Imprese VCO: cauto ottimismo

Secondo trimestre 2023: tra le imprese del VCO regna un cauto ottimismo, confermato anche dalle rilevazioni condotte a livello regionale. Previsioni occupazionali in crescita, positivi i dati sulla produzione e gli ordinativi. Cala la preoccupazione legata ai prezzi delle materie prime.

  
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Unione Industriale VCO ha di recente condotto tra le sue aziende associate la consueta indagine congiunturale previsionale da cui, per il secondo trimestre 2023, emergono cauti segnali di ottimismo: migliorano infatti, rispetto ai tre mesi appena trascorsi, le previsioni sull’occupazione, la produzione e gli ordinativi totali mentre continua a salire, seppur lievemente, la previsione di ricorso alla cassa integrazione. E’ in parte rientrata l’emergenza legata al caro prezzi di materie prime, energia e gas, un po’ più incerto l’andamento delle esportazioni.
Molto incoraggiante il dato riferito alla produzione industriale: un quarto delle aziende prevede un incremento della propria capacità produttiva, era da tre trimestri che non si registrava un outlook così positivo. Export: il dato cala rispetto alla precedente rilevazione, per due aziende su tre, comunque, il livello delle esportazioni si manterrà pari a quello di inizio 2023.

Altri numeri: ben il 25% delle aziende interpellate prevede un incremento della propria forza lavoro, mentre solamente il 3,1% di esse pensa a una diminuzione. In leggero aumento la previsione di ricorso alla cassa integrazione guadagni, che si attesta al 18,7% per aprile-giugno.
Materie prime: la maggioranza delle aziende interpellate pensa che il prezzo di energia, logistica e trasporti rimarrà costante rispetto a inizio 2023; sembrerebbe essere rientrato l’allarme legato alla crescita esponenziale del costo di luce e gas.
Ancora: circa il 72% delle aziende intervistate, in crescita rispetto al primo trimestre 2023, prevede investimenti per il secondo trimestre, giudicati “significativi” dal 25% degli interpellati.

“Siamo piuttosto soddisfatti del risultato della nostra rilevazione – ha affermato il Presidente di Unione Industriale VCO Michele Setaro – le preoccupazioni dei mesi scorsi legati al caro materie prime, soprattutto all’energia, sembrano almeno in parte superate: ciò permette alle nostre aziende, variegate per tipo di produzione e struttura dimensionale, a tutto vantaggio del territorio, di dedicarsi con maggiore serenità alle loro attività, sentiment da cui derivano previsioni positive su occupazione, produzione, ordinativi e propensione a investire. Non è poco. Sarà poi fondamentale, al fine di accelerare la trasformazione e la transizione nella nostra industria, utilizzare a pieno i fondi del PNRR, in maniera rapida ed efficace, capace di coinvolgere anche il settore privato. Se a ciò, aggiungiamo le ingenti risorse messe a disposizione delle imprese piemontesi attraverso il PR FESR 2021-27 e le altre misure regionali di sostegno allo sviluppo, al rilancio della competitività, alla crescita sostenibile e inclusiva, non possiamo proprio lamentarci”.

A livello regionale, le oltre mille aziende manifatturiere e dei servizi interessate dall’analisi, fanno registrare un sensibile miglioramento del clima di fiducia rispetto al precedente trimestre. L’outlook positivo, come nel VCO, riguarda ordinativi e produzione, e in tutta la regione si rafforzano in misura considerevole le previsioni occupazionali. Anche il ricorso agli ammortizzatori sociali è previsto in riduzione, così come, a livello regionale, sembra interrompersi il trend negativo della redditività; si attenuano le tensioni sui prezzi delle materie prime.
L’osservatorio regionale valuta “buone” le previsioni di produzione nel VCO, che fa segnare un progresso del 12,5% rispetto alla precedente rilevazione; positivi anche i dati del Canavese, di Torino, Asti e Novara. Considerati i vari comparti industriali, le attese del metalmeccanico piemontese migliorano sensibilmente rispetto al primo trimestre (+3,2%). Tra gli altri settori manifatturieri, si segnala il buon andamento di edilizia e impiantisti (+33,3%), chimica (+19%), alimentare (+13,5%), tessile (+12,3%). Più prudenti, ma positive, gomma-plastica (+8,9%) e legno (+6,7%).

“La resilienza dimostrata dall'industria della nostra regione negli ultimi 18 mesi, quando i margini sono stati erosi dall’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, sta dando i suoi frutti – ha commentato Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte, che ha proseguito - Le imprese piemontesi hanno saputo rimanere competitive, all’interno delle filiere produttive e di fornitura, dove da sempre rappresentano un’eccellenza. Nei prossimi mesi il nostro tessuto imprenditoriale è però chiamato a raccogliere nuove sfide ed opportunità, penso alle infrastrutture materiali e immateriali, ma anche al pieno utilizzo delle risorse del Pnrr e dei fondi strutturali europei. A fare la differenza sarà la capacità di concretizzare la partnership pubblico-privato. Dare insomma concretezza alle sinergie che possono consolidare lo sviluppo e la gestione delle transizioni tecnologica e ambientale”.
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