Patto per il Nord su centralizzazione IMU e TARI

Riceviamo e pubblichiamo, una nota di Patto per il Nord, riguardante la proposta di centralizzare a Roma la riscossione di tributi locali come IMU e TARI.

  
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L’idea di centralizzare a Roma la riscossione di tributi locali come IMU e TARI è l’ennesimo tentativo di svuotare i Comuni delle loro funzioni, sotto la maschera dell’efficienza. In realtà, si rischia di creare un nuovo carrozzone burocratico e costoso, totalmente scollegato dalla realtà dei territori. I Comuni Piemontesi sanno benissimo come operare sul proprio territorio: non hanno bisogno di un’agenzia nazionale, ma di risorse e strumenti operativi adeguati.

Patto per il Nord V.C.O. respinge con fermezza la proposta, ventilata dal Ministro Giorgetti, (tra l’altro con un passato da sindaco per due mandati), di istituire un nuovo ente nazionale per la riscossione delle imposte locali sotto il controllo dell’Agenzia delle Entrate.

I Comuni hanno la conoscenza diretta del proprio tessuto sociale, pensare di sostituirli con un’entità centrale significa ignorare il principio di sussidiarietà e demolire ogni forma di autonomia locale. Se davvero si vogliono aiutare i Comuni, si creino strutture consortili sul modello delle centrali uniche di committenza e si pongano limiti ai profitti esorbitanti delle società private di riscossione, che arrivano a trattenere oltre il 20% delle somme recuperate.

Il rischio è quello di generare un nuovo “stipendificio”, inefficiente e disconnesso dai bisogni reali delle comunità: Si parla di digitalizzazione e grandi piattaforme, ma chi vive la realtà dei Municipi sa quanti fondi siano stati buttati in software inutilizzabili o imposti dall’alto. Serve piuttosto rafforzare la riscossione locale, potenziare la Polizia Locale, e premiare chi ottiene risultati sul campo, non chi sforna burocrazia.

Obbligare i Comuni ad applicare procedure automatiche verso famiglie già seguite dai servizi sociali è miope e dannoso. Ogni euro recuperato con la forza rischia di generare costi ben superiori in assistenza ed emergenze sociali. È una visione centralista che sa di passato e che il nord non può accettare.

Fermiamo ora questa deriva.
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