Iracà: La solitudine dei sindaci primi

Si susseguono le reazioni alle recenti dichiarazioni del sindaco di Verbania, Marco Zacchera, sui tagli in Giunta, e le conseguenti liti in maggioranza. E' la volta di Felice Iracà capogruppo di "cittadinicoVoi".

  
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Dal sito cittadiniconvoi.it :
"Sarebbe stato preferibile e certamente più corretto confrontarsi su queste scelte, prima di diffonderle a mezzo stampa. Inoltre sarebbe stato più rispettoso nei riguardi di tutti i partiti che compongono la maggioranza, compreso Fratelli d'Italia che fin da subito ha dato al Sindaco Zacchera totale sostegno e disponibilità. Riteniamo non sia affatto utile creare un clima di tensione e nervosismo che non favorisce sicuramente l'azione dell'amministrazione nell'interesse della città e dei cittadini verbanesi. Il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia che conta 9 consiglieri, risultando il gruppo di maggioranza relativa, ribadisce fiducia, stima e apprezzamento per il lavoro svolto da tutti gli assessori della giunta Zacchera, a cominciare da quelli espressione di Fratelli d'Italia e per l'azione del presidente del consiglio comunale Roberto Boldi, non senza peraltro esprimere il proprio disagio verso il Sindaco che preferendo la ribalta mediatica ad un sereno dialogo interno, ha dimostrato di aver poco rispetto e scarso spirito di condivisione verso i suoi primi e principali diretti collaboratori".

E' questo il documento ufficiale diffuso dai "Fratelli d'Italia", all'indomani della conferenza stampa nel corso della quale il primo cittadino ha preannunciato l'intenzione di ridurre il numero degli assessori da 10 a 6.

"Sono ormai incompatibili con la maggioranza. Dicano e facciano quello che vogliono, per quanto mi riguarda essi non fanno più parte della maggioranza consiliare": questa, invece, è la posizione di Marco Zacchera nei confronti dei Consiglieri Tambolla e Immovilli, rei confessi d'esser troppo spesso "bastian contrari" alla sua maggioranza.

Per dover di cronaca, e completezza espositiva a beneficio dei lettori, non possiamo certo scordare le vive polemiche del coloratissimo gruppo guidato dal Consigliere Scarpinato (chi non ricorda i suoi "assolutissimamente no!"), per il quale il primo cittadino meriterebbe addirittura "il premio nobel dell'incoerenza".

Si sa, la solitudine è sempre una brutta faccenda. Ma se tocca la sfera politica, poi, può divenire letale. Non per le maggioranze di governo, ma per i cittadini tutti, che ne pagano le dirette conseguenze.

A poco più di un anno dalla scadenza elettorale, il primo cittadino appare sempre più solo. A meno di un anno dal preannunciato fatidico "taglio del nastro" del CEM all'Arena (14 aprile 2014, chi non ricorda?), il Sindaco di Verbania mostra tutta la sua nudità e debolezza politica. Ma proprio ora, proprio nel momento più cruciale ed importante del proprio mandato amministrativo, nell'ultimo anno in cui servirebbe serrare le fila e unire le forze per tirare la volata finale al voto, e spingere sino al punto di non ritorno l'ossessionante faraonico progetto del CEM, il Sindaco rimane incredibilmente solo. Il Re è nudo, direbbe qualcuno, solo e indivisibile, un semplice numero primo compresso da due contiguità nemiche.

Dopo quattro lunghi anni, ciò che rimane è un governo della città fatto di chiacchiere e illusioni, parole e visioni assolutamente irrealizzabili (chi non ricorda "Verbania capitale dei laghi europei"?), un programma elettorale degno del miglior romanziere vivente sulla faccia della terra, una lenta e inesorabile morìa di assessori e consiglieri, transfughi stanchi ed infelici d'un viaggio mai iniziato.

E allora, è forse il caso di farsene una ragione: d'altronde, volendo scomodare persino Milan Kundera, è proprio vero che "a condannare un uomo alla solitudine non sono i suoi nemici ma i suoi amici".
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