Festival LetterAltura 2022 - Programma 24 settembre

Riportiamo gli appuntamenti della seconda giornata di LetterAltura 2022, sabato 24 settembre.

  
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Sabato 24 settembre alle ore 10 si alza il sipario sul weekend di LetterAltura: Veronica Pacini traccia la sua personale geografia de Il corpo della femmina (Fandango), un romanzo di formazione che racconta la vita della protagonista, Erica, dall’infanzia all’inizio dell’età adulta attraverso un filtro particolare, il rapporto con il suo corpo. Sempre alle ore 10 partirà la camminata letteraria realizzata in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino (quota di partecipazione €10). Il ritrovo è alla Stazione ferroviaria di Verbania per arrivare poi a Mergozzo e percorrere il Sentiero Azzurro in compagnia di don Paolo Scquizzato e con la voce recitante di Daniela Falconi. Alle ore 11.15, Villa Giulia ospiterà lo storico Paolo Cozzo: ne In cammino (Carocci) l’autore esamina il pellegrinaggio, uno dei fenomeni più radicati e rilevanti nella storia del cristianesimo.

Alle ore 14.30 Camminare nelle scarpe degli altri, con Wolfgang Amadeus Brülhart, Petra Mezzetti e Felice Di Lernia: l’incontro a tre voci prende spunto dai libri del diplomatico Brülhart, Scarpe diem, e da quello dell’antropologo Di Lernia, Eppure il vento soffia ancora. Un’antropologia rapsodica (Bordeaux). Alle ore 15.45 secondo appuntamento in collaborazione con il CAI: Silvia Metzeltin e Linda Cottino incontreranno il pubblico in un dialogo che partirà dal loro ultimo libro edito dal CAI L’alpinismo è tutto un mondo con cui guidano il lettore nell’universo dell’alpinismo fatto di imprese, exploit, conquiste e rinunce, ma anche di amicizie, incontri e riflessioni.

Il vice caporedattore di Radio Radicale Roberto Spagnoli tornerà a LetterAltura per presentare il suo ultimo volume Prediche antiproibizioniste, edito da Officina di Hank: alle ore 17 l’autore ne parlerà all’interno di Villa Giulia, tracciando la storia centenaria delle droghe e il nostro rapporto con il proibizionismo. Alle ore 18.15 salirà sul palco del Festival Fabrizio Gatti per presentare Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l’Europa (La Nave di Teseo): il giornalista de L’Espresso per quattro anni si è finto migrante clandestino e ha raccolto in questo libro (che diventerà presto una serie tv per Sky) il dramma di chi si mette in marcia per conquistare una vita migliore, in poche parole, la più grande avventura umana del terzo millennio.

Alle ore 21.15 l’atteso spettacolo – ingresso €15 (prevendita attiva qui: https://toptix1.mioticket.it/fondazioneilmaggiore/it-IT/events/ai%20nostri%20tempi/2022-9-24_21.00/il%20maggiore%20centro%20eventi?hallmap) – Ai nostri tempi… di Gioele Dix presso il Teatro Il Maggiore di Verbania: con la sua versatilità Gioele Dix regala una sorta di lectio magistralis caratterizzata da ironia e umorismo, riuscendo a mettere d’accordo l’Antico Testamento e gli antichi Greci, Wislawa Szymborska e Giorgio Manganelli, Karl Valentin e i grandi della letteratura ebraica americana. Il filo conduttore, che è in origine estremamente personale, – una riflessione sull’età avanzata e sull’invecchiamento – prende presto una piega di grande respiro storico, non senza momenti di grande divertimento… Una serata speciale dedicata, con passione e ironia, a tutte le donne e gli uomini che non hanno alcuna intenzione di invecchiare.

Ecco i dettagli degli appuntamenti:

