Comitato Salute VCO: “Fine della storia”

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comitato Salute VCO, riguardante le ultime notizie di un possibile passaggio ad ASL VCO di alcuni Comuni del Cusio.

  
a-
+
La notizia che alcuni Comuni del Cusio, inseriti amministrativamente nell’ASL VCO, ma di fatto appartenenti alla Provincia novarese, vogliono lasciare questa ASL, ha riempito, in questi giorni, le pagine dei giornali locali con le più svariate considerazioni, alle quali vogliamo aggiungere la nostra.
Che l’inserimento di questi Comuni nella nascente ASL VCO fosse stata una forzatura per dare “massa critica” a questa ASL, è chiaro a tutti, ma quello che non viene spiegato sono le motivazioni profonde cha stanno alla base di questa richiesta di abbandono, che però stanno venendo comunque alla luce e che proviamo a interpretare.

Questa ASL avrebbe dovuto dare un senso alla sua esistenza ed utilità, attraverso un’offerta di Servizi che dovevano ridurre il ricorso alla mobilità passiva dovuta alla incompletezza di quelli offerti ai cittadini. Una riflessione “tecnica” non “politica” (studio Cresa), risalente agli anni ’90, portò alla proposta di costruire un nuovo ospedale a Gravellona, allo scopo di concentrare e arricchire le specialità nei due nosocomi esistenti.

Nel 2002 la Giunta Regionale scelse invece Piedimulera, un’area fuori mano e priva di servizi pubblici, e senza accompagnarlo ad un progetto di sanità territoriale. Dopo la sua bocciatura, per alcuni anni calò il silenzio sino a quando nel novembre 2015 la maggioranza dei Sindaci del VCO firmò il protocollo d’intesa con la Regione Piemonte, che aveva scelto Ornavasso, poco distante da Gravellona e, quindi, con la possibilità di accedere ad un servizio pubblico di trasporto già esistente e strutturato. Questa proposta era finalmente inserita in un progetto organico di sanità territoriale (le Case della salute).

Sorvoliamo su quanto è successo sino al giugno 2023, quando il Consiglio regionale annullò la delibera DGR n°1-4881 del 12/04/2017 che dava il via libera al progetto di Ornavasso e ci consegnò la decisione di ristrutturare i due nosocomi esistenti, riportando di fatto le lancette dell’orologio indietro di 30 anni (!!!), ovvero, quando questa soluzione era ritenuta insufficiente per dare un servizio ospedaliero decente a questo territorio. È sorprendente costatare che qualche “politico” locale ha festeggiato questo passo indietro come una vittoria mentre invece era ed è una “sconfitta della ragione”. Complimenti!

Non ci deve, quindi, stupire se questi cittadini di Comuni che distano una manciata di chilometri da Borgomanero vogliano lasciare questa ASL, in quanto vicini ad un Ospedale che in questi ultimi anni, come tutti sanno, è stato anche potenziato nella sua capacità di fornire dei servizi efficienti, mentre quelli del VCO sono stati, di fatto, entrambi depotenziati, nonostante le parole e le promesse roboanti di alcuni politici locali.

Con l’uscita di questi comuni l’esistenza dell’ASL VCO diventa economicamente insostenibile; ma, anche se non lo si permettesse, quei cittadini sono comunque liberi di andarsi a curare dove vogliono e sicuramente non sceglierebbero i due “mezzi ospedali” del VCO, da loro più distanti e senza di trovare ciò che a loro necessita. Se a tutto ciò aggiungiamo il calo progressivo della popolazione, il quadro è completo.

Grazie a qualche “utile idiota” si sta realizzando la “profezia” di un Consigliere regionale, che nell’agosto del 2019 dichiarò pubblicamente che nessun nuovo ospedale sarebbe stato costruito nel VCO, perché quello di riferimento era per noi, quello di Borgomanero.

Fine della storia.
Leggi QUI il post completo