LegalNews: Avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate? Autotutela, istruzioni per l’uso.

In questo contributo ci concentriamo sull’autotutela, uno strumento utile e privo di costi che in alcuni casi può permettere di ottenere la rettifica o l’annullamento di un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrare che risulta errato o illegittimo.

  
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Dopo aver esaminato, la scorsa settimana, quali sono le alternative riconosciute dall’ordinamento al contribuente che riceve la notifica di un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, di seguito illustreremo le caratteristiche dello strumento dell’autotutela: essa permette al destinatario dell’avviso di contestarne il fondamento, ottenendo anche il suo annullamento, se vi sono i presupposti per richiederlo.

L’istanza di riesame in autotutela può essere presentata in carta libera oppure sull’apposito modulo predisposto dall’Agenzia delle Entrate (reperibile all’url http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/strumenti/modelli/modelli+da+presentare+in+ufficio): essa deve essere necessariamente diretta all’ufficio che ha emanato l’avviso di accertamento, ossia tipicamente l’ufficio territorialmente competente.

L’autotutela si presta ad essere impiegata in situazioni nelle quali è manifesto l’errore commesso dall’Ente impositore: errori di persona, errori di calcolo, errori sui presupposti dell’imposta, doppia imposizione, errori materiali del contribuente riconoscibili dall’amministrazione oppure quando l’imposta sia già stata pagata regolarmente. L’istanza deve contenere la puntuale indicazione dell’atto del quale si chiede la rettifica o l’annullamento e una sintetica e chiara esposizione dei motivi della propria richiesta. Devono ovviamente essere allegati i documenti a supporto di quanto affermato. Essa può essere depositata personalmente all’ufficio competente oppure inviata per mezzo di strumenti che forniscano la prova di consegna, come la raccomandata a.r..

Caratteristica essenziale dell’autotutela è che non è necessario rispettare alcun termine per esercitarla: può essere richiesta immediatamente oppure quando sia già trascorso il termine per il ricorso. D’altra parte, però, bisogna ricordare che la richiesta di autotutela non sospende i termini per presentare ricorso: se si decide di utilizzare questo strumento per tentare di evitare un contenzioso, è necessario considerare che se l’ufficio non si pronuncia in tempo utile (non è giuridicamente obbligato a farlo), si dovrà predisporre comunque il ricorso alla Commissione Tributaria, che dovrà essere incardinato entro il tempo indicato nell’atto impugnato a pena di decadenza. In caso contrario, infatti, si perderà il diritto di impugnare giudizialmente l’avviso di accertamento.

Infine, si consideri che l’autotutela è uno strumento che può essere impiegato per chiedere la rettifica o l’annullamento di un’ampia gamma di atti dell’Agenzia delle Entrate, come ad esempio le cartelle di pagamento. Si ricordi, però, che le probabilità di accoglimento sono altamente condizionate – oltre che dalla buona volontà dell’ufficio che deve esaminarla – anche dalla chiarezza nella redazione dell’istanza: non occorre un avvocato per redigerla, però dovrà essere chiara, sintetica e – soprattutto – fondata.

Avv. Mattia Tacchini Leggi QUI il post completo