Sabato 24 settembre alle ore 10 si alza il sipario sul weekend di LetterAltura: Veronica Pacini traccia la sua personale geografia de Il corpo della femmina (Fandango), un romanzo di formazione che racconta la vita della protagonista, Erica, dall’infanzia all’inizio dell’età adulta attraverso un filtro particolare, il rapporto con il suo corpo.
Il corpo della femmina
Il corpo della femmina (Fandango, 2022), di Veronica Pacini, non è un romanzo ma un pellegrinaggio profano lungo le tappe del dolore, del piacere, del senso di colpa, della consapevolezza, della vergogna e dell’orgoglio. Nella cittadina di campagna dove vive, in una provincia italiana senza nome che è ogni provincia, a mano a mano che cresce, Erica attraversa un vissuto multicolore: i compagni di scuola che la toccano, le violenze della sorella maggiore che sfoga su di lei le proprie gelosie, gli albori dell’autoerotismo e la scoperta del sesso nei discorsi tra amiche, fino alle prime uscite con i ragazzi e i falò di Ferragosto in cui il desiderio è il dispotico regista di una realtà tanto intensa da essere quasi inavvicinabile. Come per schermirsi dalla vulcanica vitalità del corpo, Erica si consegna all’ascesi mistica, giocando a seppellirsi come i santi nei boschi o con un digiuno catartico che renderà la sua pelle trasparente e i suoi occhi luminosi. Erica colleziona santi, costruisce genealogie di martiri, si immagina apostolo di una nuova religione in cui il desiderio è negato; e quando i desideri della carne diventano troppo pressanti, l’unica soluzione è punirsi. Ma dal corpo non si scampa se non con la morte.
Veronica Pacini è nata nel 1987 nelle Marche. Ha conseguito la laurea triennale in Antropologia presso l’Università di Bologna e una laurea specialistica in Ethnographie et Anthropologie Sociale presso l’EHESS di Parigi. Suoi racconti e poesie sono apparsi in riviste e raccolte. Ha seguito il corso di scrittura della Scuola del Libro. Il corpo della femmina è il suo primo romanzo.

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Sabato 24 settembre alle ore 10 parte la camminata letteraria (quota di partecipazione €10) realizzata in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino: ritrovo alla Stazione ferroviaria di Verbania per arrivare a Mergozzo e percorrere il Sentiero Azzurro in compagnia di don Paolo Scquizzato e Daniela Falconi (voce recitante).
Camminare è la gioia
Ricordando Thích Nhất Hạnh
Una camminata nella Riserva naturale di Fondotoce e attorno al Montorfano, guidata da don Paolo Scquizzato, tra meditazioni itineranti, riflessioni sulla figura del monaco vietnamita Thích Nhất Hạnh, poeta e attivista per la pace, morto il 21 gennaio di quest’anno, e letture – a cura di Daniela Falconi – dai suoi testi, pervasi di millenaria sapienza buddhista.
Paolo Scquizzato, torinese, è prete della diocesi di Pinerolo, dove è responsabile dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso. Si occupa di formazione spirituale attraverso lo studio delle Scritture e la pratica della Meditazione Silenziosa, di cui è guida per alcuni gruppi sparsi per l’Italia. Da anni conduce viaggi in Israele e Palestina. Autore di numerosi testi di spiritualità, tiene un blog e un sito (www.paoloscquizzato.it) dove fa confluire “pensieri ad alta voce” su film, libri e sul mondo del Silenzio. L’evento è stato pensato e organizzato da Armando Buonaiuto, curatore diTorino Spiritualità. Il gruppo dei partecipanti è accompagnato da Renato Bavagnoli, guida escursionistica esperta degli itinerari nel Parco Nazionale della Val Grande e di tutta la zona del Verbano e dell’Ossola.
alle 10.00: partenza dal parcheggio multipiano della Stazione di Fondotoce
percorso: Riserva di Fondotoce – Mergozzo – Sentiero Azzurro
pranzo al sacco
alle 17.00 : arrivo alla Stazione di Fondotoce e conclusione
Posti limitati; prenotazioni entro le ore 18 di giovedì 22 settembre presso la segreteria dell’Associazione LetterAltura.
È possibile pagare la propria quota di € 10 (previa verifica della disponibilità) tramite bonifico bancario sul c/c intestato all’Associazione LetterAltura – IBAN IT86N0503422400000000021691 (causale “Camminata LetterAltura”).
In caso di pioggia annullata la passeggiata, l’incontro si svolge alle 10.30 alla Casa della Resistenza a Fondotoce.
In collaborazione con la Fondazione Circolo dei Lettori e con Torino Spiritualità

