Una Verbania Possibile su dimissioni Tradigo

Riportiamo un post di "Una Verbania Possibile", riguardantesulle dimissioni dell'Assessore Damiano Tradigo.

  
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Ci permettiamo di esprimere un nostro commento in seguito alle dimissioni dalla Giunta comunale dell’Assessore Damiano Tradigo.

Dopo aver letto le motivazioni espresse nella sua nota, non possiamo che prendere atto di ciò che purtroppo avevamo messo in conto fin dalla fase pre elettorale e in base alle nostre percezioni oggettive.

Sebbene ci rifiutassimo di credere che le situazioni amministrative di questi primi mesi potessero evolversi nella direzione che hanno incredibilmente preso, siamo invece costretti ad esprimere la nostra disarmata delusione.

Secondo noi, l’elemento forte che emerge dalla lettera del dimissionario, è quello dell’atteggiamento accentratore e individualistico del Sindaco che ad oggi, nonostante i comportamenti tenuti in campagna elettorale quando come candidata si caratterizzava per la disponibilità al dialogo e al rapporto con le persone (chi non ricorda ad esempio i giri nei quartieri o negli esercizi della città), si è dimostrato incapace di ascoltare e di confrontarsi rispetto alle varie decisioni.

L’opposizione in questi mesi ha più volte sottolineato tale atteggiamento e ciò poteva essere interpretato come posizione preconcetta, ma ora che anche dall’interno della giunta emergono le stesse osservazioni, incominciamo a preoccuparci seriamente circa il futuro dell’amministrazione.

A differenza del Sindaco, crediamo che in questi pochi mesi l’assessore dimissionario abbia condiviso le scelte di Giunta senza evidente dissenso nella speranzosa attesa che, dopo una fase di assestamento, la situazione potesse evolversi in senso di collegialità democratica. Evidentemente la somma di ripetute delusioni e di decisioni blindate, per una persona che interpreta la politica come servizio condiviso, ha necessariamente prodotto un’irrevocabile rottura.

Non possiamo che apprezzare la scelta di Tradigo come esempio di correttezza e di coerenza con un stile nel quale il nostro gruppo si rispecchia pienamente.

Ci interesserebbe anche capire cosa intende la maggioranza del consiglio comunale per ruolo dell’opposizione, dal momento che tutto ciò che è stato proposto in varie occasioni istituzionali, anche quando è stato preso in considerazione (vedi ordine del giorno sulla pace), non ha avuto uno seguito: è lecito pensare per estensione che se anche Tradigo avesse espresso motivi di criticità, non sarebbe stato preso in grande considerazione.

Tra i provvedimenti assunti fino ad ora dal Sindaco, quello che non riusciamo proprio a giustificare è lo stravolgimento repentino della macchina comunale, a partire dalla sostituzione del valido Segretario Generale, per arrivare ad una sproporzionata rivoluzione nell'ambito dirigenziale e degli uffici.

Ci viene detto che il cambiamento è stato richiesto dai cittadini: strano, perché avendo sperimentato a nostra volta il senso della campagna elettorale, mai nessuno ha evidenziato il bisogno di tale tipo di riforme. Siamo convinti che i bisogni della gente siano ben altri e ben più vicini alla emergenze del momento e alla quotidianità.

Ci viene invece di pensare che tutto questo stravolgimento sia funzionale a livello personalistico, lungi da noi il pensare all'esistenza di una sorta di “cerchio magico”.
Ragionando con la sensibilità che ci contraddistingue e senza voler dare lezioni, l’atteggiamento per noi più sensato sarebbe stato quello di prevedere un periodo di osservazione e di analisi della struttura comunale in atto, al fine di verificarne le effettive criticità per poi apportare eventuali mirati correttivi a tutto vantaggio del servizio alla città.
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