Parachini: "no a via Vittorio Veneto, sì a piazza Garibaldi"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del consigliere Marco Parachini, Comunità.vb, riguardante la proposta di ciclopedonalizzazione di Via Vittorio Veneto.

  
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La notizia di oggi che il sindaco ha in mente di chiudere al traffico l’ultima parte di via Vittorio Veneto trasformandola in pista ciclopedonale merita un ragionamento che sia, non tanto e non solo legato a quella proposta, ma all’intero disegno della viabilità di Pallanza e di Verbania.

Una premessa. Nel 1989, quando ero assessore alla Viabilità nella giunta Imperiale, ho chiuso piazza Ranzoni a Intra, ho modificato la viabilità dell’ospedale, ho alleggerito tutta la statale da Sant’Anna con i sensi unici di via alle Fabbriche e viale Sant’Anna.

E successivamente nel 1998, con sindaco Reschigna, come mio ultimo atto ho istituito il senso unico in via Vittorio Veneto, dando di fatto il la alla pista ciclopedonale. Lo dico per far capire che non ho preconcetti verso le innovazioni, perfino le rivoluzioni, e non sono amante a tutti i costi dello status quo.

Sono ben disposto verso ogni modifica, purché sia studiata, ragionata, abbia un senso e stia in un disegno complessivo di città e di viabilità.

Quella di via Vittorio Veneto non ne ha. La prospettiva di avere un percorso ciclopedonale in chiave turistica di per sé è quasi esaltante, ma non percorribile.

Chiudendo la litoranea, tutto il traffico si scaricherà su piazza Garibaldi verso via Cavallini e il “salotto” di Verbania verrà così degradato ad area di scorrimento veicolare.

Questa proposta mi offre l’occasione per riproporre uno dei punti fondanti del mio programma elettorale, la pedonalizzazione di piazza Garibaldi, da via Manzoni a corso Zanitello.

Solo togliendo le auto, riqualificando la strada e liberandola si rivitalizzerà Pallanza. La vera pedonalizzazione non è via Vittorio Veneto, ma piazza Garibaldi.
Marco Parachini
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