TimeMachine: La particella di Dio è stata realmente scoperta?

Alla conferenza in corso a Le Thuile, vicino Aosta, gli scienziati hanno tolto ogni condizionale dalle loro dichiarazioni; la particella scoperta a luglio del 2012 è realmente la "particella di Dio".

  
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I fisici presenti alla conferenza Moriond a La Thuile, Italia, hanno annunciato che la nuova particella scoperta al CERN lo scorso anno somiglia sempre più al bosone di Higgs. Tuttavia, sono necessarie maggiori analisi prima che una dichiarazione definitiva possa essere fatta.
La chiave per una identificazione certa della particella è una dettagliata analisi delle sue proprietà e il modo in cui interagisce con altre particelle.
Dal momento della scoperta, che risale allo scorso luglio, sono stati analizzati moltissimi dati che hanno aiutato a chiarire la natura di questa particella.
La proprietà chiave che ci permetterà di dire se si tratta di una particella di Higgs è chiamata spin. Se questa particella ha spin-zero, allora è una particella di Higgs.
Tutte le analisi condotte finora indicano fortemente spin-zero, ma non si è ancora in grado di escludere completamente la possibilità che la particella abbia spin diverso da zero.
"Fino a quando non potremo determinare con certezza lo spin della particella ", ha dichiarato il direttore della ricerca del CERN Sergio Bertolucci," questa sarà solamente molto simile a quella di Higgs. Solo quando si potrà affermare che ha spin-zero, saremo in grado di dichiararla uno Higgs. "
Bertolucci continua " E dico UNO Higgs, perché non avremo comumque abbastanza prove per dichiarare che è lo Higgs previsto dal Modello Standard. Per questo, ci vorranno ancora anni di presa dati e di studio".

Il bosone di Higgs era l'ultima delle particelle del Modello Standard teorizzate ma non ancora osservate in un esperimento. L'acceleratore di particelle Lhc (Large Hadron Collider) l'anno scorso ha colmato questa lacuna. Ma il fatto che la materia a noi nota formi solo il 4 per cento dell'universo indica che la strada per superare il Modello Standard è ancora lunga. Una delle ipotesi avanzate dai fisici teorici si chiama "supersimmetria" e potrebbe spiegare dove si trova il 96% della materia e dell'energia che pervadono l'universo ma restano invisibili ai nostri occhi. Secondo la nuova ipotesi, ognuna delle particelle note avrebbe una compagna più pesante nel regno misterioso della "supersimmetria". Il Bosone quindi potrebbe anche non essere solo a presentarsi con identità plurime (fino a cinque). E la caccia al "latitante" potrebbe essere solo all'inizio.

Per Guido Tonelli, fisico del Cern e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, che insieme a Fabiola Gianotti ha guidato una squadra di quasi 10mila fisici (molti dei quali italiani) alla scoperta del bosone di Higgs "oggi comincia una lunga avventura, all'insegna di una collaborazione tra fisici e astrofisici. Abbiamo capito il meccanismo con il quale le particelle acquistano la massa. Il prossimo passo sarà studiare il ruolo che il bosone di Higgs potrebbe aver giocato nei primi istanti dell'universo".
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