L’Eremo di Miazzina: nessun problema organizzativo

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato della Direzione de L’Eremo di Miazzina, in risposta a quello di CISL FP del Piemonte Orientale, che rigetta problemi organizzativi.

  
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In riferimento al comunicato stampa diffuso dalla CISL FP e da voi riportato in data 21 febbraio 2023 sulla testata VERBANIANOTIZIE.IT, la direzione de L'Eremo di Miazzina respinge ogni accusa in esso indicata, ritenendo il contenuto infondato, inesatto ed oltremodo diffamatorio e pertanto si riserva di agire legalmente nelle sedi opportune.

Nello specifico, la Direzione precisa che l'attuale assetto organizzativo della struttura ed in particolare quello relativo all'assistenza sanitaria e di supporto all'assistenza, risulta congruo rispetto ai livelli di prestazioni erogate ed ai requisiti di accreditamento previsti dalla normativa vigente I controlli delle turnazioni e la condivisione delle stesse con le organizzazioni sindacali ne sono esplicita conferma.

Peraltro, i continui controlli e le risultanze delle elaborazioni delle presenze evidenziano fattualmente e senza possibilità di smentita, l'effettiva fruizione delle ferie e dei riposi da parte dei dipendenti de L'Eremo di Miazzina, previsti dalla contrattazione collettiva e dalla normativa vigente.

Ancor più strumentali le ripetitive accuse di "continui rientri" e "turni massacranti" e soprattutto di soggettivi "minimi di servizio" dei quali neppure si comprende il significato. Detto che le turnazioni previste possono subire delle fisiologiche variazioni, causate da impreviste assenze ed altre motivazioni straordinarie inattese, le risultanze sopra riportate confermano che tali eventuali modifiche non incidono sul debito orario dei dipendenti e men che meno sulla possibilità di usufruire dei riposi previsti dalla Legge, proprio a garanzia del rispetto della normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro all'interno della struttura.

Riguardo ai "minimi di servizio" si può solo immaginare che vogliano avere un significato strumentale ed accusatorio privo di valore. Nella realtà la normativa in tema di assistenza prevede l'erogazione di minutaggi o il possesso di una pianta organica in grado di poter erogare prestazioni di qualità pari ai livelli di accreditamento della struttura, senza che vi sia alcun riferimento a "minimi e massimi", bensi prevedendo soltanto la quantificazione di un risultato di garanzia del servizio.

Neppure risulta accettabile il ricorso ad assurde accuse riferite a precedenti stati di agitazione. Riconoscendo senz'altro la legittimità degli atti posti in essere dalle Organizzazioni Sindacali, inclusa la dichiarazione di uno stato di agitazione nello scorso anno, riguardante differenti fattispecie ed in particolare il personale ausiliario, va ricordata la conclusione conciliativa sottoscritta avanti il Prefetto della provincia del Verbano Cusio Ossola.

Risulta quindi evidentemente pretestuoso asserire un paventato mancato miglioramento, perché se così fosse, non si sarebbe arrivati ad una conciliazione e soprattutto alla condivisione delle modifiche organizzative adottate in conseguenza. Infine, con riguardo all'accusa di violazione al diritto allo sciopero dei lavoratori, non c'è molto da aggiungere se non sottolineare una valutazione ai limiti della diffamazione.

Come sempre accade, infatti, in occasione della proclamazione di uno sciopero generale nazionale, le organizzazioni sindacali hanno richiesto il piano di lavoro del personale a garanzia del servizio, puntualmente fornito e naturalmente aderente agli stessi requisiti che regolano la qualità dell'attività erogata.

Nessuna precettazione di massa. Far ricadere quindi la scarsa adesione allo sciopero, peraltro rilevata in maniera uguale su tutto il territorio, ad un comportamento opportunistico della Direzione della Struttura, appare esercizio spericolato e scorretto, certamente non in linea con i comportamenti usuali e precedentemente assunti dall'organizzazione sindacale in questione.

Per tutto quanto sopra detto è evidente la totale infondatezza delle accuse rivolte, evidentemente pretestuose e dannose più che di aiuto al clima aziendale ed agli stessi lavoratori della Struttura, che dovrebbero confidare nelle organizzazioni di riferimento e nelle quali, come dimostrato dalla bassa partecipazione alle assemblee dei lavoratori dei giorni scorsi, evidentemente attualmente non si ritrovano.

La Direzione continuerà in ogni modo a rimanere attenta alle istanze, fondate, del proprio personale, come sempre fatto anche a tutela dei servizi erogati.

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