Marcovicchio: "Assumere subito per salvare i reparti"

"Quattro medici ostetrici e sei infermieri per il Dea, subito e solo per cominciare". Così l'inizio del comunicato del Consigliere Provinciale, Matteo Marcovicchio, alla notizia delle 600 nuove assunzioni nella Sanità Piemontese.

  
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La notizia che la Regione può tornare ad assumere personale data ieri dall’assessore regionale Saitta non deve far perdere tempo. La situazione negli ospedali di Domo e di Verbania è critica. Il personale manca e i servizi, puntualmente erogati, sono garantiti solo con la massima disponibilità degli operatori e chiudendo un occhio sulle ferie arretrate.

Già nell’estate 2013 s’era rischiata la paralisi del Dea del San Biagio per la mancanza di infermieri e l’emergenza s’era risolta con nuove assunzioni a tempo determinato. Poi i contratti sono scaduti e non sono stati rinnovati, lascando un vuoto.

Ora che la Regione ha deciso di allungare di un anno la decisione sulla chiusura di un Dea – che continuo a ritenere inutile, scellerata e deleteria per il Vco – ha il dovere morale di garantire la piena efficienza dei due reparti. E, a cascata, dell’Ostetricia-Ginecologia perché nonostante nessuno lo dica, è chiaro che l’ospedale che avrà il Dea si garantirà, a scapito dell’altro, questo e gli altri reparti legati alla medicina di urgenza.

Mentre pare che, finalmente e dopo aver scatenato la guerra dei territori e dei sindaci, il governatore Chiamparino sia intenzionato a venire nel Vco a dire qualcosa sulla sanità, sarebbe ora che si ragionasse sull’organizzazione degli ospedali e sulla gestione del personale.

Sto raccogliendo dati e segnalazioni di gravi problemi, come turni ravvicinati di dodici ore, nessun giorno di ferie goduto nel 2014, ferie arretrate risalenti addirittura al 2013, soldi sperperati con medici ingaggiati a gettone. Quando avrò un quadro definitivo presenterò questi numeri e porterò all’attenzione di tutti i disservizi reali che subisce il personale e, di conseguenza, noi tutti nell’accesso ai servizi.

Mi sembra un buon punto di base per discutere e per capire dove e come migliorare. Resto dell’idea, che sosterrò fino alla fine, che per un territorio come il nostro è indispensabile avere due Dea, due punti di cure di urgenza-emergenza facilmente raggiungibili da chiunque si trovi nelle nostre valli.

Non pretendo reparti o specialità all’avanguardia, ma la garanzia che se avrò un malore improvviso sarò curato, stabilizzato ed eventualmente trasferito altrove anziché girovagare in ambulanza per tutto il nord del Piemonte.

Matteo Marcovicchio - Consigliere provinciale
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