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Sabato 24 settembre alle ore 11.15, Villa Giulia ospita lo storico Paolo Cozzo: ne In cammino (Carocci) l’autore esamina il pellegrinaggio, uno dei fenomeni più radicati e rilevanti nella storia del cristianesimo.
In cammino
Il pellegrinaggio è uno dei fenomeni più radicati e rilevanti nella storia del Cristianesimo. Nel corso dei secoli generazioni di fedeli hanno provato il desiderio di mettersi in cammino – percorrendo brevi distanze o attraversando interi continenti, impiegando poche ore o lunghi anni – per cercare l’incontro con Dio in luoghi e tempi “speciali”. Questa aspirazione ha accompagnato lo sviluppo del Cristianesimo seguendone progressi, tensioni e rotture dal tardoantico all’età contemporanea, per giungere fino ai nostri giorni. Adottando una prospettiva storica, In cammino. Una storia del pellegrinaggio cristiano (Carocci, 2021) di Paolo Cozzo analizza motivazioni religiose e spirituali, condizionamenti politici e istituzionali, risvolti sociali ed economici, aspetti materiali e ambientali di una pratica diffusa a livello planetario che, in contesti geografici e cronologici diversi, ha coinvolto, e lo fa tuttora, laici ed ecclesiastici, individui e comunità, masse ed élite.
Paolo Cozzo insegna Storia del Cristianesimo e delle Chiese all’Università degli Studi di Torino; è esperto di storia delle istituzioni ecclesiastiche e della vita religiosa in età moderna e contemporanea. Collabora stabilmente con istituzioni scientifiche e culturali italiane e straniere, ha partecipato a numerosi convegni
internazionali in Italia e in Europa ed è autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche. Per Carocci editore ha pubblicato Andate in pace. Parroci e parrocchie in Italia dal Concilio di Trento a papa Francesco (2014).

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Sabato 24 settembre alle ore 14.30 Camminare nelle scarpe degli altri, con Wolfgang Amadeus Brülhart, Petra Mezzetti e Felice Di Lernia: l’incontro a tre voci prende spunto dai libri del diplomatico Brülhart, (S)carpe diem.
Camminare nelle scarpe degli altri
Cosa sono le scarpe? Semplici accessori motori o qualcosa di più? Qual è la loro natura anche simbolica, sociale oltre che pratica? Dall’osservazione delle immagini di (S)carpe diem (2022), un curioso libro fotografico, cercano di fornirci qualche risposta, oltre all’autore Wolfgang Bruelhart, la sociologa Petra Mezzetti e l’antropologo Felice Di Lernia. Prima di giudicare una persona, prova a camminare un miglio con le sue scarpe. È un modo di dire inglese (Before you judge a man, walk a mile in his shoes) che in pratica significa che, prima di esprimere un giudizio, dovresti conoscere la storia che c’è dietro: il vissuto, le esperienze, gli ostacoli superati e le ingiustizie subite. “Mettiti nelle mie scarpe” è un’iniziativa organizzata da Fondazione Empatia Milano per promuovere l’ascolto. Solo così è possibile imparare ad essere più empatici e a liberarci da stereotipi e pregiudizi.
Wolfgang Amadeus Bruelhart vive a Morges, in Svizzera; per molti anni ha svolto incarichi di ambasciatore e diplomatico per la Confederazione Svizzera. Prima del testo presentato al Festival, ha realizzato nel 1994 un altro libro fotografico, Nel cuore dell’Isola dei Pescatori.
Petra Mezzetti è Presidente di Fondazione Empatia Milano. Laureata in lettere moderne ha un dottorato in sociologia. Esperta in tema di migrazione internazionale e studi sullo sviluppo e la cooperazione, negli ultimi anni ha approfondito il tema dell’empatia per sviluppare progetti socio-culturali che ingaggino un pubblico ampio.
Felice Di Lernia è antropologo, membro della Società Italiana di Antropologia Medica e della Società Italiana di Antropologia Applicata; blogger (https://curacultura.wordpress.com), si occupa da sempre di sistemi umani e delle loro relazioni.

