Castelli: altra morte prenatale, comunicato AslVco

Si è diffusa solo ieri, la notizia del caso di morte prenatale all’Ospedale Castelli di Verbania. Una neonata è venuta alla luce senza vita. Si tratta del secondo caso in poche settimane. L'AslVco ha diffuso il seguente comunicato.

  
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Comunicato ASLVCO:
In relazione al recente caso, avvenuto lo scorso lunedì 11 febbraio, di morte endouterina di un feto, si precisa innanzitutto che tale tragico evento può accadere con un’incidenza che la letteratura stima su 4 casi ogni 1000 nascite. Le ragioni della morte endouterina possono essere molteplici e, tra il 30 e il 40% dei casi, non sono chiaramente identificabili.

Nel caso specifico, anche a seguito del riscontro diagnostico, la causa sembrerebbe un distacco spontaneo di placenta. Va precisato che la certezza si potrà avere solo dopo esami istologici sui tessuti prelevati che necessitano, per essere portati a termine, di un periodo che va dai 60 ai 90 giorni.

Per quanto invece riguarda la gravidanza purtroppo cessata in modo così drammatico, risulta che la donna sia stata seguita regolarmente dal proprio ginecologo di fiducia, in parallelo con la nostra Struttura di Ostetricia e Ginecologia di Verbania. All’inizio di febbraio era avvenuto un breve ricovero per valutare la situazione clinica e se si erano verificati mutamenti nella presentazione del feto.

In quell’occasione è stato riscontrato il posizionamento cefalico rispetto all’iniziale podalico (rilevato a dicembre). Tale modifica di postura è avvenuta spontaneamente, senza alcun intervento esterno. Di conseguenza, la gravida è stata monitorata secondo i normali protocolli previsti in questi casi, senza che le analisi abbiano mai riferito alcunché di anormale.

L’ultimo controllo prima del tragico epilogo è stato portato a termine il 7 febbraio. La donna si è poi presentata lunedì 11 febbraio a un nuovo accertamento di routine senza alcun particolare disagio ma segnalando di non percepire movimenti fetali da alcune ore. Il controllo ecografico ha purtroppo evidenziato la morte endouterina e si è quindi proceduto all’intervento del caso.

Da tutto quanto a oggi rilevato non emergono elementi da identificare errori o omissioni da parte degli operatori della Struttura di Ostetricia e Ginecologia dell’ASL VCO. Per completezza si comunica che l’autorità giudiziaria ha chiesto l’esibizione della documentazione clinica senza che, a oggi, siano stati emessi avvisi di garanzia nei riguardi del personale sanitario coinvolto. L’ASL VCO resta ovviamente a piena e completa disposizione della magistratura per fornire ulteriori informazioni e documentazioni sul caso.

In merito poi alle accuse di poca informazione su questo come su casi analoghi, si rimarca come, da parte dell’attuale Direzione Generale, c’è sempre stata massima disponibilità a fornire tutti i chiarimenti richiesti. Anche nel precedente caso di morte endouterina è stata data ampia comunicazione su giornali, tv locali e canali web degli accertamenti compiuti, che – ricordiamo – hanno dimostrato il pieno rispetto delle procedure.

Nel ribadire la massima trasparenza e collaborazione con i media locali, si ricorda però che è precisa scelta della Direzione Generale fornire chiarimenti solo dopo approfondita indagine e non sull’onda emotiva determinata da notizie e comunicati stampa diffusi da diversi soggetti a vario titolo. Ciò per rispetto sia della privacy e del dolore delle persone coinvolte, che della professionalità dei nostri operatori e dell’immagine dell’ASL VCO.
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