Comunitàvb: la pezza "messa a colmare buchi"

Comunitàvb critica verso quelli che definisce "maneggiamenti della macchina comunale da parte del sindaco"

  
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Da mesi scriviamo, con un certo tono critico, dei continui maneggiamenti della macchina comunale da parte del sindaco, quelli per intenderci che il compianto (politicamente) assessore Tradigo definiva “contraddittori”, dei quali “non si riesce a comprenderne il senso logico”, presi con “pregiudizi o nei confronti delle persone e delle loro competenze”.
Ieri l’ultimo capitolo, almeno finora. L’ultimo giro di giostra è una “pezza”, una “toppa” messa a colmare buchi.

Il buco più grosso coperto è il distacco degli agenti della polizia locale in forza all’Amministrativa che spostandosi rischiavano di perdere la qualifica di vigili. Da quanto si intuisce, dipenderanno gerarchicamente dal comandante Cianciolo e funzionalmente dall'ingegner Comola.

Riconoscendo che per la prima volta la riforma è stata fatta sentendo i dirigenti (le altre volte no, fatto alquanto strano e al limite della legittimità), vanno fatte alcune osservazioni.
La prima è sul carico affidato a ciascuno. A luglio il dott. Cristina e l’arch. Brignardello la facevano da padroni. A dicembre l’arch. Brignardello continua a essere l’asso pigliatutto del sindaco anche se non ha più il canile (ci torneremo più avanti) mentre il dott. Cristina, caduto evidentemente in disgrazia, viene spogliato di quasi tutti i settori.
Che sia lui – il più anziano anagraficamente – l’indiziato a lasciare nel 2016, come scritto nella delibera che annuncia per quell’anno il taglio di un dirigente (e torneremo anche su questo)?

Nel borsino dei dirigenti salgono la d.ssa Martini, che riceve come regalo di Natale tutte le manutenzioni e il canile (sai che regalo…); e l’ing. Comola, che si prende tutto il Cem anche per la parte gestionale.

Scende il comandante Cianciolo, molto ridimensionato anche dopo le dimissioni dell’assessore Tradigo, che se n’era andato perché contrario a spostamenti contra personam.

Chi spopola è la Segretaria, d.ssa Papiri che, insieme all’arch. Brignardello è ormai la colonna portante del Comune.

A lei sono stati affidati nientepopodimeno che Cultura, Turismo e Biblioteca. Conserva Personale, Organizzazione e Affari generali; Controllo di gestione, messi; Avvocatura, Segreteria, Contratti.

Al d là della fiducia nella d.ssa Papiri, ci permettiamo di osservare che la giurisprudenza recente, soprattutto dopo che – nel 2012 – il Segretario Generale è diventato primo e unico responsabile dell’anticorruzione, tende a sgravarlo da ogni incarico che non sia temporaneo e che non possa essere affidato ad altri.

Si cerca di evitare che il controllore sia anche controllato.

Nel caso di Verbania, dove ci sono numerosi dirigenti con poche o scarse deleghe, non si possono invocare deroghe. Qualche dubbio questa operazione lo nutre.
Che ci siano tanti, troppi dirigenti, lo scrive il sindaco nella delibera di riorganizzazione. Nel 2016 si annuncia il taglio di un dirigente. In realtà il taglio si poteva fare già in estate e, teoricamente, lo si potrebbe fare anche adesso. È stato il sindaco Marchionini a bandire il concorso per l’assunzione a tempo determinato del dirigente alle Finanze. Poteva evitarlo e coprire il posto con i dirigenti in organico. Poiché siamo nel periodo dei sei mesi di prova, potrebbe anche revocarla e tagliare l’organico. Non lo suggeriamo, ma è un’ipotesi coerente con quanto dichiarato sui risparmi.

A proposito di risparmi, nel programma del candidato sindaco Marco Parachini c’era la riduzione a quattro dirigenti. È un obiettivo a cui tendere, ma da realizzare nel tempo e con un piano serio, studiato con esperti del settore. I vari passaggi dell’attuale giunta sono stati, purtroppo, tentativi a casaccio mal orchestrati.

Un’ultima nota, infine, sul canile. Toglierlo all’arch. Brignardello suona come una bocciatura e certifica il fallimento della politica dell’Amministrazione su questo tema. Sarebbe opportuno però formalizzare il passaggio chiudendo il pregresso. A oggi non c’è un atto ufficiale che chiude i rapporti con Adigest, né un nuovo atto di indirizzo che non sia la vecchia delibera di giunta che aumentava i soldi al gestore.
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