Una nota sulla questione Liberazione

Riceviamo una mail di un lettore, che intende rispondere al comunicato del Fronte Nazionale in merito alle celebrazioni del 70° anniversario del 25 aprile.

  
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In relazione a quanto scritto da sig. Tigano vorrei che pubblicaste quanto segue:
"Parlare di guerra civile è una teoria sostenuta da sempre dai residui del fascismo. La realtà è ben diversa e dimostrabile da alcuni fatti.

Se sulle montagne gli abitanti fossero stati ostili, non sarebbe stato possibile portare a buon fine la lotta agli invasori tedeschi ed ai loro... amici fascisti. In tutte le fabbriche le maestranze erano schierate a favore della resistenza.

Nelle scuole praticamente tutti gli studenti erano sulle stesse posizioni. Mussolini ricostruendo un esercito avrebbe dovuto mandarlo al fronte, invece di utilizzarli a presidiare le città ed i paesi in modo veramente oppressivo, senza accorgersi che Hitler lo stesse usando per proteggere le retrovie dopo aver subito durante le ritirata dalla Russia, una vera tragedia per quanto procurato dai resistenti delle nazioni prima invase,
Polonia, Ungheria etc.

Poi deportando oltre 600 mila militari italiani da utilizzare come operai nelle sue fabbriche non le dicono proprio niente?

Io frequentavo il Cobianchi che allora aveva oltre 1000 studenti praticamente tutti schierati da una sola parte cioè della resistenza. La stessa cosa in tutte le fabbriche.

Se questa era la posizione praticamente di tutta la popolazione dove si può sostenere una guerra.... civile?

Oggi dobbiamo solo ringraziare il sacrificio ed il valore di tanti uomini e donne che hanno dato la loro vita per ridare all'Italia la dignità di tornare una nazione degna di essere rispettata".

Luigi Minioni
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