Comitato Salute VCO: "Due più due fa sempre quattro"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comitato Salute Vco, a margine dell'intervento di Aldo Reschigna alla Festa dell'Unità di Villadossola, che pone questioni e osservazioni su passato e futuro della sanità Vco.

  
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Abbiamo assistito, giovedì sera 13 agosto, alla tavola rotonda sul "Futuro del VCO", organizzata dal PD a Villadossola, nell'ambito della Festa dell'Unità.

Con l'intervento del Vicepresidente della Regione Piemonte, nonché Assessore al Bilancio, abbiamo scoperto che due recentissime sentenze della Corte Costituzionale hanno dichiarato illegittime altrettante decisioni dell'Amministrazione Cota, che destinavano impropriamente risorse finanziarie a copertura del deficit regionale di Bilancio.

La legge, se il "Cota" o chi per lui l'avesse letta, era chiara. Questo non è forse dolo?
Altra perla. Ci è stato detto che per 3 anni l'Amministrazione regionale aveva iscritto nei trasferimenti all'Amministrazione Provinciale del VCO ben 12 milioni di euro relativi ai canonici idrici. Peccato che questi fossero inesigibili, perché NON inseriti nel Bilancio regionale. Dimenticanza o dolo? Lasciamo a voi giudicare, ma ci chiediamo: a quando la responsabilità civile degli amministratori pubblici?

Questo il "generoso lascito debitorio": ben 5 miliardi di euro, una cifra spaventosa!!!!!
Ma veniamo alla Sanità. L'argomento citato è stata ampiamente usato per giustificare la nostra situazione.

Il ricorso all'invito a fare "squadra" è stato da tutti sostenuto. Peccato che il Sindaco di Domodossola, come dichiara lui, non fosse stato invitato. Non ci crede nessuno, perché la sua idea di Sanità è nota e non coincide con l'interesse della comunità provinciale. Ma tant'è. Senza di lui, che squadra è?

Due sono i punti sui quali si è focalizzata l'attenzione: il Dipartimento materno infantile e il DEA.

Sul "Dipartimento materno infantile" è stato posto l'accento sulla fuga delle partorienti dal VCO verso altri ospedali della Regione. Le future mamme non si fidano né del Punto nascite né del Reparto di Verbania.

A Domo siamo ampiamente al disotto del limite minimo di parti, per il quale l'Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce dei margini di sicurezza operativi. Per il Castelli, diciamo solo che dal 2013 noi denunciamo periodicamente una situazione umana insostenibile nel Dipartimento. Né la Regione né la Direzione Generale di allora è mai intervenuta a rimediare. Perché?

Un'ultima cosa. Nei giorni scorsi la Regione Piemonte ha dichiarato che il laboratorio di Emodinamica rimarrà definitivamente al San Biagio e ciò è stato ribadito anche la sera del 13 agosto. Decisione "politica, non tecnica", di cui non si sentiva il bisogno, oggi. L'Assessore ha anche dichiarato che Radioterapia non verrà spostata da Verbania. Ma è la prima volta che ne sentiamo parlare! E' un baratto?

Ci permettiamo solo qualche osservazione.
La decisione di aprire "Emodinamica" al San Biagio fu contrastata da pareri autorevoli contrari (ANAAO regionale in testa). Nessuno colloca questi laboratori in periferia, ma sulle direttrici che conducono a veri Centri specialistici, dove la continuità di cura è garantita, senza pericolosi trasferimenti a vuoto.

Un sistema così congegnato non può essere efficiente; è, quindi, illusorio il risparmio atteso.

E' chiaro che non può esistere un DEA senza Emodinamica; perciò, come dicevamo all'inizio: due più due, fa sempre quattro. Con buona pace dei Sindaci e dei 120.000 cittadini del sud del territorio provinciale.

A chi perderà il DEA, infine, non viene nemmeno garantito in cambio un sistema di sanità territoriale funzionante, che risarcisca la perdita, perché mancano i tempi tecnici per realizzarlo e per verificarne i risultati.

Pensiamo che sia più saggio soprassedere a qualsiasi decisione.
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