Comitato Salute Vco: i CAP possibile soluzione

Riportiamo un comunicato del Comitato Salute Vco, che individua nei Centri di Assistenza Primaria (CAP), lo strumento possibile per superare lo stallo.

  
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Sembra un problema irrisolvibile, il dialogo non c'è e il bene comune viene scambiato per il bene DEL Comune. Siamo in una posizione di pericoloso stallo e anche la recente proposta di legge regionale sulla specificità montana, pare più indirizzata a chiedere altri soldi per mantenere lo "status quo".

Così non va. Non è solo una questione di soldi. Bisogna allora, avere il coraggio di rimettere tutto in discussione. Ripartire da zero. Complice una visione ristretta dei problemi, il dibattito è sempre fermo sugli Ospedali, ignorando la Sanità territoriale, proprio perché questa NON esiste.

Ma è qui che si gioca il futuro sanitario del VCO. Bisogna quindi riformare il sistema partendo, a nostro avviso, dall'unico elemento colpevolmente trascurato da ogni Amministrazione Regionale: la sanità territoriale. In tutti "Piani socio-sanitari" elaborati in passato, vi sono molte pagine dedicate all'argomento e motivazioni condivisibili a sostegno. Poco è stato fatto. Perché? Chi ha remato contro?

Lo sanno tutti che lo strumento principe è quello dei Centri di Assistenza Primaria (CAP) e che per il nostro territorio montano, appaiono non solo utili, ma strategici. Basta fare un giro su "Internet" per scoprire che in Italia, dove sono operanti i CAP, si sono raggiunti due importanti obiettivi:

- sanità più efficace ed efficiente

- riduzione della pressione sugli ospedali con indiscussi vantaggi economici.

Allora la soluzione esiste. C'è però una complicazione che si chiama "Medici di Medicina Generale" (MMG) come oggi vengono chiamati i Medici di Famiglia o di Base del passato. La complicazione, sta nel rapporto fra i Medici di Medicina Generale ed il territorio. A livello locale (ASL) la dipendenza non è gerarchica.

Non si può intervenire a "ordinare" come si fa in qualsiasi azienda di questo mondo. La collaborazione è su base volontaria (??!!): sono dei liberi professionisti. Questo è un macigno posto sulla strada di una qualsiasi riorganizzazione e non è a livello locale che si può rimuovere. Ci vuole una Legge dello Stato. Nonostante ciò, proviamo ad immaginare una rete di CAP per il VCO.

A fronte di un malessere improvviso, la prima preoccupazione è quella di trovare qualche medico a cui rivolgersi. Difficile che ciò coincida con le poche ore di apertura dello studio del proprio medico, quindi non rimane che recarsi in ospedale. Ciò si potrebbe evitare se sul territorio fossero presenti e in posizione strategica dei Centri di Assistenza Primaria (CAP) aperti 24 ore su 24. (Cannobio "docet")

Vediamo come potrebbe strategicamente svilupparsi la copertura del nostro territorio provinciale.

OSSOLA: Santa Maria Maggiore, a presidio della Valle Vigezzo. Baceno, a presidio delle Valli Antigorio e Formazza. Calasca Castiglione, a presidio della valle Anzasca. Villadossola, a presidio della valle Antrona e del sud del territorio ossolano. Domodossola, a presidio dell'area montana circostante.

VERBANO: Cannobio, a presidio della valle Cannobina. Stresa, a presidio della litoranea. Verbania, a presidio dell'area montana circostante.

CUSIO: Omegna, a presidio dell'entroterra lacuale e delle valli. Per il Cusio, per la vicinanza dell'Ospedale di Borgomanero, vanno diversificate le soluzioni.

I Medici avrebbero il vantaggio indotto di uscire dalla gabbia burocratica nella quale la legislazione vigente li ha confinati, mortificando le loro capacità professionali. Ma gli ospedali?

Beh, è innegabile che una rete efficiente di CAP sul territorio toglie molte ragioni a chi oggi fa dell'ospedale una bandiera alla quale restare abbarbicato in modo così acritico. Sono fantasie? No, è solo una proposta sulla quale cominciare a discutere.
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