Zacchera: "Arrivederci"

Riportiamo dal sito personale di Marco Zacchera, e dalla rubrica "il punto", una lettera di "Arrivederci" ai cittadini verbanesi.

  
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Dal sito: www.marcozacchera.it
Non posso dire che non fossi commosso quando - lunedì sera - ho lasciato per l’ultima volta il mio ufficio da sindaco di Verbania, ma visto che le dimissioni sono state un atto di mia meditata volontà, sapevo a cosa sarei andato incontro, anche emotivamente.

Mi veniva in mente il primo giorno in cui ero entrato come neo-eletto, il 10 giugno del 2009, in una mattina piena di sole quando, salendo i gradini delle scale del Municipio a due a due (cosa che peraltro ho fatto fino all’ultimo giorno), debuttavo in un incarico che sicuramente mi ha impegnato fino al midollo.

Cosa fatta capo ha, inutili dietrologie e ripensamenti, anche se in questi giorni mi sembra così strano non dovermi più occupare delle mille cose quotidiane della mia città: spesso mi sento triste, ma anche molto sereno.

Questa mia scelta non vuol dire tra l’altro che io non voglia più occuparmi della nostra comunità, anzi mi auguro (anche se non mi illudo) che si apra ora un periodo di riflessione più sereno, utile a prepararsi con serietà alle elezioni dell’anno prossimo, mentre io opererò anche in altri campi dove si può comunque lavorare bene tra e per le persone, soprattutto quelle che più hanno bisogno.

Mi hanno fatto piacere tanti gesti di amicizia che ho ricevuto in questi gironi dai dirigenti, i collaboratori del comune, ma soprattutto da tantissime persone di ogni età e opinione politica.

Ho invece notato ancora una volta le dichiarazioni pungenti di alcuni capigruppo della maggioranza, e quando leggo tra le parole un certo piglio di sfida, dei dubbi sui motivi reali per cui avrei deciso di dimettermi, sinceramente sono oltremodo più convinto di aver fatto la scelta migliore. Ai consiglieri comunali più vicini ho cercato di spiegare meglio e personalmente le ragioni del mio gesto, così come a tanti cittadini che ho sentito preoccupati ma anche solidali. Con le loro email, le parole, le strette di mano ho capito di aver comunque lasciato un buon ricordo.

D'altronde in questi anni ho sempre incontrato tutti coloro che me l’ hanno chiesto cercando di ascoltare ognuno indistintamente e senza preconcetti, mentre chi continua a rimanere arroccato nelle proprie indissolubili certezze avrà tutto il tempo per comprendere che ci sono priorità maggiori - soprattutto umane - rispetto al proprio interesse o visibilità personale.

La politica ufficiale, invece, si sa che non conosce gratitudine. La riconoscenza, perché si manifesti, dovrebbe partire proprio dalla consapevolezza che per molti questo loro percorso amministrativo era iniziato esclusivamente grazie al mio successo del 2009 (54% al primo turno, di più di tutti i voti raccolti dalle liste collegate) e non poteva che concludersi per mia volontà, quindi, nel momento in cui si è cercato di affondarmi e di delegittimarmi ( più o meno anonimamente!) adducendo i motivi più squallidi, spesso assolutamente stupidi. Riflettano su questo alcune persone: può essere un buon inizio e un bagno di umiltà per la loro prossima volta.

Ho pensato intanto di preparare un piccolo omaggio ai tanti lettori de IL PUNTO che mi hanno scritto e alle molte persone che in queste settimane mi sono state vicine e presto sarà così pronto un volumetto con tante testimonianze di persone che hanno commentato le mie dimissioni. Uno spaccato della realtà umana e politica e dei giudizi (non sempre lusinghieri!) che ho ricevuto per la mia scelta e che lascerò come omaggio e ricordo di questa esperienza a chi ne vorrà avere una copia.
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