Sancarlone apertura straordinaria

Sancarlone di Arona: il 4 e 5 novembre aperture straordinarie per salire fino ai 35 metri di altezza della grande statua.

  
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In occasione della ricorrenza del Santo e della chiusura della stagione, Archeologistics propone la possibilità di visitare il colosso simbolo di devozione e godere del panorama sul Lago Maggiore

Ultima chiamata stagionale per visitare la grande statua dedicata a San Carlo Borromeo ad Arona (NO). In occasione della festa del Santo e prima della tradizionale chiusura invernale, sono previste delle aperture straordinarie del colosso che domina il Lago Maggiore. Archeologistics, impresa sociale cui è stata affidata la gestione turistica del bene, propone questa settimana la possibilità di salire fino alla cima della statua, che è alta 35 metri, dalle 10 fino alle 17 (con ultimo accesso alle 16.30). Si tratta di un’occasione per ammirare il genio ingegneristico che ha progettato il colosso, ma anche la possibilità di godere di un panorama unico.

In occasione della ricorrenza del santo, inoltre, sono previste due sante messe in memoria di San Carlo all’interno della chiesa a lui dedicata: sabato 4 novembre alle 9.30, alla santa messa seguirà alle 10.30 un momento di preghiera con i giovani; domenica 5 novembre alle 11.15 con le comunità parrocchiali della città. La santa messa sarà presieduta da don Michele Cerutti a 10 anni dalla sua ordinazione presbiteriale. Alle 15 il concerto della San Giorgio Music Band ai piedi della statua.

La Statua di San Carlo sorge su un colle a circa 310 metri di altitudine, sulla strada che collega Arona con Dagnente. Il Sancarlone, così chiamato con affetto dagli aronesi, è una statua cava all’interno sorretta da un’anima in pietra, in mattoni e ferro, mentre all’esterno è costituita di lastre di rame battute a martello sulla struttura di supporto. Il braccio benedicente è costituito da una complessa struttura metallica, concepita per resistere ai forti venti della zona. L’opera colossale fu realizzata nel XVII secolo su progetto di Giovan Battista Crespi detto “il Cerano”; le sue parti in rame furono eseguite dagli scultori Siro Zanella e Bernardo Falconi che ne modificarono leggermente il disegno originario, aumentando le proporzioni della statua. L’opera fu conclusa nel 1698.

Nella parte posteriore del piedistallo, due scale a chiocciola in ferro consentono di raggiungere la balconata. Qui, tra le pieghe dell’abito del santo, si apre una porta attraverso cui il visitatore può salire fino alla sommità, per mezzo di una scala a chiocciola e scale verticali. Una volta giunti in cima è possibile osservare il panorama circostante attraverso i fori circolari corrispondenti agli occhi, alle narici ed alle orecchie del santo, oppure attraverso le aperture sulla schiena.

Una curiosità: Frédéric-Auguste Bartholdi, che progettò la Statua della Libertà, soggiornò ad Arona per studiare la struttura del colosso. Ai piedi della statua di New York una targa ricorda che è stata costruita su modello del colosso di Arona, al quale tolse il primato di statua più alta al mondo.
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