Comunità.vb: "Giustizia, verità, processi e politica"

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Comunità.Vb, dal titolo "Giustizia, verità, processi e politica".

  
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Nei giorni scorsi abbiamo subito duri attacchi su firmopoli dalla Sindaco Marchionini e dal capogruppo Pd Lo Duca, sgangherati e incomprensibili se non per la necessità di dover giustificare propri comportamenti imbarazzanti. Ci preme, nel rispondere, fare alcune precisazioni, anche di carattere giuridico e smentendo alcune falsità.

Innanzitutto chi di Comunità.vb, ma vale anche per gli altri, s’è costituito parte civile in firmopoli l’ha fatto per affermare il principio che è stato commesso un grave danno alla democrazia e al sistema istituzionale alterando le elezioni con la presentazione irregolare di diverse liste. Il principio è stato confermato dal giudice che ha accettato la costituzione di parte civile. Se fosse stata pretestuosa o infondata, l’avrebbe respinta.

La costituzione non è basata sull’esito elettorale come affermato da Lo Duca, mal informato o mal consigliato. Chi s’è costituito l’ha fatto in quanto soggetto danneggiato (vedi articolo 74 c.p.p.) e non come parte offesa. Se danneggiati sono semplici cittadini o candidati, è danneggiato per deduzione e a maggior ragione anche il Comune.

E, difatti, con una mozione al Consiglio Comunale – abilmente elusa dalla maggioranza – i gruppi Comunità.vb e Ncd chiedevano proprio la costituzione del Comune. Quando la Sindaco si giustifica cavillando sulla distinzione parte offesa/danneggiata fa quantomeno confusione: chi, come lei, amministra un bene pubblico, ha il dovere di chiedere il risarcimento di un danno, altrimenti incorrerebbe in responsabilità erariali, forse anche omettendo atti del proprio ufficio. La non costituzione, contro uno o tutti gli imputati, è stata quindi una scelta personale e politica, non un’imposizione, e come tale la Sindaco ne sopporti le responsabilità.

È alquanto singolare che la giunta che più di tutte nella storia della città ha minacciato o intrapreso azioni legali (querela del danno d’immagine per il canile, denuncia ai volontari che protestavano al canile il 1° luglio, costituzione di parte civile – respinta – in Montefibre ter, promessa di costituzione civile contro i vandali) sia stata zitta zitta, buona buona, di fronte a un danno evidente e a un’inchiesta conclusa e terminata in un processo.

Quanto alle pene e alla loro proporzione. Sono gravi i commenti della Sindaco a favore dei soli rappresentanti Pd. Premesso che è scorretto che un rappresentante istituzionale esprima giudizi, oltretutto prima che il giudice si sia espresso sulla congruità delle pene – come dice Lo Duca, questo è “tirare per la giacca” e non vorremmo ci fosse un intento condizionatorio che siamo certi essere vano – e che le leggi sono approvate dal parlamento (i deputati Pd potevano e possono cambiare la legge quando vogliono, anche oggi), non si capisce dove stia la sproporzione.

Le pene, fissate per legge, con il patteggiamento sono state chieste e concordate, oltretutto quasi al minimo, dagli stessi imputati. Nessuno li ha obbligati e, ritenendosi innocenti, potevano sottoporsi al processo con rito ordinario o abbreviato.

Sulla gravità degli illeciti elettorali, più che i pareri di Marchionini o Lo Duca, ci rifacciamo alla Corte di Cassazione che recentemente ha evidenziato (sentenza 2918/2013) come l'alterazione della competizione elettorale sia un fatto di tale gravità che merita risposta punita severa.

Le altre accuse politiche lasciano il tempo che trovano. Quanto ai comportamenti e al rigore morale delle persone coinvolte nell’inchiesta, l’attenta lettura delle carte processuali rivela situazioni che, se non sotto il piano penale, meritano qualche riflessione su quello etico che, a processo concluso, ci piacerebbe molto discutere pubblicamente anche con gli esponenti del Partito Democratico.
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