Legge Delrio: osservazioni presentate dal Vco

Il Presidente della Provincia del VCO, Stefano Costa, ha presentato lunedì a Torino, all’incontro dell’Osservatorio regionale in materia di riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi degli Enti Locali, le “osservazioni” al disegno di Legge regionale in applicazione della cd. Legge Delrio.

  
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Il documento è il risultato di un lavoro di concertazione tra Provincia, Sindaci, Presidenti delle Unioni Montane, della Camera di Commercio e delle Associazione rappresentative delle attività economiche del territorio.

“Si è conclusa una prima fase - dichiara il Presidente Costa - ed ora siamo in attesa dell’accoglimento e delle determinazioni della Regione Piemonte. Per quanto riguarda la definizione dei necessari finanziamenti la stessa è rimandata a prossimi incontri”



Verbania, 15 giugno 2015
DDL REGIONALE DI ATTUAZIONE LEGGE 56/2014 (testo aggiornato al 21.5.2015)
RIORDINO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE CONFERITE ALLE PROVINCE IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 7 APRILE 2014, N. 56 (DISPOSIZIONI SULLE CITTÀ METROPOLITANE, SULLE PROVINCE, SULLE UNIONI E FUSIONI DI COMUNI) OSSERVAZIONI A SEGUITO INCONTRO DELL’8 GIUGNO 2015 a Verbania,
Presentate da: Provincia Del Verbano Cusio Ossola – Comune di Verbania – Comune di Domodossola – Comune di Omegna - Unione Comuni del Cusio e del Mottarone - Unione Montana della Valle Vigezzo – Unione Montana delle Valli dell’Ossola – Unione Montana Media Ossola - Unione Montana Alta Ossola - Unione Dei Comuni del Lago Maggiore - Unione Comuni del Vergante - Unione Montana Valgrande e del lago di Mergozzo - Unione Montana di Comuni dei Due Laghi – Unione Valstrona e delle Quarne - Unione Comuni Arizzano Premeno Comuni – Camera di commercio industria Artigianato e Agricoltura CCIAA del Verbano Cusio Ossola – Confartigianato Imprese Piemonte Orientale – Unione Industriale del Verbano Cusio Ossola – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa CNA Piemonte Nord – Federalberghi Provincia VCO – Confcommercio VCO – Confesercenti VCO – Associazione Piccole e Medie Imprese API NO e VCO – Federazione Coldiretti NO e VCO – Confederazione Italiana Agricoltori CIA NO e VCO – Assograniti VCO -

Il VCO sta vivendo un importante momento di cambiamento che deve diventare opportunità di crescita ed assunzione di nuove responsabilità.

Percorso che ha avuto inizio con la Legge 56/2014 “disposizioni sulle città metropolitane ,sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, la cd legge Delrio, di trasformazione delle province in enti di area vasta, in attesa della riforma del titolo V della Costituzione, assegnando loro funzioni fondamentali in merito alla pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, tutela e valorizzazione dell'ambiente, alla pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, costruzione e gestione delle strade provinciali, alla programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale, alla raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali, alla gestione dell'edilizia scolastica ed, infine, al controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.

Riconosce, inoltre, alle province con territorio interamente montano e confinanti con Paesi stranieri particolare specificità assegnando ulteriori funzioni in materia di cura dello sviluppo strategico del territorio e gestione di servizi in forma associata in base alle specificità del territorio medesimo, oltre a cura delle relazioni istituzionali con province, province autonome, regioni, regioni a statuto speciale ed enti territoriali di altri Stati, con esse confinanti e il cui territorio abbia caratteristiche montane, anche stipulando accordi e convenzioni con gli enti predetti.

Anche nella cd “legge di stabilità” del 2015, vengono riconosciute particolari condizioni di specificità alle province interamente montane confinanti con uno stato estero, accomunate alla Città metropolitane, in relazione alle percentuali di riduzione delle dotazioni organiche, previste in misura minore rispetto alle altre Province.

Tale specificità trova, infine, la sua applicazione nella legge regionale che riconosce alla Provincia del Verbano Cusio Ossola lo status di provincia montana.

Al momento in itinere il disegno di legge cd “Madia” di “riordino delle PA” che prevedendo, tra l’altro, un ridimensionamento delle Camere di Commercio - sino a 60 unità e con almeno 80.000 imprese iscritte - salvaguarda quelle insite sui territori di province a cui è stata riconosciuta specificità montana per quanto concerne il limite dimensionale.

E’ attualmente in discussione il disegno di legge regionale di riordino delle funzioni regionali da attribuire a città metropolitana, province, provincia montana e comuni; disegno di legge con il quale dovrà essere consacrato alla Provincia del Verbano Cusio Ossola lo status riconosciutole attraverso l’attribuzione di competenze specifiche.

La Regione Piemonte nella proposta di legge individua ambiti ottimali di quadrante per l’esercizio delle funzioni amministrative per quelle materie che trovano necessità di una gestione associata (tpl, rifiuti ad esempio).

