Rappresentanza dei Sindaci risponde a Regione Piemonte su sanità

Riceviamo e pubblichiamo, la lettera della Rappresentanza dei Sindaci in risposta alla lettera di Ciro e Icardi riguardo alla sanità del nostro territorio.

  
a-
+
RAPPRESENTANZA DEI SINDACI

Al Presidente della Regione Piemonte
Alberto Cirio
All’Assessore Luigi Genesio Icardi
Piazza Castello, 165
Torino


Oggetto: riorganizzazione sanitaria del Verbano Cusio Ossola.

Riprendo letteralmente l’oggetto della vostra ultima comunicazione: riorganizzazione sanitaria del Verbano Cusio Ossola. Credo che esprima la vostra consapevolezza, da me condivisa, relativamente al fulcro della questione: il vero tema non è semplicemente la localizzazione di un nuovo ospedale ma, piuttosto, la necessità urgente e non più rinviabile di una riorganizzazione dell’offerta sanitaria, e aggiungerei socio-sanitaria, della nostra provincia.
Non altrettanto condivisibile ho trovato la vostra reazione alle conclusioni della nostra Conferenza dei Sindaci del 1 luglio, quando avete istintivamente ributtato la palla nel nostro campo, anzi, l’avete buttata direttamente in tribuna… proprio come facevano le granitiche difese a catenaccio del calcio nel secolo scorso, quando sapevano di non avere fantasisti che sapessero giocare la palla e l’unica soluzione restava quella di far passare i minuti cercando di non subire goal, tanto, prima poi, sarebbe arrivato il fischio finale e magari un pareggio l’avrebbero portato a casa.

Io credo che avreste dovuto riflettere maggiormente sull’esito di quella Conferenza prima di dare una risposta così scontata.
Il 1° luglio erano presenti 70 sindaci su 81, significa che al netto di qualche assenza fisiologica c’eravamo praticamente tutti.

Sono intervenuti prima i componenti della rappresentanza e di seguito è stata data la parola a tutti coloro che hanno manifestato la volontà di intervenire, anche più volte. Sono stati presi in esame e discussi i 2 scenari presentati nel documento Asl denominato “Progetto 4 P” che esplicitava quelle che erano le vostre proposte e una volta preso atto che vi era solo una ridottissima condivisione rispetto allo scenario 1, ho raccolto alcune sollecitazioni di colleghi Sindaci nel porre come alternativa lo scenario 2 con alcune piccole ma importanti modifiche nel testo. La votazione a favore dello scenario 2, così come modificato, ha raccolto il voto favorevole di 52 Sindaci pari a 618 quote mentre lo scenario 1 ha raccolto 15 voti pari a 166 quote.

Avete fatto male a non prendere in considerazione questi dati pensando di liberarvi del problema semplicemente giocando sulla nota difficoltà ad indicare un sito condiviso. Avete fatto male a non considerare che:
anche Sindaci abitualmente propensi ad esprimersi in modo divergente in questo caso hanno trovato una convergenza;
per i Sindaci delle città attualmente sede di ospedale sarebbe stato molto più facile far finta di credere alla vostra proposta di elargizione di milioni sui 2 ospedali esistenti piuttosto che esporsi per manifestare un dissenso;
tutti gli studi da voi presentati, Ires compreso, analizzando la situazione complessiva indicano chiaramente che la soluzione ideale e migliore sotto tutti i profili sarebbe quella di un ospedale nuovo;
la stessa Direzione Asl, presente e passata, si è più volte dichiarata ovviamente coerente a questa visione;
l’Ordine del Medici lo ha più volte ribadito anche Sindaci che avevate in qualche modo cercato di convincere della bontà della vostra proposta e normalmente propensi ad accettare le vostre indicazioni, per comprensibile e legittima vicinanza politica, si sono espressi diversamente dalle vostre indicazioni e non provate ad insinuare che siano stati condizionati dal contesto della Conferenza perché fareste un torto alla loro intelligenza.

