NCD: L'obiettivo resta due DEA per il VCO

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Matteo Marcovicchio, consigliere provinciale Ncd, dove viene delineato l'obiettivo del Nuovo Centro Destra

  
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In Ossola fanno fuoco e fiamme, nel Verbano si dicono contenti, nel Cusio tacciono. Le reazioni degli amministratori locali all’imprevedibile colpo teatrale della Regione che non ha voluto scegliere tra uno dei due Dea sono state molto forti.

A caldo la rabbia e la delusione sono grandi e comprensibilmente trovano sfogo. La direzione, però, è tutta sbagliata e ci porta a dividerci ancor di più, facendo il gioco dei tagliatori di teste di Torino, al secolo Chiamparino-Reschigna-Saitta.

Dalla giunta regionale di ieri esce sconfitto tutto il Vco, che perde un Dea quando non dovrebbe (e non può permetterselo, perché senza cure appropriate si muore), tagliato dagli stessi politici che a parole lo difendevano e che adesso, presa una decisione drastica, non hanno nemmeno il coraggio di andare fino in fondo e prendono tempo, traccheggiano.

Chiamparino dice che la riforma è riqualificazione (venga a provarlo sulla sua pelle nel nostro territorio), Saitta dice che non ha deciso perché il Vco ha specificità montana (la ragione per cui devono restare i due Dea), Reschigna dice che serve condivisione con il territorio (Ponzio Pilato in confronto è un dilettante) e la riforma – pardon, riqualificazione – va spiegata (per indorare la pillola?).

Sono questi personaggi, gli amministratori regionali di oggi, e la loro balzana idea di privare una parte del nostro territorio delle cure di emergenza-urgenza, coloro che vanno avversati.

E se vogliamo dirla tutta, hanno tutti in tasca la medesima tessera di partito, quella del Pd. Dire che la politica è infame significa dare dell’infame a chi applica quella politica, cioè i suoi rappresentanti e il loro partito. Parole dure, provocatorie, che per coerenza il Pd dovrebbe discutere in casa propria e non sulla pelle dei cittadini.

Sbagliano i sindaci ossolani a difendere solo il San Biagio. Sbagliano la strana coppia Marchionini-Albertella a gioire per un presunto dialogo basato su una promessa tradita: le cure di urgenza per tutti.

Nell’ultima settimana i nostri amministratori hanno sbagliato: sul Verbano con la forzatura di mettere le mani avanti sui numeri dei Dea (per non parlare dell’abbandono – un’ingenuità a essere buoni – della conferenza dei sindaci del primo cittadino di Verbania, che ha trasformato posizioni diverse nell’unanimità pro Domodossola); in Ossola accettando le provocazioni della Regione lanciate al motto “divide et impera”.

C’è un’unica soluzione ed è quella che tutti i sindaci dicano no, rigettino la delibera della Regione che taglia un Dea e, insieme, protestino perché ci venga restituito ciò che è stato scippato.

Questa posizione, che va oltre alla politica, è condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Noi che la sosteniamo da subito riceviamo quotidianamente sostegno e condivisione. Ci auguriamo che venga raccolta dai sindaci e che si concretizzi in un NO alla battaglia di campanile ma soprattutto in un secco NO alla riforma Chiamparino-Reschigna-Saitta.

Matteo Marcovicchio

Consigliere provinciale - NCD
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