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Sabato 24 settembre alle ore 15.45 secondo appuntamento in collaborazione con il CAI: Silvia Metzeltin e Linda Cottino incontrano il pubblico in un dialogo che parte dal loro ultimo libro edito dal CAI L’alpinismo è tutto un mondo con cui guidano il lettore nell’universo dell’alpinismo fatto di imprese, exploit, conquiste e rinunce, ma anche di amicizie, incontri e riflessioni.
Il cammino delle donne nell’alpinismo
L’alpinismo è tutto un mondo, con le sue sfaccettature, i suoi valori, i suoi punti di forza e di debolezza, i suoi tanti protagonisti, non tutti necessariamente uomini: è questo il senso che traspare dalle parole di Silvia Metzeltin e Linda Cottino ne L’alpinismo è tutto un mondo. Conversazione a carte scoperte (CAI, 2022). Le due autrici, filtrando le loro esperienze in un vivace scambio epistolare, ricostruiscono e raccontano la presenza delle donne nell’alpinismo, mettendo in luce quella parte di “mondo” troppo spesso trascurata. Durante il Novecento la crescita della partecipazione femminile nell’alpinismo è stata costante e fondamentale e gli obiettivi raggiunti dalle alpiniste sulle montagne del mondo, Ottomila inclusi, sono venuti man mano pareggiando quello che tradizionalmente è stato un dominio (quasi) esclusivamente maschile. Nel libro è data voce ad alcune alpiniste che Silvia Metzeltin ha incontrato nella sua attività internazionale di alto livello e con le quali non di rado ha intessuto intense relazioni di amicizia: da Loulou Boulaz a Ninì Pietrasanta, da Mary Varale a Luisa Iovane, da Paula Wiesinger a Tiziana Weiss.
Silvia Metzeltin, nata a Lugano, è alpinista, geologa, giornalista e scrittrice. Socia onoraria del CAI e di gruppi d’élite in Austria e in Francia, già docente di Storia della Montagna all’Università dell’Insubria, difende la libertà di accesso alle montagne del mondo e il riconoscimento delle donne nell’alpinismo.
Linda Cottino, giornalista professionista con studi storici, è stata educata alla montagna, che tuttora vive, correndo, scalando, sciando. E scrivendo. Ha diretto la rivista Alp, ha poi contribuito al mensile inMovimento del quotidiano il Manifesto e oggi cura la rubrica dei libri per la rivista del CAI Montagne360. Ha pubblicato Qui Elja, mi sentite? (CDA & Vivalda, 2001) e Nina. Devi tornare al Viso (Fusta, 2019) e continua il suo impegno nel fare memoria delle donne in alpinismo. incont
In collaborazione con il Club Alpino Italiano

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Sabato 24 settembre il vice caporedattore di Radio Radicale Roberto Spagnoli torna a LetterAltura per presentare il suo ultimo volume Prediche antiproibizioniste, edito da Officina di Hank: alle ore 17 l’autore ne parla all’interno di Villa Giulia, tracciando la storia centenaria delle droghe e il nostro rapporto con il proibizionismo.
Esercizi a corpo e mente libera
Le droghe accompagnano da millenni la storia umana, ma solo nel Novecento sono diventate il problema che conosciamo oggi a causa delle leggi repressive. Il proibizionismo non garantisce la sicurezza dei cittadini, ne compromette la salute, causa discriminazioni, minaccia lo stato di diritto, limita le libertà individuali, alimenta il mercato nero controllato dalla criminalità organizzata, frena lo sviluppo economico e favorisce la corruzione. In Italia la gran parte della politica continua a ignorare l’evidenza. Dal 2011, ogni lunedì alle 7.30 da Radio Radicale, partendo dall’attualità, da provvedimenti legislativi, sentenze giudiziarie, rapporti ufficiali e studi scientifici, Roberto Spagnoli invita gli ascoltatori a riflettere sui controsensi e il fallimento dell’attuale politica delle droghe, indicando un punto di vista diverso da quello prevalente nel dibattito pubblico. Il libro Prediche antiproibizioniste (edizioni Officina di Hank, 2022, con prefazione di Roberto Saviano), ne raccoglie un’ampia selezione proponendo un approccio laico, razionale e agganciato a dati di realtà.
Roberto Spagnoli, giornalista professionista, è vice caporedattore di Radio Radicale. Nato e cresciuto a Verbania, nella seconda metà degli anni Settanta ha vissuto la stagione della nascita delle radio libere. In seguito si è trasferito a Milano e poi a Roma, dove tuttora vive. Oltre al “Notiziario antiproibizionista”, segue la realtà politica dell’Europa sud orientale, con la rubrica “Passaggio a Sud Est”.

