Marcovicchio: "L’anno della riforma sanitaria"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del consigliere provinciale, Matteo Marcovicchio, riguardante la riforma sanitaria che attende il 2015.

  
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L’anno che comincia oggi, per il Vco, sarà l’anno della riforma sanitaria. Così ha annunciato la Regione e così ha confermato stabilendo che entro il 2015 si dovrà compiere quel percorso che individuerà la sede dell’unico Dea di I livello del territorio (Verbania o Domodossola) e la suddivisione dei reparti attualmente dislocati nell’ospedale unico plurisede.

Al di fuori di ogni polemica – anche se ribadisco che il mio impegno va per il mantenimento dei due Dea – cerco di fare il punto della situazione e di capire che cosa accadrà nelle prossime settimane.

A Torino la giunta è sotto pressione. Numerosi sindaci, anche politicamente vicini a Chiamparino, minacciano ricorsi al Tar per riavere i servizi e i posti letto che perderanno. Difficile sbilanciarsi sull’esito degli eventuali ricorsi, anche se è parere comune che un piano sanitario votato solo dalla giunta e non dal Consiglio non sia pienamente legittimo. Può darsi che Chiamparino si decida per un passaggio preventivo a Palazzo Lascaris che metta in sicurezza il piano per la parte formale a contenuti invariati. All’orizzonte si profilano urla, strepiti e qualche scossone, ma la determinazione della giunta ad andare avanti è forte. Non potranno turbare i piani nemmeno gli esiti dell’ultima tranche dell’inchiesta “spese pazze” o di quella nuova sul biennio 2009-2010 che si legge prossima a chiudersi. In sostanza: a meno che il governo regionale non cada, fargli cambiare idea appare molto, molto difficile.

Che cosa possiamo fare noi? Innanzitutto continuare a opporci, esponendo le motivate ragioni per cui non possiamo perdere il servizio di emergenza-urgenza. Poi lottare per quella forma di autonomia che riconosca le nostre obiettive difficoltà logistiche e deroghi ai rigidi parametri del piano salute nazionale.

Nel dialogo con la Regione, che sarebbe inutile rifiutare a priori, dobbiamo presentarci con una posizione comune a tutti i partiti e le aree geografiche che – a mio avviso – non può essere quella che ci è stata prospettata.

Io non credo per nulla in ciò che dicono Chiamparino, Reschigna e Saitta. Non credo che tocchi al Vco decidere quale medicina sia la meno peggio. Credo che se la Regione fosse seria, anziché alimentare il campanile, nei prossimi mesi porterà numeri (a oggi misteriosi), esporrà i problemi e proporrà le soluzioni per la nostra sanità, arrivando alla fine a scrivere lei la presunta riforma, che noi dovremmo pesare, misurare, correggere o, se necessario, bocciare.

Questo mi attendo, niente di meno, compresa l’onestà intellettuale di ammettere, dati alla mano e se sarà come noi crediamo, che forse togliere un Dea (uno qualsiasi) aumenta i rischi per i cittadini, sulla cui pelle – non dimentichiamolo – si decidono riforme importanti apparentemente finora prese sulla base di calcoli aritmetici e di milioni da tagliare.

Buon anno a tutti.
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