Avreste dovuto riflettere su tutti questi aspetti (senza limitarvi alla faciloneria di rispondere: allora diteci dove) per molte ragioni.
L’esito di quella Assemblea ha certificato che ormai il disagio che tutti i cittadini del Vco e noi, loro Sindaci, rispetto all’organizzazione dell’offerta sanitaria è diventato tale da non poter più essere tenuto nascosto o coperto da qualche promessa di manciata di milioni a pioggia sui diversi ospedali. Tale disagio non è più ad un livello da consentire di poter essere messo da parte ad ogni occasione di ricerca di facile consenso ma è arrivato ad un punto in cui tutti sentono che si debba svoltare e ripensare a tutto il sistema in termini differenti, senza mai buttare la palla in tribuna ma cercando quel fraseggio paziente e laborioso che possa garantire il possesso della palla fino alla costruzione di una efficace azione da goal.

E’ per questo che ritorno all’oggetto riorganizzazione sanitaria del Verbano Cusio Ossola.
Premesso che prendiamo atto con soddisfazione della recente notizia secondo la quale il Coq di Omegna ha visto concludersi la fase sperimentale e si può considerare a tutti gli effetti una realtà funzionante con un ruolo ben definito, ci sono delle cose (che sapete benissimo) che vanno fatte concretamente subito per migliorare sistematicamente l’offerta sanitaria: medicina territoriale con integrazione socio-sanitaria che consenta di sfruttare al meglio la possibilità di fare prevenzione e diagnosi precoce e corretta, rafforzamento del sistema delle emergenze che consenta ai medici di arrivare in pochi minuti ovunque sia necessario per stabilizzare il paziente, recupero della mobilità passiva che in questi anni è purtroppo cresciuta anche per prestazioni che avrebbero potuto essere mantenute in loco.

Come ultimo elemento di questo lavoro, che andrebbe fatto comunque, c’è la localizzazione degli ospedali per i quali sappiamo bene che esistano delle gerarchie legate alla dimensione soprattutto demografica dei territori.
Sappiamo bene che l’ospedale Hub continuerà ad essere Novara, come è naturale che sia, e che per quanto riguarda le altre 2 categorie di ospedali previsti continuerà ad esserci in provincia di Novara l’ospedale Spoke di Borgomanero, che diventa attrattivo anche per una parte del Cusio seppur appartenente alla nostra Asl e in parte alla nostra provincia, e nel Vco per ora continuiamo a fare finta di avere 2 ospedali Spoke entrambi con un Dea che dovrebbero ancora rispondere all’idea di essere un ospedale unico plurisede che se giuridicamente si può comunque trovare il modo di tenerli entrambi, la realtà dei fatti ci sta mostrando come con il passare del tempo stiano diventando sempre più 2 ospedali di base con pronto soccorso, anche se mascherati da Dea.

Tutto questo quindi per ricordarvi che la Conferenza dei Sindaci vi sta dicendo che è ormai ovvio che non è più credibile avere 2 ospedali Spoke con tutti i reparti nonostante la pioggia di milioni da voi ipotizzata, e che è ormai diffuso il timore che ci stiate lentamente e inesorabilmente portando ad una situazione in cui ci troveremmo ad avere 2 ospedali di base con pronto soccorso e che l’unica cosa sensata che si possa fare per guardare al futuro è pianificare e progettare un nuovo ospedale Spoke, che difficilmente vedremo finito prima dei prossimi 10 anni, ma che in alternativa non avremmo più un ospedale con un vero Dea e relativi reparti nella nostra provincia.

Da voi ci aspettiamo che nei vostri provvedimenti di carattere programmatorio ci sia una chiara ed evidente volontà di sviluppare tutti gli aspetti che ho citato e che voi conoscete molto meglio di me e di noi, e che ci sia la volontà di realizzare davvero una nuova struttura ospedaliera che possa diventare l’ospedale Spoke del Vco nel prossimo futuro e che nel frattempo siano comunque garantite tutte quelle prestazioni che è possibile e doveroso garantire fin d’ora senza aspettare il nuovo ospedale.

Se questo percorso venisse tracciato la localizzazione fisica dell’ospedale del futuro, che concentri tecnologia e risorse umane per la gestione della fase acuta delle patologie che non richiedano l’ospedale Hub, diventerebbe un aspetto addirittura secondario che potreste benissimo delegare ad un organo davvero tecnico e non dovreste nemmeno avere l’imbarazzo di sottrarvi a questa scelta nascondendovi dietro alle nostre divisioni territoriali dalle quali eravamo usciti soltanto nel 2015 con quel progetto che voi avete deciso di cestinare.

Unitamente ai miei più cordiali saluti


Il Presidente della Rappresentanza dei Sindaci
Dott. Giovanni Morandi

Leggi QUI il post completo