La Provincia del VCO oltre a partecipare alle funzioni associate richiede di svolgere funzioni proprie, da definirsi non certamente in termini di quantità ma soprattutto in qualità delle stesse; in particolare il trasferimento dovrà riguardare:

- le politiche forestali: dalla pianificazione del piano territoriale all’autorizzazione dei piani aziendali di taglio, al fine di poter svolgere l’attività fondamentale di tutela e prevenzione del territorio, promozione della green economy anche attraverso la filiera del legno energia,

- energia: poiché la filiera del legno potrà essere avviata solo congiuntamente all’attivazione di impianti a biomassa di media/piccola taglia che si alimentino con il frutto del lavoro della filiera medesima, il tema energia-rinnovabili – pianificazione, incentivazione e autorizzazione - è tra le funzioni fondamentali da trasferire alla montagna anche per quanto concerne gli ampi spazi di efficientamento e sviluppo esistenti in montagna sul mini hydro, cogenerazione in genere e non solo;

- demanio idrico

- gestione piani relativi a ZPS e SIC;

- tutte le competenze sulle attività estrattive (pianificazione, autorizzazione e controllo);

- usi civici con particolare riferimento a conciliazioni stragiudiziali,

- istruzione - non solo in riferimento all’edilizia scolastica già assegnata dalla cd Legge Derio - ma partecipazione alla programmazione che dovrà essere legata alla vocazione del territorio;

- programmazione, intesa non solo come analisi dei fabbisogni formativi, e gestione della
formazione professionale. A titolo esemplificativo e non esaustivo definizione in autonomia degli standard formativi, dei crediti formativi per esperienze lavorative e/o titoli di studio maturati anche all’estero, delle priorità formative su cui collocare le risorse: la peculiarità di territorio transfrontaliero evidenzia la necessità di una programmazione appositamente calibrata sui fabbisogni formativi che devono tenere conto anche delle attività economiche del paese confinante;

- programmazione e coordinamento delle attività connesse allo sviluppo di un territorio transfrontaliero mediante programmi Interreg, attività di sviluppo strategico della macro regione alpina ed altri programmi comunitari;

- polo di Innovazione Alpino: stante la peculiarità della nostra provincia e l’importanza riconosciuta anche dall’Europa alle politiche per le aree montane, si ritiene che a questo territorio possano essere riconosciuti requisiti particolari tali da consentire azioni di sviluppo per la montagna, anche in tema di ricerca e innovazione, attraverso la sperimentazione di modelli che siano, successivamente, replicabili in tutte le aree del Piemonte e che non trovano spazio d’azione nel resto del territorio regionale.

Il difficile momento che istituzioni e imprese del territorio stanno attraversando deve essere di stimolo per una diversa concezione dell’amministrare che tenga conto delle competenze già acquisite dai vari soggetti e ne valorizzi l’operato differenziandone – eliminando le sovrapposizioni - i compiti: riconoscere alla provincia il ruolo di programmazione di ente di area vasta anche nel campo dello sviluppo delle attività produttive, demandando alla Camera di Commercio i compiti di gestione delle stesse, anche in merito alla formazione professionale.

La promozione dello sviluppo locale e della promozione turistica proprio per la specificità montana che la contraddistingue creando sinergie tra lago e monti, lotta all’abusivismo in tutte le sue forme, la de-burocratizzazione, l’unificazione delle procedure e semplificazione dei SUAP, la creazione di una Stazione Unica Appaltante sono esigenze evidenziate dai soggetti economici del territorio, per i quali la Provincia e la CCIAA, in base al principio di sussidiarietà, possono dare risposte concrete.

Riteniamo particolarmente strategico l’impianto normativo con cui la Regione sta costruendo il DDL di riordino delle funzioni attraverso il quale – grazie agli accordi quadro di attuazione e trasferimento risorse – le competenze all’area montana individuate dalla “Del Rio” e dal DDL in esame, - tutte o in parte - potranno essere svolte dalla Provincia montana - non solo per il territorio montano di sua competenza - ma anche per altri territori montani che ne faranno richiesta in fase di attuazione degli accordi quadro.

Questo aspetto, dovrebbe porre le competenze aggiuntive attribuite al V.C.O. attraverso l’autonomia montana, rispetto per esempio a quelle dell’Ambito territoriale ottimale di competenza, non come una limitazione alle attività dell’Ambito che in una parte di esso vede una autonomia, bensì come un vantaggio strategico dell’Ambito stesso che grazie alla presenza dell’unica area montana piemontese riconosciuta dal Governo nazionale, ha la possibilità di svolgere funzioni per conto dell’Ambito che diversamente sarebbero state in capo alla Regione.

A nostro avviso questa è una grande opportunità per il nostro territorio perché pone le condizioni per l’area del VCO, la più piccola realtà piemontese, di potersi alleare strategicamente nell’Ambito e contrattare anche in futuro risorse con la Regione, contando sulla forza dell’Ambito stesso anche per le politiche della Montagna.

Se questo si riuscisse a fare, sarebbe una grande alleanza che porrebbe solide basi per il futuro del nostro territorio, che si vedrebbe legittimato nel gestire, anche in nome e per conto di altre aree vaste, le funzioni essenziali della montagna e divenire laboratorio sperimentale (SUAP unico provinciale, polo innovazione montagna, staziona appaltante unica) per l’intero territorio regionale.
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