Zacchera e il no all'invito a Bregenz

Dal sito personale del sindaco Marco Zacchera, riportiamo dalla newsletter "Il punto", le considerazioni sul rifiuto delle opposizioni, alla visita a Bregenz per visionare il centro eventi simile al futuro CEM.

  
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Verbania è l’unica città del mondo dove una parte dell’opposizione preferirebbe vedere buttati 12,8 milioni di contributi europei (e altri concessi da fondazioni bancarie) pur di non veder realizzato il CENTRO EVENTI MULTIFUNZIONALE sul quale si può basare il futuro della città.

A questa prospettiva di rilancio turistico e culturale non ci si vuole credere perché – secondo me – non si hanno anche delle basi di conoscenza adeguate. Per questo ho invitato a mie spese tutti gli amministratori comunali a Bregenz, sulla sponda austriaca del Lago di Costanza, per far loro toccare con mano come una cittadina più piccola di Verbania (e, mi permetto di dire, con una “location” molto più bruttina…) abbia cambiato volto proprio in questi anni grazie ad un grande centro culturale e di spettacolo che ogni anno vi richiama 200.000 turisti per il “Bregenzer Festspiele”.

Macchè: i critici in servizio permanente effettivo – come da copione - hanno già detto di no, che loro non verranno. Sarei bugiardo se non dicessi che me lo aspettavo, perché i preconcetti sono difficili da superare, ma sono comunque deluso perché boicottare la propria città non è opporsi al sindaco “fascista” ma fare del male a sè stessi, ai nostri figli, al futuro di tutti.

Prego, proseguano pure: è un loro diritto protestare, ricorrere, denunciare, raccogliere firme (speriamo vere e leggibili, con relativo indirizzo dei sottoscrittori...) ma non scappino al confronto o – come in passato – non si dimostreranno credibili. E se il recente tornado ha sconquassato parte della città sarebbe folle fermarsi adesso guardando il disastro, piangersi addosso e rinunciare al futuro, ma anzi bisogna continuare con maggiore determinazione di prima sia per realizzare il Centro Eventi (che ha fondi vincolati) sia giustamente pretendendo contributi pubblici e regionali - per ora solo annunciati, ma che spero presto diventeranno realtà – per riparare i danni.

Ricordo peraltro, ancora una volta, che il CEM non sarà né una colata di cemento né una bruttura ambientale - avendo avuto tutte le autorizzazioni paesaggistiche e ambientale necessarire - e che non sarà “troppo grande” per la città visto che la sala principale è la copia esatta di quella che era già prevista in Piazza Mercato. Piuttosto occorre ribaltare il problema: il CEM non deve servire alle dimensioni di Verbania ma essere appunto un volano per il futuro e quindi adeguato per “portare” gente a Verbania!
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