Regio Insubrica: Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale

Riunione del direttivo della Regio Insubrica, allargato alle Regioni, ieri mattina a Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese.

  
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All’ordine del giorno dell’incontro della comunità di lavoro transfrontaliera le possibilità e le opportunità di costituzione di un GECT e l’iter necessario per arrivare alla sua istituzione.

Un percorso che è stato illustrato da due funzionari della Provincia autonoma di Trento, che – con la Provincia di Bolzano e il Tirolo austriaco – ha già avviato la sperimentazione di un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale.

Per fare il punto sul processo, che potrebbe portare alla costituzione di questo nuovo organismo di collaborazione transfrontaliera, si è deciso di convocare l’assemblea generale della Regio Insubrica il prossimo lunedì 29 settembre. Una riunione in cui, a Varese, verrà altresì presentata una traccia di accordo di programma, quale base per l’atto costitutivo di un soggetto giuridico titolato a estendere il proprio raggio d’azione rispetto a quanto oggi è consentito alla comunità di lavoro composta dalle province di Varese, Como, Lecco, VCO, Novara e Canton Ticino.

“Potrebbe infatti concorrere all’assegnazione di fondi Interreg così come di risorse comunitarie. Rappresenta dunque una soluzione per assicurare continuità alle relazioni intessute e alle iniziative fin qua sostenute dalla Regio, che non potrà che indebolirsi in conseguenza della riforma che ha ‘retrocesso’ e spogliato di risorse le Province italiane.

Certo restano ancora dei nodi critici da superare; – fa sapere il Presidente Nobili, in questi mesi alla presidenza della Regio Insubrica – fra questi la necessità che la sede del GECT sia ubicata in un Paese dell’Unione Europea, e la sua regolamentazione segua quella di uno stato comunitario.

Attualmente l’ufficio della Regio è ospitato in Canton Ticino, ma ritengo che questo sia un problema risolvibile, se l’Assemblea sarà concorde a perseguire questa strada con il supporto primario della Regione Lombardia e della Regione Piemonte. Saranno loro i veri interlocutori – stante la riduzione di ruolo delle Province – con il governo di Bellinzona.

Mi auguro che questo percorso possa concretizzarsi anche nell’interesse dei tanti frontalieri di questo territorio e delle istanze alle quali il Lago Maggiore nel suo complesso deve trovare risposta quale presupposto per un suo futuro sviluppo. Se questo non avverrà, credo che il destino della Regio Insubrica sia segnato e una comunità di lavoro nata tanti anni fa rischi di limitarsi a essere un’associazione attiva nella promozione di qualche evento o che termini addirittura di esistere”. Leggi QUI il post completo