Zacchera: "CEM e Arroyo a Verbania"

Riportiamo dalla newsletter Il Punto di Marco Zacchera, il capitolo dal titolo "CEM e Arroyo a Verbania", in cui puntualizza sulle origini del nuovo teatro.

  
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CEM E ARROYO A VERBANIA

Il progettista del CEM di Verbania – l’architetto spagnolo Salvador Perez Arroyo, capogruppo del Gruppo Stones che ha concepito l’opera – ha visitato il cantiere del nuovo teatro ed ha espresso soddisfazione per il veloce progredire della struttura che dovrebbe essere inaugurata per fine anno.

Arroyo ha anche incontrato gli assessori comunali ora delegati a quest’opera che l’hanno apprezzato e annunciato la volontà di organizzare una mostra con gli schizzi e i disegni di Arroyo per il nuovo teatro perché siano conosciuti alla cittadinanza.

Ottima iniziativa, ma che non sarà certo una prima assoluta, né inedita, visto che questa mostra si è già tenuta a Villa Giulia dal 5 al 17 ottobre 2010 con il titolo di “Un Lago, un teatro, la materia dei sogni”.

Una mostra/esposizione multimediale sul teatro con i disegni dell’architetto Arroyo, i plastici e le proiezioni su monitor organizzata nell’ambito di “TE.CU-Teatrocultura 2010”, rassegna culturale – curata dalla direttrice artistica Paola Palma – che per tre anni ha accompagnato con successo Verbania verso il nuovo teatro. Una struttura che tutti adesso lodano dopo che molti, per preconcetti politici, l’hanno ostacolata in ogni modo.

Durante il periodo di quella mostra ci furono numerosi altri eventi e ospiti illustri a Verbania tra cui il noto critico artistico Philippe Daverio e proprio in quest’occasione annunciammo che Daverio aveva accettato (gratuitamente) l’incarico di presiedere il Museo del Paesaggio per permettere un deciso rilancio dell’Ente a tutti i livelli.

Una scelta prestigiosa per la nostra città, ma carica dalla quale alcuni personaggi locali hanno fatto di tutto per poi allontanarlo finchè alla fine Daverio se ne andò davvero, disgustato dalla pochezza culturale e mentale di alcuni esponenti della “intellighenzia” verbanese, oltre che per essere stato accolto perfino con l’attack nelle serrature pur di non farlo entrare nei locali del museo..

Ricordiamoci queste cose, sempre per la serie – per quanto mi riguarda - che “nessuno è profeta in patria”...
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