Zacchera come Jonathan Livingston

Dal sito del sindaco di Verbania Marco Zacchera, riprendiamo una parte della rubrica "Il Punto". Il sindaco polemizza sulla mancanza di coraggio verso il futuro, da parte di chi cerca di tarpare le ali ad ogni progetto che cerchi di volare più alto del solito tran tran.

  
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Dal sito marcozacchera.it:
Penso spesso al gabbiano Jonathan Livingston, quello che volava per conto suo perché puntava in alto mentre i suoi colleghi si limitavano al minimo indispensabile per sopravvivere. Quel gabbiano voleva volare, mentre gli altri preferivano mangiare.

Una metafora che non richiede grandi spiegazioni, è immediata e ci riporta al momento che stiamo vivendo: in quanti – in Italia come a Verbania - vogliono ancora volare?

Sul piano nazionale mi sembra evidente che l'intera classe politica non abbia la voglia ed il coraggio di rinnovare sé stessa, ogni riforma si impaluda e drammaticamente non “produciamo” quasi più nulla (parlo dell' industria) ma siamo anche poco competitivi nei settori primari (agricoltura) e nei servizi (turismo) dove non risusciamo a capire le nostre potenzialità e ci manca una mentalità adeguata. Nel piccolo la stessa cosa succede a livello di Verbania: perdiamo il capoluogo di provincia e quasi nessuno fa una piega, si propongono investimenti per un rilancio strategico della città e sembra esserci spazio solo per le critiche, i mugugni, il boicottaggio di chi ancora non si è rassegnato alla sconfitta elettorale ma danneggia pesantemente la città cavillando su tutto nel tentativo e nella speranza che tutto si blocchi.

Ma perché non c’è invece lo stimolo, la volontà di impegnarsi per cambiare qualcosa e volare alto, tutti insieme?
Perché tutto il paese-Italia è impaurito e Verbania non è da meno. Ma alle paure nazionali si aggiungono i personalismi e le invidie locali.
Tutti a parole vogliono il turismo ma come a livello locale si trascurano e si deturpano i monumenti o il paesaggio che ne sono richiamo, così a Verbania quando si tratta di investire per migliorare il nostro territorio e creare attrattive arrivano solo critiche: mai una manifestazione che vada bene, una serata, uno spettacolo, anche solo un senso unico accettato.

So già che queste righe susciteranno ironie, ma per volare alto a volte basta un’idea e la voglia di perseguirla e realizzarla, invece con amarezza osservo come si inaridisce il volontariato, lo spirito di iniziativa, la volontà di rilanciarsi. E quando si propone un'idea (“Verbania capitale dei laghi”, ad esempio), il gioco è a demolirla e subito criticarla, non a prenderne spunto per crescere.

Una volta forse c’erano meno risorse, ma c’era un tessuto sociale e culturale diverso che desiderava rinascere dalle macerie e nel dopoguerra ci è riuscito. Oggi a tutti i livelli la faccenda si è complicata anche per un senso a volte idiota della “forma” che troppe volte vale più della “sostanza”.
Ad esempio un amministatore non può tentare di semplificare le cose perché gli viene impedito dalla burocrazia e anche a livello comunale è frustrante ritrovarsi regolarmente con le mani legate.

Tutti sono poi alla ricerca della propria visibilità e nessuno alla ricerca del benessere collettivo così il discorso si perde in mille rivoli, ma alla fine quello che resta è una città senza “verve”, senza forza di reagire, senza ideali, mortificante. Anzi, se proponi qualcosa ti diranno che sei un megaolame, un pazzo...appunto come lo stormo trattava il gabbiano Livingston.

Ma Verbania è solo un pezzo di puzzle, dove da due anni si discute se fare o meno un teatro e si perde tempo anziché cogliere con entusiasmo una occasione unica come quella del PISU e tutti i suoi preziosi collegamenti. Sembra assurdo che una città bella come la nostra non voglia ripartire proprio da un moderno Centro Eventi, sembra impensabile... poi penso al Colosseo e al ricorso al consiglio di stato da parte di CODACONS per bloccare i lavori di restauro…e il puzzle è completo. Per questo amaramente mi chiedo se la mia generazione non abbia sbagliato quasi tutto, perchè non c'è più nessuno che abbia la voglia e il coraggio di volare alto.
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