Rifondazione Comunista su taglio DEA

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Partito della Rifondazione Comunista VCO, sulla situazione relativa al taglio di un DEA del territorio.

  
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A fronte della scelta dell'Assessore Regionale alla Sanità di declassare, per motivi puramente economici, uno dei due DEA del territorio e di chiedere al territorio stesso, in pochissimi giorni, con la scure sulla testa e senza un minimo di progetto per la garanzia della salute dei cittadini, di decidere quale tra i DEA di Domodossola e Verbania debba essa declassato,il Partito della Rifondazione Comunista ritiene che questa proposta non possa essere accettata dal nostro territorio in quanto

- la presenza dei due DEA è una necessità primaria per un territorio dalle caratteristiche particolari come quello del VCO (se non per queste cose a che è servito agitarsi tanto per chiedere la specificità montana???).

- il declassamento di una delle due strutture impoverirebbe la qualità del servizio sanitario di tutto il territorio del VCO e non solo della località

- i cittadini non devono pagare l'errore di scelte politiche che nel corso degli anni hanno progressivamente depauperato la sanità pubblica a favore di quella privata che ha moltiplicato i costi dovuti a prestazioni troppo spesso incontrollate

- non è stato presentato un piano sanitario corredato di tutti i dati economico-sanitari che possa permettere al territorio di fare una valutazione approfondita della situazione e di capire quali possano essere eventuali scelte che, pur tenendo conto della pesante situazione economica regionale garantiscano il diritto alla salute dei cittadini, così come sancito dalla Costituzione.


In questo senso il PRC stigmatizza il comportamento dell'assessore regionale Saitta e dello stesso vicepresidente Reschigna che ben conosce il nostro territorio che con la loro pseudo disponibilità a far scegliere in loco hanno fomentato ulteriormente una conflittualità fra i territori.

Allo stesso tempo stigmatizziamo l'atteggiamento e le decisioni di quei Sindaci, ed in particolar modo del Presidente dell'assemblea dei sindaci dell'ASL VCO, che, anziché rimandare al mittente la proposta chiedendogli di assumersi la responsabilità delle decisioni che tagliano i servizi, ovvero chiedendo che la decisione sull'assetto della sanità del VCO fosse il risultato di un percorso partecipato con i soggetti istituzionali, sociali e i cittadini del VCO, hanno supinamente accettato la scellerata scelta regionale partecipando e fomentando la “guerra tra poveri” sul nostro territorio, pensando all'immediatezza e non riuscendo a capire che i tagli di questo tipo dettati non da analisi sui bisogni di salute ma solo per emergenza economica, depauperano l'intero territorio e rischiano di aprire le porte a tagli futuri.

Del resto quando le logiche sono solo quelle del contenimento delle spese, del pareggio di bilancio e non quelle della difesa dei diritti dei cittadini non possiamo che assistere al degrado e al massacro sociale e all'incitamento alla guerra tra i deboli e i più deboli.
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