Marcovicchio: "Sanità, silenzio e immobilismo"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Matteo Marcovicchio, Consigliere provinciale, riguardante il futuro della sanità nel Vco.

  
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Sanità, silenzio e immobilismo

Un botto, una sparata, poi il silenzio. Passato il ciclone Chiamparino è tornata la calma sulla sanità. Calma piatta, senza nessuna novità, con una vaga promessa di sanità territoriale come soluzione di tutti i problemi e con un arrivederci a dopo l’estate per parlarne di nuovo.

Di concreto non c’è nulla, se non una serie di domande alle quali nessuno risponde e che invece credo sia giusto tornare a porre. Tra tutte, una va ribadita con decisione: senza un Dea (uno qualsiasi), come si cureranno le emergenze-urgenze di metà (quella esclusa) della popolazione del VCO?

Per le altre aspettiamo, con sempre meno convinzione, che ci sarà il tempo e il luogo.

La risposta non è la sanità territoriale, che dovrebbe curare i codici verdi e bianchi togliendoli dagli ospedali. La sanità territoriale dovrebbe essere un punto qualificante in più nella sanità del VCO ma in aggiunta ai due Dea, che devono restare.

In questi mesi ho sempre cercato di porre la questione sul piano concreto, sulle esigenze dei cittadini-pazienti, sul diritto alla salute. Non ho cavalcato la polemica politica, né attaccato i partiti politici o i loro esponenti. I conti però cominciano a non tornarmi. Non capisco perché si cerchi a tutti i costi di anestetizzare gli amministratori pubblici e l’opinione pubblica rinviando a dopo l’estate (che cosa deve accadere in estate?) la decisione.

Non capisco come si possa fare melina mentre l’incertezza penalizza il personale, che senza rimpiazzi e rinforzi non può garantire gli attuali servizi.

Non capisco come si possa pensare che la nostra sanità sarà, domani, quella di un ospedalicchio di provincia (quello con il Dea) e di un ex ospedale declassato a maxi ambulatorio (quello senza il Dea).

Ieri è stata diffusa la notizia che il governo salverà la Camera di Commercio perché il VCO è un territorio montano. Bene, ma perché si debba salvare la Camera di Commercio e non il sistema dei due Dea per 160000 persone in un territorio di 2.260 kmq non riesco a comprenderlo.

L’altro ieri, altra notizia fresca, è stato nominato il nuovo direttore generale dell’Asl. Gli facciamo gli auguri ma gli chiediamo anche risposte rapide, sollecite. Non ci piacerebbe che il nuovo manager venga utilizzato come semplice esecutore di ordini e paravento della giunta regionale.

Matteo Marcovicchio
Consigliere provinciale
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