Zacchera: "Salute Vco: diciamoci la verità!"

Riceviamo e pubblichiamo, una nota dell'ex sindaco Marco Zacchera, dal titolo "Salute Vco: diciamoci la verità". Sulle attuali vicende della sanità nella nostra provincia.

  
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SALUTE VCO: DICIAMOCI LA VERITA’ !

Sta finendo come doveva finire ovvero la progressiva liquidazione di quel mostro a due teste che è l’ “Ospedale Unico Plurisede” con l’attuale mezzo ospedale a Verbania (anzi, ormai solo un terzo) e il resto a Domodossola. L’annuncio regionale del prossimo taglio di uno dei due DEA (con l’ipocrisia del solito “scegliete voi dove toglierlo”, ovvero far crescere le guerre intestine e di campanile) era scontato perché la spesa sanitaria regionale è in crisi. Il fatto è che tenere il DEA a Verbania sarebbe logico per numero di utenze, ma ormai a Domo ci sono la chirurgia e più specialità soprattutto chirurgiche e quindi credo che alla fine prevarrà la scelta del capoluogo ossolano. Il problema però non è DOVE andrà il DEA ma i RISCHI del territorio che ne sarà privato.

Credo sia corretto fare un po’ di storia che alla fine è sempre cosa istruttiva.

PRIMO TEMPO: Chissà quanti ricorderanno che intorno al 2000 si aprì la concreta possibilità di costruire un ospedale unico che logica, buonsenso e studi di fattibilità regionali prevedevano di realizzare ad ORNAVASSO, punto baricentrico per tutti. Dopo mesi di dibattiti si propose l’area di Piedimulera, che era più decentrata ma accontentava di più gli ossolani, ma intanto l’occasione dei fondi dell’articolo 20 della legge ospedaliera si era inaridita (chi vuol saperne di più legga sul mio libro “Inverna” tutta la storia) Scoppiarono infatti per mesi furibonde proteste in Ossola, la provincia tentennò, addirittura la sinistra (e purtroppo anche la Lega) vollero un referendum che – sia pur con pochi votanti – confermò: “Meglio tenere due mezzi ospedali”. Scelta miope, contro la logica dei tempi e non certo strategica, ma prevalsero le logiche di campanile, gli interessi di bottega e la paura di perdere voti sul territorio.

Chi come il sottoscritto e – va ricordato – l’allora ex presidente della provincia Ivan Guarducci (insieme al resto del centro-destra) sosteneva l’ospedale unico venne irriso e sbeffeggiato. Alla fine, come è noto, non se ne fece nulla.

SECONDO TEMPO: Quattro anni fa ero sindaco di Verbania, la regione già doveva “tagliare” e quando capii che alla fine Verbano e Cusio avrebbero perso buona parte dei loro servizi ospedalieri lo dissi e ripetei a tutti, ma mi diedero del visionario, del demagogo. La scelta di portare “temporaneamente” emodinamica a Domo – lo dissi subito – sarebbe stata la linea discriminante perché automaticamente dietro ad emodinamica sarebbero andati razionalmente tutta una serie di servizi e scelte strategiche.

Ma la cosa interessò poco: su 41 sindaci chiamati a raccolta per difendere il loro territorio alla seconda riunione se ne presentarono 13. “Zacchera è rimasto solo” scrissero sui giornali con la sinistra che si fregava contenta le mani e boicottava gli incontri e più di uno che godeva a destra nella logica del “Delegittimiamo Zacchera, avremo un concorrente di meno”. Quando insistetti anche apertamente denunciando il pericolo, colleghi di schieramento che allora sedevano in regione dissero e scrissero “Zacchera farnetica, ha visto un film”.

Sta ora esattamente succedendo quanto era facilmente prevedibile, il che non mi fa assolutamente piacere ma – ripeto – non perché i servizi andranno a Domodossola (anche gli ossolani hanno tutti i loro diritti) ma perché globalmente a perdere è stato l’intero VCO che ha sprecato una grande ed unica possibilità di realizzare quindici anni fa un nuovo ospedale non solo “unico” ma soprattutto di avanguardia e capace di richiamare sanità di qualità sul territorio e di questo ne portano responsabilità anche quei “comitati” che non sono capaci a vedere due dita oltre il proprio naso mentre ora si apre la questione vera della sicurezza della parte di territorio che resterà senza DEA.

Resta una constatazione politica: bene o male la destra i servizi sanitari sul territorio li ha mantenuti, la sinistra li distrugge e francamente - visto che adesso in zona comandano a tutti i livelli ed esprimono anche il vice-presidente della regione - sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di più. Troppo facile accusare Cota e il centro-destra dei debiti pregressi perchè allora la stessa cosa (e anche peggio) valeva per la Bresso!

Sono verità e non inutili polemiche, sempre della serie “Nessuno è profeta in patria”.

Una provocazione finale però la faccio: se per meno di 300 partorienti ossolane è stato tenuto aperto un reparto per anni contro tutte le normative è giusto chiudere un DEA che a Verbania assiste in emergenza ogni anno più di 30.000 persone?
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