivolta alla pandemia covid-19, e da mesi al triste conflitto in Est Europa, ed ora anche con il relativo aumento dei costi di tutto, ci siamo dimenticati di osservare il cielo abbandonando la speranza di distrarci per sdrammatizzare questi lunghi eventi negativi.

  
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Perciò ci siamo dimenticati anche di osservare e dare importanza a quello che da tempo viene definito satellite naturale della Terra, cioè la Luna.

Questa misterica sfera di roccia butterata da infiniti crateri di tutte le dimensioni, è certamente stata posta nel nostro dimenticatoio, quasi certamente per l’abitudine di vederla sorgere e tramontare ogni mese dell’anno, rendendone la visione solo una consuetudine.

Ma è bene ricordare le sue caratteristiche fisiche per conoscerla meglio. Il suo diametro equatoriale corrisponde a 3476 Km, mentre il suo periodo orbitale dura 27,322 giorni, e durante l’anno assume diverse distanze dalla nostra Terra, con minimo ( perigeo ) 363.300 km, e massimo ( apogeo ) di 405.500 km. Anche la temperatura va dal minimo di – 232 C°, ad un massimo di + 123 C°, con una media di – 23 C°.

Questo poiché è priva di atmosfera ed è priva di acqua. La Luna ha una accelerazione di gravità pari ad un sesto di quella terrestre, e la sua giornata corrisponde a 29,5 giorni terrestri, di cui 14,25 visibili ed altrettanti non visibili, quando è in fase di luna nuova . La parte visibile che rivolge sempre a noi, mostra oltre 300.000 crateri di almeno un km di larghezza.

Ma cos’è e quale importanza ha il suo ruolo nella nostra esistenza ? Si deve ricordare che è grazie alle sue fasi ed al sua variabilità di distanza, che da noi esistono le maree e le stagioni, e che la sua superficie e gravità hanno fatto da sempre scudo a nostro favore per la caduta di meteoriti, vista la sua superficie immensamente craterizzata. In sintesi le sue dimensioni, distanza, attrazione e repulsione gravitazionale, ci permettono da sempre di continuare ad esistere con caratteristiche fisiche ed ambientali favorevoli alla vita.

La luna durante le serate del mese mostra le sue fasi, che prendono il nome di Luna Crescente, dove si vede la parte illuminata verso ovest ( “ Gobba a ponente “ ) - Luna Piena quando è completamente illuminata dal sole – Luna Calante con la parte illuminata verso Est ( Gobba a Levante “ ) – Luna Nuova ( o novilunio ) , quando la Luna si trova dalla stessa parte del Sole (congiunzione). In quel periodo l’emisfero che essa rivolge verso di noi non è colpito dai raggi del Sole e quindi risulta oscuro.

Mediamente ogni sera la Luna sorge 50 minuti dopo l’orario della sera precedente. Questo la mostra sempre più di notte e di mattino quando è in fase calante. Sino a non molto tempo fa si osservavano solo le sue fasi per l’agricoltura legata anche all’alimentazione del bestiame. Poi finalmente alle ore 22.17 del 20 luglio 1969 gli astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin compierono il fatidico passo con il quale lasciarono il modulo spaziale 'Eagle' e posero piede sul suolo lunare, mentre il collega Michael Collins restava in orbita lunare, con il compito successivo di riportarli sulla Terra.

Dopo quella prima missione vennero effettuati altri 5 sbarchi, fino all’ultimo con missione Apollo 17 con gli astronauti Eugene Cernan, Harrison Schmitt e Ron Evans. Da allora mai più alcun essere umano ha mai più posato piede sulla luna, quasi dimenticando la sua esistenza.

Il nostro satellite naturale ha sempre avvicinato l’uomo all’astronomia, in parte per la sua vicinanza alla terra rispetto agli altri pianeti ed al Sole, e per la misteriosa eterna presenza delle sue fasi mensili. E quindi da sempre l’umanità ha ipotizzato numerose e differenti cause della sua esistenza e mobilità. Ad esempio anticamente molte culture nomadi ritenevano che la Luna morisse ogni notte, scendendo nel mondo delle ombre. Altri popoli pensavano che Luna e Sole si inseguissero a vicenda.

La scuola pitagorica greca riteneva la luna un pianeta. Uno dei primi sviluppi dell'astronomia fu la comprensione dei cicli lunari. Già nel gli astronomi babilonesi registrarono i cicli di ripetizione delle eclissi lunari. che si chiamavano Saros.

All'inizio del Medioevo alcuni credevano che la Luna fosse una sfera perfettamente liscia, come sosteneva la teoria aristotelica, e altri che vi si trovassero oceani (a tutt'oggi da alora il termine “ Mare “ è impiegato per designare le regioni più scure della superficie lunare).

Nel 1609 Galileo Galilei puntò il suo telescopio sulla Luna, e scoprì che la sua superficie non era liscia, bensì corrugata e composta da vallate, e monti risultati alti più di 8000 metri, e numerosi crateri. Sfruttando la conoscenza del diametro lunare ed osservando la distanza delle vette montuose dal terminatore, l'astronomo toscano ne calcolò efficacemente l'altitudine.

Ancora agli inizi del Novecento c'erano dubbi sulla possibilità che la Luna potesse avere un'atmosfera respirabile. L'astronomo Alfonso Fresa (secolo scorso), ponendosi il problema dell'abitabilità della Luna, la legava inscindibilmente alla presenza dell'acqua e dell'aria.

La Luna è anche uno dei soggetti fotograficamente più generosi, ed ispiratori da sempre di musica, pittura e misticismo. Basti ricordare come fosse considerata una divinità già nell’antico Egitto, chiamata Iside, Iiah e Khonsu, e che in Grecia chiamavano Selene, mentre nell’antica Roma prendeva anche il nome di Noctiluna.

La luna ha ispirato anche compositori antichi e moderni, come “ Sonata al chiaro di luna “ di Ludwig van Beethoven, “ Mondnacht “ di Robert Schumann, ed in tempi molto più recenti “ The dark side of he Moon “ dei Pink Floyd…...Anche la letteratura è sempre stata ispirata dal nostro satellite naturale, come nel caso di Luciano di Samosata ( II sec.a.C.), nel suo “ La storia vera “, e nel “ Canto notturno “ di Giacomo Leopardi.

E l’arte figurativa ha contribuito a magnificare la Luna con artisti come Guercino in “ Diana e Endimione “, Donato Creti in “ Osservazioni astronomiche-Luna “, Galileo Galilei nei suoi disegni sulle fasi lunari, e Vincent Van Gogh in “ Covoni e luna che sorge “.

E potrei scrivere ancora per molte ore e pagine sulla Luna, ma non vorrei identificarmi in una sorta di pandemia storicoletteraria, per cui mi fermo, ma consiglio a chi mi legge, di non dimenticarsi del nostro satellite naturale, osservandolo e fotografandolo, sapendo che non è mai uguale, è sempre bella, ispiratrice di arte, scienza, amori e miti. Leggi QUI il post completo