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Sabato 24 settembre alle ore 18.15 sale sul palco del Festival Fabrizio Gatti per presentare Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l’Europa (La Nave di Teseo): il giornalista de L’Espresso per quattro anni si è finto migrante clandestino e ha raccolto in questo libro (che diventerà presto una serie tv per Sky) il dramma di chi si mette in marcia per conquistare una vita migliore, in poche parole, la più grande avventura umana del terzo millennio.
Il mio viaggio da infiltrato
Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l’Europa (Rizzoli, 2007; nuova edizione La Nave di Teseo, 2022) è il racconto di un viaggio straordinario e insieme un’inchiesta unica al mondo. Per quattro anni Fabrizio Gatti ha cambiato il suo nome in Bilal per trasformarsi in un migrante clandestino e descrivere, in prima persona, il dramma di chi si mette in marcia per conquistare una vita migliore al di qua del Mediterraneo. Con pochi soldi in tasca, un borsone di vestiti leggeri, la colla sulle dita per nascondere le impronte e non essere identificato, Gatti è salito sui camion che attraversano il deserto del Sahara e portano migliaia di migranti sulle coste del Nordafrica. Ha incontrato terroristi di Al-Qaida e scafisti senza scrupoli. Si è infiltrato tra i trafficanti come autista di un boss. È stato recuperato in mare, è sbarcato a Lampedusa. Lo hanno arrestato e ha lavorato nelle campagne del Sud tra i braccianti in condizioni disumane. Durante questo viaggio Fabrizio Gatti ha scoperto le voci dei protagonisti, i nomi dei criminali, le complicità dei governi, gli interessi economici e politici di chi guadagna dal traffico dei nuovi schiavi. E ha raccontato in questo libro la cronaca – drammatica, appassionante e tutta reale – della più grande avventura umana del terzo millennio. Torna in una nuova edizione un best seller tradotto in Francia, Germania, Norvegia e Svezia. Un capolavoro della narrativa d’inchiesta premiato in tutta Europa, vincitore tra gli altri del premio letterario internazionale Tiziano Terzani 2008, dello Human Rights Award 2014 e del premio Ryszard Kapuściński 2021.
Fabrizio Gatti è l’autore di Gli anni della peste (2013), la storia del primo collaboratore di giustizia tradito dallo Stato. Presso La nave di Teseo ha pubblicato Educazione americana (2019) e L’infinito errore (2021). Ha inoltre pubblicato i libri per ragazzi Viki che voleva andare a scuola (Fabbri, 2003; nuova edizione Rizzoli, 2015) e L’Eco della frottola (Rizzoli, 2010). Dal 2004 lavora come inviato per il settimanale l’Espresso. Ha scritto anche per il Giornale diretto da Indro Montanelli e per il Corriere della Sera.

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Sabato 24 settembre alle ore 21.15 presso il Teatro Il Maggiore di Verbania l’atteso spettacolo di e con Gioele Dix Ai nostri tempi…
Con la sua versatilità Gioele Dix ci regala una sorta di lectio magistralis caratterizzata da ironia e umorismo, riuscendo a mettere d’accordo l’Antico Testamento e gli antichi Greci, Wisława Szymborska e Giorgio Manganelli, Karl Valentin e i grandi della letteratura ebraica americana. Il filo conduttore in origine è estremamente personale – una riflessione sull’età avanzata e sull’invecchiamento, sia del corpo che della mente –, ma prende presto una piega di grande respiro storico, non senza momenti di grande divertimento… “Mosè aveva 120 anni quando morì, ma non gli si era indebolita la vista, né gli era venuto meno il vigore” (Deuteronomio 34,7). La longevità dei patriarchi della Bibbia è stata variamente commentata e interpretata. Alcuni la considerano il frutto di un insensato atto di fiducia da parte di Dio nel genere umano, altri la leggono come proiezione leggendaria del desiderio dell’uomo di lasciare un segno. Gioele Dix, tra passi biblici e brani letterari di diversa estrazione, prova a districare l’intricata matassa e offrire una sua personale visione. Una serata speciale dedicata, con passione e ironia, a tutte le donne e gli uomini che non hanno alcuna intenzione di invecchiare.

Ingresso € 15, prenotazioni aperte online e di persona con le modalità indicate qui sotto.
I biglietti sono in vendita con le seguenti modalità:

on-line direttamente dal sito del Teatro Il Maggiore a questo link
presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Comune di Verbania, sede di Piazza Garibaldi 15 a Verbania Pallanza, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 12,30
presso la biglietteria del Teatro Il Maggiore la sera degli spettacoli a partire dalle ore 18,00
Diritto di prevendita 1,50 euro (fino a 2 ore prima di ogni evento)
In collaborazione con la Fondazione Il Maggiore Leggi QUI il post completo