Minoranza su Consigli di Quartiere

Riceviamo e pubblichiamo, le dichiarazioni dei consiglieri comunali verbanesi Giandomenico Albertella, Silvano Boroli, Damiano Colombo, Mirella Cristina, Michael Immovilli e Katiuscia Zucco all'indomani dello scontro nel corso del Consiglio Comunale di Verbania sulla modifica del regolamento per l'elezione dei Consigli di Quartiere.

  
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"La minoranza consiliare è stata costretta ad abbandonare l'aula dopo l'ennesima dimostrazione dell'impossibilità di instaurare un dialogo costruttivo con l'amministrazione comunale, non solo sotto il profilo politico, ma addirittura tecnico. Nonostante i ripetuti tentativi di mediazione del Presidente del Consiglio Comunale di Verbania Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi, che alla fine comunque si adegua agli ordini del sindaco, abbiamo trovato un muro da parte di Marchionini, rinforzato da sterili accuse di strumentalizzazione e da un surreale clima di sospetto".

La denuncia arriva dai consiglieri verbanesi Giandomenico Albertella, Silvano Boroli, Damiano Colombo, Mirella Cristina, Michael Immovilli e Katiuscia Zucco all'indomani dello scontro nel corso del Consiglio Comunale di Verbania sulla modifica del regolamento per l'elezione dei Consigli di Quartiere.

"Dopo tre anni di totale dimenticanza dell'esistenza dei quartieri e di mancato rinnovo dei rispettivi consigli - spiega la minoranza verbanese - nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, solo lo scorso 2 agosto, in extremis, l'amministrazione Marchioni si è attivata. Seppure con tempi strettissimi a causa di questo ritardo ingiustificato, si è messa al lavoro per organizzare le elezioni dei consigli di quartiere partendo dalla riformulazione di un regolamento importante perché i Consigli di Quartiere sono la voce dei verbanesi, per noi sono fondamentali organi consultivi e propositivi, così come dovrebbero esserlo le commissioni consigliari.

Il 2 agosto nella riunione dei capigruppo la decisione di limitare l'elettorato attivo e passivo ai cittadini residenti in città da almeno 6 mesi: il tempo minimo per conoscere la realtà del quartiere, i suoi problemi, le sue necessità e di delegare la giunta per apportare le modifiche al regolamento organizzativo previo parere della conferenza dei capigruppo . Quanto deciso nella capigruppo è stato completamente stravolta ieri sera: la maggioranza ha stabilito come unico requisito la residenza in città.

Sul regolamento relativo alle norme elettorali dei Consigli di quartiere che, oltre agli aspetti organizzativi, è anche dedicato alle modalità di voto (tra cui il numero di liste da presentare, il numero di preferenze da assegnare a ciascun candidato), l'exploit finale dell'arroganza di questa amministrazione che, spogliando delle proprie competenze il consiglio comunale, lo ha delegato alla giunta. Abbiamo auspicato che non fosse affidato a una mera delibera di giunta, chiedendo il passaggio in capigruppo, non per malafede ma trattandosi di un regolamento che, negli anni scorsi, è sempre stato deliberato dal consiglio comunale. Nonostante, ribadiamo, i tentativi di mediazione del Presidente Finocchiaro, totalmente inascoltato dal sindaco e dalla sua stessa maggioranza, sono fioccate nuove accuse da Marchionini che ha parlato di una fantomatica politica basata solo sul sospetto.

Caro sindaco, ancora una volta il Partito Democratico si è dimostrato per nulla democratico e pronto a cambiare opinione mettendosi al suo servizio. Questo clima di caccia alle streghe, di decisioni prese dopo attente valutazioni ma stravolte a suon di messaggini sullo smartphone e di sua discesa tra i consiglieri di maggioranza per modificare, per mere ragioni politiche, le dichiarazioni da loro espresse solo qualche minuto prima, di ignorare costantemente il confronto e il ruolo dell'opposizione anche sulle regole di svolgimento dell'attività degli organi di partecipazione attiva alla vita amministrativa, non fa onore alla maggioranza ma soprattuto non fa il bene della Città di Verbania". Leggi QUI il post completo